Vi stupiremo con difetti speciali

Recensione pubblicata il: 4/04/2020

Autore Patrizia Rinaldi Illustratore Francesca Assirelli Editore Giunti Paese di pubblicazione Italia ISBN 978-8809890152 Anno 2020 Numero di pagine 96 Prezzo 14 €

Fascia d'età 6-8 anni Sezione Libri sulla disabilità

Tipo di libro accessibile Libro ad alta leggibilità Si parla di Disabilità intellettiva Disabilità motoria Disabilità visiva

Proposto con un titolo ad effetto (Vi stupiremo con difetti speciali), pubblicato e promosso da una grande casa editrice (Giunti) e fortemente voluto da un papà (Luca Trapanese) recentemente divenuto noto per una vicenda ampiamente coperta dai media (l’adozione di una bambina con Sindrome di Down di nome Alba), il libro scritto da Patrizia Rinaldi e illustrato da Francesca Assirelli arriva circondato da altissime aspettative. Aspettative che, malgrado l’eccellenza del progetto, finiscono però per risultare deluse a lettura compiuta.

Si avverte un gusto dolceamaro, in effetti, tra le pagine di questo libro perché, a fronte di vicende fortissime a cui con coraggio viene dedicata attenzione e di illustrazioni che non mancano di tocchi poetici, non si può fare a meno di percepire un marcato e mai nascosto intento pedagogico, di vedere quelle vicende perdere per strada la loro qualità di Storie con la S maiuscola e di sentirsi smarriti di fronte a un testo che vorrebbe parlare la lingua dei bambini (accogliendo in questo senso anche espressioni semplici o colloquiali ma ampiamente discutibili in un’ottica di rispetto della disabilità come per esempio “bimba Down”) ma che si rivolge in realtà, nel contenuto, prettamente ad adulti.

E così, della storia di Alba che, nonostante o proprio grazie alla sua Sindrome, trova l’amore incondizionato di un papà; di Akin che fa dono agli adulti della sua fiducia grazie alla quale si risolleva – fisicamente e simbolicamente – da una situazione di grave svantaggio; e di Huang che viene dato dai medici per inadatto alla vita ma poi sorprende tutti con un canto solo suo, si coglie solo una flebile traccia, resa sfocata dalla folta schiera di riflessioni filosofiche che l’accompagnano e che forse poco si prestano a fare del libro uno strumento incisivo per consentire alla disabilità di entrare nell’immaginario dei più piccoli e arrivare, così, a dialogare con loro su di un tema così delicato e potenzialmente distante dalla loro esperienza quotidiana.