In riva la mare… il mio primo album fotografico
Formato quadrato, pagine spesse, lunghezza corposa, impaginazione pulita e regolare: quanto è bello addentrarsi in un libro ben fatto come In riva al mare… di Nathalie Seroux! Progettato per piccoli mani e occhi curiosi, questo cartonato appare prima di tutto robusto e capace di affrontare esplorazioni ripetute e un poco irruente come possono essere quelle dei lettori meno esperti. Ma così come l’esterno risponde a specifiche esigenze di lettura, parimenti fa l’interno. Ogni pagina presenta infatti una fotografia quadrata con un soggetto ben riconoscibile e, subito sotto, la parola che lo definisce. I soggetti scelti sono tutti legati al contesto della spiaggia e richiamano esperienze perlopiù familiari al potenziale lettore. Si va dalle racchette ai cappelli da sole, dalla crema solare agli scogli, dal tramonto ai gabbiani. Le pagine sono molte (50, un numero tutt’altro che abituale nei libri rivolti alla primissima infanzia) e altrettanti sono gli oggetti ritratti: quella che ne risulta è dunque una carrellata molto ampia di cose ed esperienze collegate alla vita di mare.
In questo senso, ciò che rende particolarmente interessante il volume è il fatto che offra una molteplicità di stimoli in riferimento allo stesso contesto, immortalando sia oggetti tangibili (le alghe, il secchiello, l’ombrellone…) sia cose impalpabili (il tramonto, l’orizzonte, l’alta marea…) e dando spazio tanto a esperienza molto familiari e ordinarie (i pesci, le barche, la paletta…) quanto a possibilità di scoperta che allargano lo sguardo e nutrono la curiosità (il faro, l’astice, la falesia…). C’è ciò che si conosce e c’è ciò che non si conosce bene o che non si conosce affatto. Il primo rassicura, il secondo incuriosisce: di entrambi, quando si è piccoli, c’è gran bisogno. Inoltre, che si tratti di soggetti noti così come di figure più distanti dal vissuto, l’autrice (e con lei la traduttrice!) prestano attenzione ad associarli alle parole più precise possibili, anche se questo significa privilegiare vocaboli poco ordinari. Melma, ciottoli, astice, villleggianti… di certo non sono parole comuni, ma quanto può essere prezioso per un bambino farne esperienza, prima di tutto sonora e poi di significato?
Ecco allora che appare chiaro come In riva al mare… risulti un ottimo esempio di come i libri progettati per i piccolissimi non possano (e non debbano!) rinunciare alla complessità. Parole esatte ed evocative, soggetti scelti in maniera non banale e progettazione accorta che non trascura nulla, dallo spessore delle pagine all’inquadratura delle fotografie, trasformano quella che può apparire come una semplicissima possibilità di lettura visiva in una raffinata e appagante opportunità di scoperta. Un’opportunità, peraltro, molto inclusiva e accessibile nella misura in cui l’associazione puntuale tra figura e parola, l’impaginazione priva di elementi di distrazione, l’inquadratura chiara dei soggetti, la riconoscibilità propria del medium fotografico e la presenza frequente di soggetti umani che interagiscono con gli oggetti consentono una fruizione ampia del libro e una coinvolgente immedesimazione.
In riva al mare… nasce in Francia, all’interno di una bellissima collana di imagier fotografici dell’editore Éditions de la Martinière. Ne fanno parimenti parte volumi per esempio sugli ortaggi, sui mezzi del cantiere, sulla città e sulla montagna. L’auspicio è che tutti loro possano presto arrivare anche sul nostro mercato, proprio come l’apripista dedicato alla spiaggia, per offrire ai lettori più giovani esperienze di lettura visiva e di conoscenza del mondo mai banali e via via sempre più ampie.
