Handicap
Scatoline è un progetto editoriale originale, ideato e proposto dalla casa editrice Effeq. Si tratta, in particolare, di piccoli saggi dedicati a piccoli lettori, indicativamente dai 5 anni. Ogni saggio si sviluppa in una manciata di pagine, una quindicina su per giù, ed esplora l’etimologia, il significato e le implicazioni culturali di una parola particolarmente densa, critica o sostanziosa. Diverso, falso, amicizia e bellezza, per esempio. O, per l’appunto, Handicap.
Curato da Jacopo Melio, il volume dedicato a questa parola parte dell’etimologia – quell’hand-in-cap coniato nel mondo del gioco d’azzardo – e sui termini che nel tempo l’hanno affiancata e sostituita, per poi concentrarsi non tanto su cosa significhi handicap ma su ciò che l’handicap non dovrebbe offuscare: il fatto che la persona con disabilità sia prima di tutto una persona, che la difficoltà a compiere una o più azioni non cancelli qualunque altro tipo di abilità e che con i giusti strumenti, anche banali (come per esempio degli occhiali), la disabilità possa avere un impatto decisamente diverso sulla vita delle persone.
Non è tanto un libro sulla disabilità, dunque, ma piuttosto su chi la guarda. Ed è un bene, in effetti, perché l’inclusione dipende in larga parte dalla comunità e dal contesto che va a creare affinché tutti possano trovare il loro posto. Compatto, denso, fruibile e piacevole, Handicap sfrutta a pieno l’esperienza del suo autore in termini di comunicazione e divulgazione sul tema. Il risultato è un libro piccolo piccolo ma significativo che può aiutare a trovare le parole giuste per aprire una riflessione condivisa con i più piccoli su di un tema che ancora troppo spesso è un tabù.