L’ape Tina fa colazione
Recensione pubblicata il: 26/02/2025
Con gioia, lo scorso anno, avevamo accolto l’uscita di Zuppa di coccole: il primo cartonato in simboli pubblicato da Homeless Book e rivolto a un pubblico di piccoli e piccolissimi. Si trattava, infatti, di un volume curato tanto nella parte relativa all’accessibilità quando in quella relativa alla gradevolezza del testo, delle figure e della composizione grafica.
Quell’esperienza ben riuscita trova oggi un gradito seguito in due nuovi cartonati che potremmo definire seriali: come intuibile dal titolo, dal formato identico e dalla grafica coerente, Ape Tina e l’inverno e Ape Tina fa colazione vedono la stessa protagonista alle prese con diverse piccole vicende quotidiane, perfette per prime letture condivise.
In Ape Tina fa colazione, per esempio, la protagonista esplora la campagna primaverile in cerca di qualcosa da mangiare. Al suo seguito il lettore scopre cosa si trova e cosa non si trova in un ambiente campestre, cosa mangiano le api, che caratteristiche hanno i fiori di ciliegio e cosa diventano con il passare del tempo. Il testo scritto da Maria Caterina Minardi propone dunque una sorta di protostoria grazie alla quale i lettori più piccoli, compresi quelli come maggiori difficoltà legate alla sfera della comunicazione, delle autonomie e della socialità, sono accompagnanti a conoscere l’ambiente che li circonda.
Le frasi che compongono il racconto sono perlopiù minime o coordinate con il soggetto non sempre ripetuto, se esposto poco prima. Le parole scelte, dal canto loro, sono semplici e quotidiane e vengono supportate visivamente dai simboli secondo una logica funzionale alla fruibilità: così, per esempio, articoli e preposizioni non vengono simbolizzate singolarmente ma accorpate al sostantivo di riferimento e unità di senso come “fare colazione” o “ha tanta fame” corrispondono un simbolo unico. Ogni pagina presenta un numero di frasi e dunque di simboli circoscritto: questo fa sì che la pagina che li ospita appaia felicemente pulita, ariosa e leggibile.
Il testo, che figura con regolarità sulla pagina di destra, è accompagnato da illustrazioni dallo stile grafico che riescono a unire gradevolezza e riconoscibilità. Del tutto prive di dettagli inutili e contraddistinte dall’uso di seisoli colori piatti (bianco, nero, giallo, verde, rosso e azzurro), ben contrastati e combinati tra loro, le figure di Gaia Scaranna scelgono e mettono bene in evidenza gli elementi chiave cui fa riferimento il testo della pagina a fianco, dando vita a quadri molto essenziali e ma molto accattivanti.
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