Recensione pubblicata il: 16/12/2014

Autore Daniela Valente Editore Coccole books Paese di pubblicazione Italia ISBN 9788898346356 Anno 2014 Numero di pagine 112 Prezzo 10 €

Fascia d'età 12-14 anni 9-11 anni Sezione Libri sulla disabilità

Si parla di Disabilità intellettiva

Andrea è un ragazzino di 13 anni che si porta appresso tutto il carico di dubbi, interrogativi, scoperte, desideri e timori tipici della sua età. Nel passaggio dalla terza media alla prima liceo viene fotografato minuziosamente dalla penna di Daniela Valente che ne registra i pensieri e le emozioni. Occhio a Marta! è dunque una sorta di diario che racconta la crescita in un momento tanto delicato quale l’adolescenza.

Ma chi è questa Marta che fa capolino fin dal titolo? Marta è un’amica di Andrea, nata il suo stesso giorno due anni prima e figlia di un’mica stretta di sua mamma. Marta ha dunque 15 anni ma ne dimostra solo cinque, a volte tre. Capisce tutto ma non sa parlare bene, va a scuola come gli altri ma non fa i loro stessi esercizi, ama la compagnia dei compagni ma difficilmente viene persa di vista dai genitori. Marta è un’amica “con il silenzio in testa”, un’amica che cresce accanto ad Andrea ma con un ritmo tutto suo e seguendo un binario che porta altrove. L’affetto che Andrea prova nei suoi confronti è disinteressato e sincero e, man mano che gli anni passano, si modifica nelle manifestazioni pur non cambiando nell’essenza. Tra le riflessioni e la giornate di Andrea, Marta fa ogni tanto la sua comparsa stimolando il protagonista a interrogarsi ancora più a fondo su cosa significhi crescere e su cosa ci renda uguali e diversi dagli altri.

Il libro è tutto incentrato sulle piccole esperienze quotidiane che coinvolgono il protagonista: dalla gita scolastica al rapporto con il fratellino, dalle vacanze alla prima cotta, dai compiti ai pomeriggi di svago dopo la scuola. Non c’è dunque una trama articolata ma piuttosto una scelta narrativa pacata e pensosa in cui la disabilità è ben presente pur senza monopolizzare il racconto. La penna adulta si riconosce senz’altro da alcune considerazioni molto mature e da qualche insegnamento disseminato qua e là, avvolto in un continuum di pensieri in cui la bellezza e la criticità dei primi anni di scuola superiore emergono con forza.