Cappuccetto Rosso
Recensione pubblicata il: 1/04/2025
Mondadori ha da poco inserito nel suo catalogo di libri illustrati una serie di volumi dedicati alle fiabe tradizionali le cui caratteristiche risultano interessanti. Si tratta di fatto di volumi snelli e dalle ampie illustrazioni in cui il testo è duplice: quello originale dei fratelli Grimm e quello a questo ispirato ma semplificato. Se il primo presenta un carattere minuscolo, una lunghezza consistente (due o tre paragrafi per pagina) e una certa ricchezza lessicale e sintattica, il secondo si caratterizza invece per l’uso del maiuscolo, per una netta brevità (due-tre righe per pagina) e una notevole semplificazione lessicale.
La scelta di combinare due versioni dello stesso testo all’interno del medesimo volume è abbastanza insolita (anche se non del tutto inedita. Si veda per esempi questa proposta di Erickson) e funzionale al fatto di impiegare lo stesso libro per condividere la stessa storia con bambini dalle abilità diverse e/o per supportare il percorso di lettura di un bambino da un livello più semplice a uno più complesso. Il fatto di poter fare riferimento alle medesime illustrazioni può costituire, infatti, un elemento facilitante in questo senso.
Le illustrazioni, firmate da Rocio Bonilla sia in questo volume dedicato a Cappuccetto Rosso, sia in quello dedicato a Il lupo e i sette capretti , risultano dal canto loro amichevoli e di taglio piuttosto didascalico. A fianco di alcuni dettagli delle illustrazioni stesse vengono riportate delle specie di etichette funzionali a identificare e nominare gli oggetti o le azioni rappresentate. L’editore, che in copertina parla di tre livelli di lettura, considera probabilmente queste etichette come il livello base, anche se la loro funzione in termini narrativi risulta di fatto abbastanza irrilevante.
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