Recensione pubblicata il: 2/11/2025

Autore Monique Felix Illustratore Monique Felix Editore Camelozampa Paese di pubblicazione Italia ISBN 9791254641767 Anno 2024 Numero di pagine 32 Prezzo 12,90 €

Fascia d'età 3-5 anni Sezione Libri accessibili

Tipo di libro accessibile Libro senza parole Accessibile in caso di Disabilità uditiva DSA - Disturbi Specifici dell'Apprendimento Nessuna disabilità specifica Interessante anche in caso di Autismo e disturbi della comunicazione Disabilità intellettiva

Il topolino uscito dalla matita di Monique Félix è senza ombra di dubbio un tipo intrepido e curioso. Le pagine dei libri diventano per lui ogni volta scenari avventurosi in cui lanciarsi a capofitto. Accade in C’era una volta un topo chiuso in un libro… Accade ne Il vento. E, puntuale, accade anche in questo secondo volume portato in Italia da Camelozampa: La merenda.

Come di consueto, trovatosi prigioniero della pagina bianca, il topolino inizia a osservare, origliare e spingere in ogni direzione, ma soprattutto inizia a rosicchiare i bordi del foglio. Ecco che la storia nella storia ha inizio: sulla pagina di destra, sotto l’angolo rosicchiato, fa capolino una scena campagnola, con tanto di campi, alberi, animali da cortile e fattorie. Tira che ti tira, la pagina si strappa e la scena appare in tutti i suoi dettagli. È una scena viva e animata, perché pagina dopo pagina cambia il tempo e accadono cose. Il topolino, nel frattempo si dà da fare sulla pagina di sinistra. Con maestria piega e ripiega la pagina staccata, dandole la forma di un aeroplano. È voilà, è tutto pronto: il topolino può finalmente superare la rilegatura centrale e lanciarsi tra le spighe. Il titolo del libro, d’altra parte, è eloquente!

Contraddistinto da una misura breve, da una dimensione compatta e da un meccanismo narrativo collaudato, La merenda offre un racconto senza parole molto raffinato nella sua semplicità. La sua forza non sta tanto in ciò che accade sotto la pagina ma in ciò che vi accade sopra e accanto. È dunque il lavorio incessante e ingegnoso del protagonista a prendersi la scena, rendendo la lettura così sfiziosa. Il cortocircuito che si crea tra narrazione e metanarrazione, tra libro come contenitore e come parte del racconto si fa, infatti, attivatore di curiosità e sorpresa, invitando il lettore a osservare le pagine con sguardo nuovo e divergente.