Detective al mare
Recensione pubblicata il: 15/04/2014
Un’estate apparentemente come tante, si trasforma per Paolo e Francesca in un’estate da brivido. Insospettiti dai numerosi e insoliti fatti che si verificano all’albergo gestito dal nonno Ugo e dalla nonna Matilde, i due cugini si mettono sulle tracce dei potenziali colpevoli come dei veri detective. E sarà proprio una trappola da loro stessi escogitata a smascherare il sabotatore garantendogli una pena del tutto originale.
A informarci dei fatti è il diario di Paolo, redatto in realtà a quattro mani con Francesca quando questa riesce a impossessarsene di soppiatto. Spezzettando il racconto, questo escamotage narrativo aiuta a seguire la storia con minore fatica anche perché ogni intervento è preceduto dall’icona del personaggio scrivente che ne facilita l’identificazione. Questi accorgimenti, uniti a un font ad alta leggibilità, alla spaziatura più ampia, alla carta color crema e ai paragrafi non giustificati, concorrono in definitiva ad aprire la lettura del volume anche a chi è colpito da disturbi dell’apprendimento. Non a caso Detective al mare è stato approvato da una redazione di ragazzi che collabora con la casa editrice Biancoenero.
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