Rachele, artista contorsionista

Recensione pubblicata il: 19/10/2023

Autore Giuseppe Caputo Illustratore Giuseppe Caputo Editore Federazione Nazionale delle Istituzioni Pro Ciechi Paese di pubblicazione Italia Anno 2023 Numero di pagine 24 Prezzo 140 €

Fascia d'età 3-5 anni 6-8 anni Sezione Libri accessibili

Tipo di libro accessibile Libro tattile Accessibile in caso di Disabilità visiva Nessuna disabilità specifica Interessante anche in caso di Autismo e disturbi della comunicazione Disabilità intellettiva

Di fronte a un libro tattile come Rachele, artista contorsionista si può rimanere un po’ spiazzati. Si percepisce, infatti, un certo contrasto, tra la veste curatissima e raffinata del volume e l’aspetto molto più ordinario del suo contenuto.

Proviamo a spiegare meglio: il libro si presenta con un ricercato formato quadrato e un’elegante copertina rigida ricoperta di stoffa nera su cui, in bianco, spiccano titolo e autore (sul fronte) e una breve descrizione (sul retro). Da entrambi i lati, le parole appaiono incise nel tessuto, risultando così suggestive anche al tatto. Sempre in bianco, compare sulla copertina la protagonista del libro – il serpente Rachele – il cui corpo delinea uno zigzag sul fronte e prosegue più sinuoso sul retro. Realizzata in cartoncino, risulta perfettamente percepibile e riconoscibile non solo con gli occhi ma anche con i polpastrelli.

La medesima pulizia grafica e attenzione ai contrasti così come alla leggibilità delle figure la ritroviamo nelle pagine interne. Quella di sinistra contiene sempre il testo in nero e in braille – mentre quella di destra propone sempre uno sfondo colorato e un’illustrazione in cartoncino bianco. Quest’ultima rappresenta sempre Rachele che di volta in volta, grazie al suo carattere flessuoso, assume una forma diversa. Il volume nasce, infatti, con l’intento di far scoprire e familiarizzare i bambini, soprattutto ma non solo non vedenti, con le forme geometriche. A tale scopo, le figure tattili appaiono essenziali e mirate e vengono accompagnate da semplici e brevissimi testi (due-tre righe al massimo) in rima. E proprio questi – tutto sommato un po’ piatti e scontati – creno uno scarto rispetto alla cornice ben più sofisticata in cui sono inseriti. Si pensi, per esempio, al connubio stelle-belle che chiude il volume. Da un libro così fine e così curato nella forma, frutto evidentemente di un grande investimento di tempo, pensiero ed energia, ci si aspetterebbe forse una limatura maggiore, una ricerca più sensibile, una scelta meno prevedibile.

Nonostante questo, il libro risulta apprezzabile, spendibile (anche all’interno di percorsi scolastici inclusivi), attraente e soprattutto efficace nel suo intento primario. Solo, qualche capriola in più, sulla scia della sua protagonista, lo avrebbe reso una piccola gemma.