Facile! Leggere bene. Leggere tutti – Gribaudo (collana)

La collana Facile! leggere bene. Leggere tutti proposta da Gribaudo è stata una delle prime a mutuare la font leggimi di Sinnos e ad adottare accorgimenti grafici di alta leggibilità per proporre prime letture amichevoli nella forma anche agli occhi di lettori dislessici.

Attiva da quasi dieci anni (i primi titoli risalgono al 2015), la collana offre storie brevi, che si esauriscono in una cinquantina di pagine a colori, tutte provviste di illustrazioni. Il formato dei volumi è snello e maneggevole: cosa, questa, che può contribuire a rafforzare l’impressione di trovarsi davanti a una lettura abbordabile. In catalogo figurano storie delicate, come quelle scritte e illustrate da Petr Horácek e che vedono protagonista un delizioso topolino (Il topino che si mangiò la luna; Il topino che non aveva paura; Il topino che cercava casa); storie che hanno dato vita a serie di successo, come quelle create da Orianne Lallemand e dedicate a un famoso lupetto (Il lupo che voleva cambiare colore; Il lupo che voleva fare il giro del mondo; Il lupo che aveva la testa tra le nuvole, per esempio), o ancora storie buffe (come La bottega di dolci della signora Tortinsù), poetiche (come Il signor Paltò) o rocambolesche (come Il ladro di risate). Le pubblicazioni più recenti, in particolare, sono perlopiù affidate a penne italiane come Anna Sarfatti, Lodovia Cima e Simone Frasca.

Tra le caratteristiche che contraddistinguono i volumi di collana in termini di accessibilità può essere utile rimarcare, oltre all’uso della font specifica leggimi, anche:

che ne accentuano la fruibilità in caso in dislessia.

Il leone e Ellen

Squadra che vince non ci cambia. Ecco, allora, che Ellen e il suo leone di pezza tornano alla carica! Scoppiettante, imprevedibile e perfettamente assortita, quella composta dalla bambina e del suo pupazzo è, in effetti, una squadra su cui si può scommettere. Il tempo in loro compagnia è un tempo ricco e solleticante, scandito da giochi fantasiosi in cui il confine tra realtà e immaginazione si fa labile e in cui avventure ardite possono nascondersi negli oggetti più ordinari e insospettabili.

Ciò che rende, poi, davvero irresistibili le vicende descritte da Crockett Johnson è la dinamica dialogica che si instaura tra i due protagonisti. Come quando Ellen invita il leone a raccontare le sue avventure prima del loro incontro e poi si complimenta con lui per una storia che lei stessa ha raccontato, quando gli intima di stare fermo e zitto (più di quanto un pupazzo già non faccia) per poter leggere in santa pace, quando lui dichiara di non saper ruggire ma lei ha già organizzato uno spettacolo circense da migliaia di spettatori o quando lui si lamenta di esser stato dimenticato nella neve e lei trasforma l’inconveniente in un’artistica impresa invernale. Allo stesso modo, lo scarto tra i voli fantastici compiuti ad alta voce dalla bambina e le considerazioni terra terra che aggiunge il leone generano un corto circuito ironico di fronte al quale trattenere il sorriso è impresa ardua.

In Il leone ed Ellen troviamo insomma otto avventure nuove di zecca e tutte le qualità già apprezzate all’interno di Ellen e il leone: dall’irresistibile umorismo all’adesione rispettose del mondo infantile, dai perfetti tempi comici al gioco equilibrato tra finzione ludica e consapevolezza del reale. Questo secondo volume, firmato nei testi e nelle figure da Crockett Johnson, si conferma così, anche grazie ai brevi capitoli autoconclusivi e alla stampa a grande carattere e ad alta leggibilità, una perfetta prima lettura per lettori della scuola primaria così come un delizioso volume da leggere in condivisione alla stessa età o anche un paio d’anni prima.

Fischia!

Giulio è un bambino sordo che comunica attraverso la Lingua dei Segni Italiana. Per lui e i suoi amici, tutti udenti, è una sorta di codice segreto con cui scambiarsi commenti e informazioni senza farsi capire dai grandi. Ma Giulio, prima di tutto un bambino che ha molti talenti: sa fischiare come pochi altri e sa giocare molto bene a calcio. Proprio durante una sfida di calcio al campetto, Giulio ha l’occasione di dare prova non solo delle sua abilità sportive ma anche della capacità di accogliere e non  far sentire esclusi gli altri.

Scritto da Silvia Speranza e illustrato da Ilaria Pasqua, Fischia! racconta una storia di inclusione che lascia ampiamente trasparire il suo intento. Questo proposito emerge in particolare dalla maniera in cui viene ritratto il protagonista, di cui si celebrano talenti e qualità, e del messaggio generale del libro, riassumibile nel motto insieme stiamo bene così come esplicitato nel finale. Ne risulta un racconto semplice e un po’ idealizzato che ha però il pregio di raccontare con parole a misura di bambino cosa sia la LIS e di inserirla nella narrazione come un codice condivisibile dall’interno gruppo classe.

Testone

Guai a dire che a Monte Quiete non succede mai niente! Qui hanno infatti luogo le avventure tutt’altro che barbose di Giustino e Mia. Se il primo si era ritrovato nel bel mezzo di una faccenda piratesca in compagnia del burbero Sgrunt!, la seconda mette ora in atto, insieme al suo amico Giorgio, il piano del secolo per far chiudere la scuola. Mica bruscolini!

Mia, che come vorrebbe indicare il nome, è un tipetto indipendente che odia essere reclamata e avvinghiata da familiari e compagni, è l’unica in classe a manifestare interesse nei confronti di Giorgio. In primo luogo Giorgio è l’unico che non pensa mai di abbracciarla senza il suo consenso e in secondo luogo è il socio perfetto per portare a termine un piano come quello che Mia ha in mente. Giorgio, infatti, è il palo ideale: non dà confidenza, è un fine osservatore e in caso di necessità dà l’allarme urlando a gran voce “Cetrioliniiiiiiii”. I cetriolini sono infatti la sua ossessione e per questo, così come per tante altre sue stranezze, i compagni lo evitano e le maestre lo trattano con pietistica accondiscendenza. Mia invece no, lei ne coglie le grandi potenzialità e non a caso lo chiama Testone, ossia persona dotata di un grande cervello. Insieme, i due ridono come matti, compiono marachelle e progettano di rubare tutti i gessetti della scuola. E anche quando qualcosa, in questo piano diabolico, sembra andare storto, il loro sodalizio ne esce più rafforzato che mai grazie a una complicità speciale e – ça va sans dire – a una bella dosa di Cetrioliniiiiiiiiii.

Pubblicato da Sinnos con l’efficace formula ibrida che mescola racconto illustrato e fumetto già collaudata anche in Sgrunt!, Testone vanta una storia coinvolgente, un testo ironico, illustrazioni spiritose e caratteristiche grafiche di alta leggibilità. Amichevole anche nei confronti di lettori dislessici, il libro di Daniele Movarelli e Alice Coppini presenta un’attenzione particolare nei confronti dell’inclusione anche da un punto di vista contenutistico. Attraverso il personaggio di Giorgio, così bizzarro e imperscrutabile, ma soprattutto attraverso il personaggio di Mia, così capace di guardare oltre le etichette e il buonismo dei grandi, Testone trasforma la diversità in uno spunto narrativo leggero ma che lascia il segno.

La traversata dagli animali

Sembra una notte fredda e nevosa come tante, allo zoo di Mosca. Qualcosa di molto insolito, però, sta per accadere: un gruppo di animali bizzarramente assortito e alla bell’e meglio organizzato, è deciso ad evadere. È stato l’orso a convincere gli altri a prendere parte all’impresa ma a parte la forte convinzione di fuggire via, un vero piano manca. Si va? Non si va? Dove si va? Inizia con non pochi interrogativi questo viaggio coraggioso che vede muoversi all’unisono volatili e mammiferi, prede e predatori, creature selvatiche e bestie domestiche. Insieme a loro, a sorpresa e in assoluto silenzio, sceglie di partire anche il vecchio custode dello zoo, testimone di guerre e rivoluzioni, che forse conosce la sete di libertà al pari degli animali. Sarà una marcia lenta, la loro. Lenta e non priva di bivi, ostacoli e decisioni da prendere. C’è la natura selvaggia, là fuori, che chiama e che sfida, e il desiderio di scoprire cosa ci sia tra e oltre gli alberi della meravigliosa foresta è più forte di tutto. Così, ciascuno a suo modo, gli animali assaporano la nuova aria, chi cedendo al fascino della natura, chi lasciandosi attrarre da un nuovo rapporto con la civiltà. Non c’è una sola via per fuggire dalla prigionia. La libertà è più che mai sfuggente e multiforme.

Con parole misurate e mai scevre di ironia, Vincent Cuvellier ci guida lungo un viaggio metaforico intenso e avvolgente. Sulle tracce dell’orso e dei suoi compagni si strada, interrogativi e pensieri si accumulano nella testa del lettore come la neve silenziosa che circonda i protagonisti. A sostenerli, dando risonanza alla dimensione sospesa del racconto e richiamando al contempo l’immaginario russo cui attinge, intervengono le illustrazioni di matrice serigrafica firmate da Brice Postma Uzel. Puntualissima, in questo senso, la scelta dell’editore di regalare al libro un formato ampio, in cui parole e figure hanno fisicamente modo di echeggiare.

La traversata degli animali si presenta, infatti, come un grande racconto illustrato, che per dimensione, tipo di figure, colori, e dialogo tra parole e immagini ha un che di antico, favolosamente affascinante. Ed eppure la storia senza tempo che racconta è quanto mai moderna ed attuale. E benvenuti sono, al fine di renderla massimamente fruibile, gli accorgimenti di alta leggibilità adottati da Biancoenero. Font specifico, spazaitura ampia, grafica ariosa e carta color crema non sono, infatti, che valori aggiunti per un volume raffinato e ricco, nella narrazione come nell’aspetto.

Uno e Camillo

Uno e Camillo fa parte della collana leggimi prima che Sinnos dedica alle prime letture autonome e che si caratterizza per illustrazioni frequenti, storie snelle, testi brevi in maiuscolo, grafica ariosa ad alta leggibilità.

Il libro di Giuditta Campello e Susanna Rumiz balza prima di tutto all’occhio per una copertina sgargiante e per i buffi disegni dal tratto spesso. Qui compaiono un cavallo occhialuto piuttosto arrabbiato che porta in spalla un unicorno dall’aria angelica. Il primo è Camillo, che ama dormire vicino alla sua mamma, mangiare le carote per merenda e giocare con i suoi amici. Il secondo è Uno, il suo fratellino da poco arrivato in famiglia. Così diverso da lui e da come lui se lo aspettava, Uno ha stravolto le giornate di Camillo, rubando molte attenzioni della mamma, accaparrandosi molte carote e condizionando molto i giochi con gli amici. Quasi quasi Camillo vorrebbe sbarazzarsene, ma proprio quando il suo desiderio più segreto sembra realizzarsi, il cavallo scopre quanto possa essere bello e utile avere un fratello. Anche se piccolo e con un corno dorato in testa!

Scorrevole e irresistibilmente vero nei delicati equilibri familiari che porta alla luce, Uno e Camillo racconta la fratellanza senza il peso dei libri a tema e con la leggerezza di uno stile divertito e divertente. Come se non bastasse, le autrici e l’editore fanno la scelta coraggiosa e apprezzabilissima di dedicare un libro in cui rosa, fuxia e unicorni la fanno da padroni, senza rivolgersi esclusivamente alle bambine, anzi!

Piume in libertà

Ci sono due galline paciose e sempliciotte – Flossi e Bessi – che vivono da sempre in gabbia, all’interno di un allevamento intensivo. Stanno allo stretto, si nutrono di mangime insapore, non fanno che dormire, mangiare e guardare nel vuoto. Eppure la vita non pare loro così malaccio: non avendo mai conosciuto altro, è difficile se non impossibile aspirare a qualcosa di diverso. Per questo l’incontro fortuito con una taccola, entrata per caso nel capannone, si rivela per le due pennute un’inattesa fonte di scoperta. Insieme a lei, Flossi e Bessi faranno un viaggio di pochi metri ma dalle grandi rivelazioni. Pozzanghere, mezzi di trasporto, animali e cespugli, letti attraverso le lenti della loro limitatissima esperienza, assumono contorni buffi ai quali il lettore, così come la paziente taccola, guarda con benevola simpatia. Passo dopo passo, svolazzata dopo svolazzata, le due galline si formano un’idea del mondo nuova e bellissima: condizione essenziale per poter fare sogni che profumano di radure e boschi, ruscelletti e libertà.

Nato da un’accoppiata vincente e collaudata quale quella tra John Yeoman e Quentin Blake, Piume in libertà proclama la sua inglesitudine in ogni aspetto. L’ironia sottile e molto british che anima il testo, tradotto con accortezza da Luigi Berio (che è peraltro il curatore del corto animato dedicato al silent book di Quentin Blake Clown), trova infatti eco e riflesso nel tratto schizzato ed essenziale che caratterizza le figure. Con quel loro modo ingenuo e da comari di procedere e guardarsi intorno, inoltre, Flossi e Bessi ricordano un po’ l’Adelina e la Guendalina Bla Bla degli Aristogatti che galline, certo, non sono ma pennute inglesissime sì!

Scanzonato e lucido, Piume in libertà offre un racconto in cui la puntualità del pensiero su temi di spessore come la libertà e lo sfruttamento degli animali non rischia mai di appesantire il piacere della narrazione perché non è intorno al messaggio, che pur evidentemente appare chiaro, che la storia viene costruita e dipinta. Contraddistinto inoltre da un’interessante misura (non troppo lunga e non troppo corta) e da una felice integrazione tra testo (ampio) e illustrazioni (frequenti), il libro di Yeoman e Blake costituisce una proposta appetibile e abbordabile anche per chi affronta la lettura autonomamente ma continua a trovare nella presenza delle figure conforto, rassicurazione e diletto. La scelta editoriale, infine, di adottare caratteristiche di alta leggibilità come la font EasyReading, la spaziatura maggiore, il carattere ampio e l’allineamento a sinistra, rendono il volume particolarmente amichevole anche in caso di dislessia.

Una torta per Findus

Il talento di Sven Nordqvist è direttamente proporzionale all’impronunciabilità del suo cognome. Camelozampa ce lo ha fatto conoscere portando in Italia quell’incredibile libro senza parole che è Passeggiata col cane e ci consente ora di apprezzare la sua versatile vena artistica pubblicando la deliziosa serie di Pettson e Findus che dall’autore svedese è scritta e illustrata.

Pettson e Findus sono, nello specifico, un uomo e un gatto. Inseparabili, i due sono protagonisti di diverse avventure dal sapore surreale e rocambolesco che si svolgono perlopiù nella loro disordinatissima fattoria. Ciò che rende queste ultime particolarmente gustose è il fatto che prendono le mosse da un problema iniziale, perlopiù ordinario e circoscritto, a partire dal quale si innesca una serie di eventi sempre più assurdi, inarrestabili e caotici.

Così, per esempio, in Una torta per Findus – il primo volume della serie – Pettson è determinato a confezionare per il suo amico a quattro zampe una deliziosa torta di compleanno. Findus ama, infatti, in particolar modo questa ricorrenza: al punto che non la festeggia una ma più volte all’anno! Come fare, però, se manca la farina? Tocca andare in bici al negozio! E se la ruota della bici è rotta? Tocca cercare gli attrezzi nella falegnameria! E se la falegnameria è chiusa? Tocca cercare la chiave…

Con un meccanismo spassosamente ripetitivo, tanto nella concatenazione degli eventi narrati quanto nelle formule impiegate, sul quale si innestano situazioni sempre più mirabolanti (cosa non si farebbe per preparare una bella torta di compleanno!), Una torta per Findus dà forma a un racconto che coccola il lettore facendolo dondolare tra rassicurazione e sorpresa.

Tale dinamica narrativa gioca dal canto suo un ruolo significativo nel sostenere la lettura anche da parte di lettori meno forti: scopo al quale concorrono, inoltre, alcune caratteristiche del volume che spaziano dall’aspetto tipografico alla qualità delle illustrazioni. Una torta per Findus è stampato, infatti, con font EasyReading e presenta alcune altre caratteristiche di alta leggibilità, come l’allineamento a sinistra. Il testo, non brevissimo, è poi accompagnato a ogni pagina (o doppia pagina) da illustrazioni estremamente ricche cui è riservato ampio spazio. Preminenti a colpo d’occhio, rispetto al testo, queste contribuiscono a rendere la lettura decisamente meno ostica e spaventosa, dando forma a un tipo di racconto illustrato che negli equilibri narrativi, nella lunghezza e nei contenuti costituisce un ponte ideale tra l’albo illustrato dai testi più asciutti e il racconto in cui il testo assume un ruolo più importante. Non solo: lo stile irresistibile e minuzioso di Sven Nordqvist fa sì che la lettura visiva assuma qui un ruolo non trascurabile e, anzi, solletichi il lettore con trovate buffe e sfiziose che vanno assaporate con lentezza. La capacità straordinaria dell’autore di costruire scene affollate, riempire la pagina di dettagli e sparpagliare qua e là particolari surreali (oggetti animati, cose fuori posto, proporzioni fantastiche,  personaggi secondari che animano micro-storie parallele…) trasforma la pagina in un luogo in cui sostare, riprendere fiato e mettere alla prova la propria capacità di osservazione.

Alla luce di tutto questo, il libro si presta perfettamente a ghiotte letture condivise con bambini a partire dai 5 anni e altrettanto appaganti letture autonome, anche da parte di lettori dislessici, per bambini di uno o due anni più grandi.

Sgrunt!

Non è facile, dopo una vita di scorribande in mezzo al mare, adattarsi alla tranquilla quotidianità di un paesino come Monte Quiete: 37 cani, 54 gatti e 345 anime. Così il burbero Sgrunt, pirata coraggioso, affronta con una certa insofferenza le giornate tutte uguali, tra case tutte uguali, nella placida cittadina in cui si è ritirato dopo la pensione. L’unico abitante che pare non spazientirlo è Giustino, un bambino smilzo e amante della matematica, che con un pirata come Sgrunt parrebbe aver poco a che vedere. E invece tra i due si instaura un’inattesa amicizia, fatta di molti silenzi e qualche avventura. Così, Giustino, che in compagnia di Sgrunt diventa nientepopodimeno che Cuordipatata, si trova ad assistere a un duello tra il suo pirata preferito e il cowboy Peldiferro o ad affrontare la ciurma di bulli che gli bloccano quotidianamente la strada. Perché in fondo un animo da pirata può nascondersi anche nel più insospettabile dei mingherlini!

Estremamente accattivante nelle illustrazioni, dallo stile fumettistico e tutte giocate sui toni del blu e dell’arancio, Sgrunt! si fa leggere con gusto anche grazie a una storia che mescola ironia e avventura e a una composizione grafica e tipografica di più agevole lettura anche per bambini che frequentano poco i libri o che faticano di fronte a testi tradizionali. Il libro di Daniele Movarelli e Alice Coppini, che rientra tra le graphic novel di Sinnos destinate ai giovanissimi – diciamo dai sei anni in su –  unisce infatti in maniera molto efficace caratteristiche di alta leggibilità (font specifica, sbandieratura a destra, carta opaca, spaziatura maggiore), uso combinato di maiuscolo e minuscolo – l’uno per le parti dialogiche e l’altro per le parti narrative -, illustrazioni a ogni pagina e determinanti nel dipanare la storia. Come gli altri titoli della collana, Sgrunt! presenta inoltre una struttura ibrida, in cui fumetto e racconti di intrecciano per fare della lettura un’esperienza dinamica e accogliente, in cui il testo non si presenta come un ostico blocco all’apparenza inespugnabile.