Animali di versi (edizione in CAA)
Recensione pubblicata il: 5/11/2025
Animali di versi è un albo illustrato in rima che nasce in casa Uovonero quasi quindici anni fa per mano di Isabella Christina Felline e Roberta Angeletti. Oggi il libro vive un nuovo inizio e indossa una nuova veste grazie all’adattamento in simboli proposto da Officina Babùk. Il lavoro fatto dalla casa editrice è in questo caso un po’ diverso da quello messo in atto per i titoli precedenti: qui non si è trattato, infatti, di supportare visivamente il testo apportandovi al contempo eventuali piccole modifiche, ma di concepire in maniera del tutto nuova il libro, pur partendo dal medesimo spunto.
Il libro originale si caratterizzava, infatti, per una filastrocca-cornice breve ed essenziale, perlopiù volta a elencare le caratteristiche peculiari degli animali protagonisti, e per una serie di filastrocche più lunghe e articolate, ciascuna delle quali utile a mettere in valore i lati positivi di tali peculiarità. In questa versione in simboli, invece, si è preferito rinunciare alle filastrocche più lunghe per concentrarsi sulla filastrocca-cornice. Come una sorta di elenco in rima, il libro dedica ora ogni pagina a un animale – il lupo buono e vegetariano, la farfalla con più teste, la lumaca velocissima o il pinguino provetto danzatore, per esempio – di cui definisce la qualità straordinaria in una frase. Stop.
Una scelta radicale, insomma, evidentemente connessa all’obiettivo di rendere il volume effettivamente fruibile, sia in termini di leggibilità della pagina (perché simbolizzare testi troppo lunghi implicherebbe l’occupazione di moltissimo spazio), sia in termini di comprensibilità del testo (perché le filastrocche originali prevedevano una struttura sintattica non sempre lineare e accessibile). Lo scarto tra le due versioni è dunque consistente e con esso cambia, nella pratica, l’approccio con cui ci si può accostare al volume. Presentandosi in maniera così asciugata e aperta, questo Animali di versi offre una lettura meno complessa e raffinata ma può offrire uno spunto amichevole, versatile ed estremamente accessibile per immaginare, inventare e raccontare storie così come per elaborare e condividere riflessioni sull’unicità di ciascuno e sulla bellezza di non conformarsi a uno standard stereotipato.
Le illustrazioni, dal canto loro, rimangono fedeli all’originale e si caratterizzano per figure ampie, in bianco e nero, prive di dettagli superflui e ben contrastate con lo sfondo colorato. Su quest’ultimo, là dove si trova più spazio, viene inserito in maniera armonica il testo che si contraddistingue per l’uso dello stampato maiuscolo e per l’affiancamento a simboli di dimensione apprezzabile. Aspetto, questo, che ne facilita senz’altro la lettura condivisa anche in piccolo gruppo.
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