Classe capovolta: perché no?

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In questi giorni si è sentito spesso parlare della Classe Capovolta, la metodologia didattica che utilizza abitualmente video e spiegazioni da svolgere a casa. La “Flipped Classroom” è nata inizialmente proprio per gli alunni che non potevano frequentare costantemente le lezioni, ad esempio per malattia, ma per la sua impostazione e le proposte inclusive e cooperative che vengono svolte in classe ha ricevuto negli anni un consenso sempre maggiore.

In Italia l’approccio della classe capovolta ha suscitato velocemente interesse e sostegno e nel 2014 è nata l’associazione non profit Flipnet, che ha arricchito l’originale approccio Flipped Learning fondato da Jon Bergmann e Aaron Sams di nuovi strumenti e idee.

Ma di cosa si tratta? Partiamo dalle parole di Maurizio Maglioni, che nel suo libro Capovolgiamo la scuola (2018) spiega “Oggi noi proponiamo di usare il tempo in classe, liberato dalla lezione frontale e dalle interrogazioni, per fare apprendimento cooperativo, webquest, autovalutazione e molto altro ancora” (p. 34).

L’italiano Metodo Flipnet parte quindi dal “capovolgimento” della struttura classica dei tempi a scuola: la lezione si ascolta a casa, attraverso filmati e videolezioni preparate dagli insegnanti, per lasciare spazio, a scuola, a esercitazioni e lavori di gruppo. Questo “liberare” tempo prezioso durante la lezione in presenza a scuola è un aspetto particolarmente caro ai sostenitori di questo approccio, che propongono attività di apprendimento cooperativo in classe al posto di spiegazioni ed interrogazioni.

Ma come può avvenire tutto questo e per tutte le materie? E’ quello che si chiedono in tanti. Attraverso un buon uso corretto delle tecnologie, innanzitutto. Ogni docente carica il materiale sulla sua pagina web di cui i ragazzi possono fruire a casa, dove si svolge il momento formativo. A scuola il tempo viene utilizzato per lavori di gruppo o a coppie su “compiti autentici”, attività complesse, realistiche, stimolanti, per risolvere problemi di vita reale, casi di studio, creare interviste, tutorial e storytelling. Una didattica capovolta proprio per la gestione capovolta del tempo, in quanto incredibilmente il tempo a scuola si libera da lunghe spiegazioni per lasciar spazio ad attività creative e motivanti. E per la valutazione? Gli insegnanti non portano a casa lunghi compiti in classe da correggere, ma valutano il lavoro durante il suo svolgimento attraverso segnalazioni e suggerimenti contestuali all’attività che si sta svolgendo.

Il ruolo del docente è molto diverso quindi: non un veicolo del sapere ma una guida, un allenatore che aiuta gli studenti ad apprendere, in modo che possano usare al meglio i loro tempi e i loro sforzi.

Si tratta quindi di un approccio innovativo sotto tutti i punti di vista, che richiede un’ottima preparazione da parte degli insegnanti che non possono improvvisarsi fautori della metodologia. In questo periodo storico di didattica a distanza molto, quindi, possiamo imparare dall’approccio capovolto e dalle risorse tecnologiche che quotidianamente utilizza, non per improvvisarci docenti capovolti ma per avvicinarci a un metodo didattico che sta ottenendo ottimi risultati dal punto di vista del rendimento scolastico oltre che della motivazione, inclusione e collaborazione tra pari.

Ad esempio un’osservazione unanime dei docenti è stata la grande disponibilità alla peer education da parte dei ragazzi, che davanti a proposte di lavoro in gruppo con obiettivi chiari e tempi delimitati erano già in grado di creare interdipendenza positiva. Di questo ne beneficia l’inclusione in classe perché ogni ragazzo ha occasione di sperimentare in autonomia le sue capacità di rapportarsi con gli altri.

Il tempo prezioso che il docente dedica a stare con i ragazzi durante il lavoro a scuola ha permesso di comprendere l’importanza della comunicazione con i ragazzi e tra i ragazzi stessi all’interno dei gruppi. Per questo la Flipnet ha accolto i principi della Comunicazione Empatica di Marshall Rosenberg, formando i docenti a questo tipo di proposta.

Insomma, la Classe Capovolta come un’interessante metodologia educativa che si è arricchita di suggestioni e strumenti per offrire una proposta organica e completa. Quindi, perché no?