Ogni cosa al suo posto
Recensione pubblicata il: 22/06/2025
Ogni cosa al suo posto è un (quasi) silent book che invita alla riflessione. Le poche parole che contiene, tutte concentrate nelle prime due pagine, suggeriscono infatti di chiedersi se davvero ogni cosa – come si dice – abbia un suo posto e soprattutto se questo sia quello più giusto. Quelle che seguono sono doppie pagine che mettono a confronto due scene silenziose in cui cose e persone trovano collocazioni e contesti diversi, per non dire del tutto opposti: un bambino seduto in solitaria alla sua tavola di compleanno o circondato da amici festanti in giardino, una bicicletta immersa nello smog e nel traffico cittadino o sfrecciante su una strada di montagna, un libro posto a mo’ di rialzo per il tavolo traballante o tra le mani di una lettrice appassionata e via dicendo…
La regolarità della struttura e la godibilità di ogni doppia pagina individualmente presa, costituiscono due elementi significativi di accessibilità di questo volume. D’altra parte, nella sua apparente semplicità, Ogni cosa al suo posto richiede al lettore di compiere non poche inferenze: capire quale sia il soggetto di ogni doppia scena, riconoscere il duplice contesto in cui viene inserito (non di rado reso da pochi dettagli), coglierne dettagli minimi ma determinanti (come le espressioni del viso) e capire, in effetti, quale sia il posto per lui più auspicabile. E non è una bazzeccola. Ecco, allora, che il libro si presta benissimo a stimolare confronti e riflessioni condivise, ad accendere dibattiti, a suggerire domande. Perché dietro ogni immagine confezionata da Francesca Aiello c’è un mondo di storie possibili in cui ci si può riconoscere o di cui è bene parlare con i ragazzi affinché il loro posto nel mondo non sia ai margini ma al centro. E sia, per l’appunto, il posto giusto.
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