Recensione pubblicata il: 1/07/2021

Autore Marcella Basso Illustratore Marcella Basso Editore Federazione Nazionale delle Istituzioni pro Ciechi Paese di pubblicazione Italia Collana Tocca a te! Anno 2016 Numero di pagine 18 Prezzo 180 €

Fascia d'età 6-8 anni 9-11 anni Sezione Libri accessibili

Tipo di libro accessibile Libro tattile Accessibile in caso di Autismo e disturbi della comunicazione Interessante anche in caso di Nessuna disabilità specifica

Avvicinarsi, arrabbiarsi, rincorrersi, chiamarsi. Che cos’è l’amicizia se non un continuo gioco di distanze, un percorso avventuroso, un tu e un io che si trovano e si tengono? Marcella Basso ha esplorato questo tema con un libro tattile straordinario che ha segnato uno svolta nella storia di questo tipo di volume.

Vincitore nel 2015 del concorso internazionale di editoria tattile Thyplo e Tactus, Io, tu, le mani è un libro raffinatissimo e giocoso, intelligente e rivoluzionario, nella misura in cui attiva dinamiche di lettura completamente fuori dagli schemi a trasforma l’esigenza di leggere con le mani, eventualmente imposta da una disabilità visiva, in un’occasione autentica di scoperta e incontro. Si dice che il tatto sia il senso della relazione. Ecco, nessun libro meglio di questo concretizza e valorizza questo aspetto.

Interamente e meravigliosamente realizzato in stoffa e con testo in nero e in Braille, Io, tu, le mani di Marcella Basso racconta di due amici e delle quotidiane situazioni che alimentano il loro rapporto: i giochi, i litigi, i silenzi, i riappacificamenti. Ciò che rende esemplare e straordinario il volume è la maniera originale in cui struttura l’atto della lettura, concretizzando l’idea che il libro possa essere un ponte e trasformando un limite potenziale in una reale opportunità. Il libro richiede infatti a due lettori di sistemarsi l’uno di fronte all’altro e pone ciascuno nella condizione di leggere il testo, sdoppiato sulla pagina, e di esplorare le illustrazioni, collocate all’interno di tasche che si aprono da entrambi i lati.

Quello che accade leggendo il libro è che le mani dei lettori, esplorando il contenuto delle diverse tasche, siano portate a incontrarsi, allontanarsi, separarsi e ritrovarsi, attualizzando di fatto ciò che il testo racconta. Non solo: tutto ciò che accade nell’atto di lettura, accade proprio dentro le tasche, mettendo lettori vedenti e lettori ciechi esattamente sullo stesso piano e nella stessa condizione. Quest’ultima, dal canto suo, valorizza un approccio – alla pagina e al compagno di lettura – basata sul tatto invece che sulla vista, ossia sul senso che più ci accomuna. Uscendo dalla consuetudine compositiva che privilegia la lettura individuale e trasformando la necessità di fare a meno del senso della vista da limite a stimolo creativo, l’autrice dà vita a un libro tanto accessibile quanto affascinante. A tutti gli effetti, un libro d’artista.