Recensione pubblicata il: 15/11/2025

Autore Issa Watanabe Illustratore Issa Watanabe Editore Logos Paese di pubblicazione Italia Collana Gli albi della Ciopi ISBN 9788857610702 Anno 2020 Numero di pagine 40 Prezzo 17 €

Fascia d'età 12-14 anni 9-11 anni over 14 Sezione Libri accessibili

Tipo di libro accessibile Libro senza parole Accessibile in caso di Disabilità uditiva DSA - Disturbi Specifici dell'Apprendimento Nessuna disabilità specifica

Lo stile di Issa Watanabe è inconfondibile, la sua poetica profondissima. Si prenda, ad esempio, il suo silent book Migranti. L’autrice riesce a coniugare un tema attuale e drammatico come quello della migrazione con illustrazioni meravigliose e dal potere ipnotico. Gravità e bellezza. Incanto e dolore.  Le sue figure antropomorfe dai tratti minuziosi e dai dettagli vivaci, si stagliano su uno sfondo nero che pare quasi tenerle sospese. Su quello sfondo denso che tutto sembra assorbire, quelle figure antropomorfe si muovono ora timorose, ora rassegnate, ma sempre resilienti. Sono Migranti, per l’appunto. Il loro è un viaggio evidentemente forzato e duro: lo dicono i loro volti segnati e chini, lo dicono i loro bagagli minimi e raffazzonati, lo dicono i loro tentativi di tenersi vivi anche quando tutto, intorno, sembrerebbe invitare alla rinuncia.

Compatte e solidali, queste figure dalle sembianze animali ma dallo spirito profondamente umano, si muovono nel buio, verso l’ignoto. Si aiutano, si tengono, si stringono. Affrontano come un unico corpo le paure e i lutti che, inevitabili, il viaggio porta con sé. Insieme a loro viaggia in sella a uccello azzurro una creatura minuta e discreta con volto di teschio. È la morte, certo, compagna inesorabile e pietosa che si fa carico di chi si perde per strada mentre gli altri sono costretti a proseguire. Li aspetta, sul finale, uno scenario potenzialmente fiorito: un anelito di speranza che l’autrice offre al lettore.

Commuovente, intenso e perturbante, Migranti riesce a dire tutto lo strazio e la forza resistente di chi fugge da guerre e povertà senza fare uso di parole. È la potenza evocativa di un racconto per immagini che rende riconoscibili fatti ed emozioni. In quegli animali erranti rivediamo, infatti, senza difficoltà le immagini che da tempo la televisione ci offre a spron battuto, restituendo loro l’impatto che meritano. È la forza dell’arte. Da qui, può essere estremamente significativo partire per costruire percorsi di attualità, consapevolezza, espressione e cittadinanza attiva che muovano da una narrazione capace di arrivare nel profondo, aggirando barriere di comunicazione e decodifica alfabetica.