Giorgio super pinguino costruisce un razzo spaziale
La coppia autoriale Rasmus Bregnhøi e Sabine Lemire è collaudata, provetta e versatile. I lettori italiani hanno avuto modo di conoscerla grazie a Sinnos che ha pubblicato le avventure di Mus e Mis, la serie di Mira e ora i volumi dedicati a Giorgio super pinguino: storie di tono e stampo molto variegato, destinate a pubblici diversi, ma accomunate da un’efficace formula narrativa che combina racconto illustrato e fumetto ad alta leggibilità.
Giorgio super pinguino, per esempio, è il protagonista di una serie di avventure perfette per bambini della scuola primaria alle prese con le prime esperienze di lettura autonoma. Si tratta di storie rocambolesche e divertenti che riservano ampio spazio e grande importanza alla componente visiva ma che allo stesso tempo non riducono all’osso la parte testuale. Quest’ultima risulta particolarmente amichevole e accattivante, anche agli occhi di lettori meno forti o dislessici, per la sua disposizione ariosa e dinamica sulla pagina che presenta un massimo di 2-3 paragrafi alternati a brevi e incisivi fumetti. Non racchiuse all’interno di balloons ma evidenziate dall’uso dello stampato maiuscolo, le voci dei personaggi spezzano la parte narrativa e rendono particolarmente coinvolgente la lettura. Il libro si caratterizza, infine, per una spaziatura ampia, la sbandieratura del testo a destra e uso del font leggimi: tutti accorgimenti che concorrono a rendere la pagina meno affaticante.
Già protagonista di una precedente vicenda (Giorgio super pinguino costruisce Aldo, cane cartonato) in cui aveva dato prova della sua indole da inventore, Giorgio super pinguino si cimenta in questa nuovo volume con la progettazione di un razzo. Il laboratorio del lunedì con la maestra Brigitta è, infatti, il contesto ideale in cui dare sfogo alla propria creatività. Corpo e punta del razzo sono quasi una passeggiata: è il motore il vero problema. I pezzi messi a disposizione dalla maestra Brigitta non sono adeguati, così Giorgio deve trovare un’altra soluzione. Lanciarsi da un albero, forse? L’idea avrebbe già delle falle in partenza ma a questo si aggiunge l’impertinenza aggressiva di uno stormo di uccelli che sull’albero dimora stabilmente. Lo scontro è duro, la caduta rovinosa. Tocca ripartire da capo, ma per un inventore come Giorgio, tutto sommato, non è una prospettiva così ingrata!