Touché (Francia)
Recensione pubblicata il: 22/09/2025
Touché di Woshibai è un libro unico nel suo genere. È un libro senza parole, certo, ma per alcuni versi avremmo potuto annoverarlo anche tra i libri tattili. Honoris causa, magari. L’autore ha la capacità straordinaria, infatti, di confezionare delle immagini non solo capaci di evocare il soggetto rappresentato con uno stile che dire minimale è dire poco, ma anche in grado di evocare in maniera molto chiara la sensazione tattile che quel soggetto può offrire a contatto con le dita.
A muoversi tra le pagine di questo libro, esplorabile in maniera piuttosto libera dal momento che non c’è un legame preciso tra un’immagine e quella successiva, si avverte il freddo pungente del ghiaccio, lo scivolare ruvido della sabbia, il fruscio leggero dei un volume sfogliato, la zigrinatura netta di una chiave, l’impalpabilità di una tenda sottile, il calore non delente di una fiammella appena fiorata, il solletico lieve di un soffione ancora integro… le immagini, in qualche modo, si vedono ma soprattutto si percepiscono con altri sensi: il tatto, in primis, ma anche l’udito. Lo stile di Woshibai ha, cioè, una sorta di intrinseca qualità multisensoriale il cui effetto è sinceramente sorprendente.
Ogni figura, peraltro, prende forma all’interno di un riquadro fisso e attraverso semplici linee nere su sfondo bianco. Nessuno spessore, nessuna sfumatura. Eppure questo segno squisitamente grafico ha il potere di evocare qualcosa, di spolverare ricordi, di solleticare memorie che, come sappiamo, non si formano solo a partire dalla vista. Come una rinnovata madeleine proustiana, Touché ci rimette in contatto con la nostra esperienza fisica del mondo e con tutto il sedimento narrativo che questa può alimentare.
Curioso, inatteso, accessibile. Da scoprire!
Caratteristiche del supporto:
Caratteristiche del contenuto:
Caratteristiche del testo:
Caratteristiche delle immagini:
Ti potrebbe interessare anche