Oh, quanta strada farai!
Oh, quanta strada farai! è un libro-gioco delizioso, progettato e confezionato in maniera puntualissima. Tra le sue pagine il bambino viene invitato a compiere un viaggio, attraversando strade e sentieri, foreste e prati, fiumi e rocce, nebbie e paesaggi innevati. Ognuno permette di muoversi in maniera diversa (inoltrandosi, scalando, rincorrendo farfalle o lasciando orme…) e il libro ne dà prova tangibile, allestendo per il ditino curioso del lettore un percorso cartotecnico da seguire, ora sinuoso, ora a zigzag, ora dritto, ora a labirinto. Si tratta di un espediente semplice ma estremamente efficace che facilita l’aggancio, la partecipazione attiva e financo la comprensione da parte del lettore piccino, compreso quello con un’eventuale difficoltà cognitiva o attentiva.
Piccolo piccolo nel formato, Oh, quanta strada farai! si fa grande per la cura che contraddistingue ogni suo dettaglio. I suoi colori pieni e accattivanti, per esempio: lo sfondo di ogni pagina ne prevede uno diverso, che segna il cambio di scenario e che offre indizi per riconoscerlo (verde per il prato, azzurro per il fiume, marrone per le rocce e via dicendo). Le parole poi, scelte con minuzia per raccontare in maniera comprensibile ma non piatta, un viaggio ricco di avventura. Ogni pagina, in questo senso, presenta una sola frase: netta, breve e diretta. Allo stesso modo, le figure privilegiano la via dell’essenzialità estrema. Sullo sfondo di ogni pagina appare in bianco, infatti, solo il percorso che il dito è invitato a seguire: un percorso che segue un andamento estremamente essenziale e al contempo molto evocativo (un vortice labirintico per la nebbia, una linea spezzata per le rocce, una serie di curve per la rincorsa delle farfalle…).
Il formato, infine: il libro è pensato, infatti, in modo da poter essere normalmente sfogliato ma allo stesso tempo da potersi sviluppare in lunghezza, come un leporello in cui i diversi percorsi seguiti dal ditino si susseguono uno in fila all’altro. Non solo, sul retro delle pagine sono riportate delle delle tacche che consentono al bambino di misurarsi, trasformando il leporello in un vero e proprio metro: perché si sa, ogni viaggio che si rispetti è un’avventura che fa crescere!