Le nid (Francia)
Un libro, soprattutto se accessibile, può assumere tante forme. Rilegature variegate, elementi removibili, storie non precostituite, confini labili tra gioco e lettura… Lucie Félix fa tesoro di tutti questi spunti e li mette a frutto contemporaneamente in un’unica proposta. Il suo Le nid, al momento edito solo in Francia grazie alle visionarie Editions des Grandes Personnes, è infatti un concentrato di caratteristiche fuori dall’ordinario. E ciononostante, non lo vediamo per nulla fuori luogo sullo scaffale dei libri.
Le nid è a tutti gli effetti un progetto editoriale originale che offre al lettore grande libertà di movimento, interazione e scoperta. Composto da 9 pagine di cartone spesso e robusto che possono essere piegate e spiegate in diversi modi, il volume può diventare un tappeto, un fortino, uno scenario, un contenitore… e chissà cos’altro! Grazie a questa versatilità, che di fatto è la sua forza, anche lettori molto piccoli e/o con difficoltà di approccio a proposte narrative e dispositivi di gioco troppo vincolanti possono trovare piacere e possibilità di partecipazione attiva.
Le pagine, dal canto loro presentano da un lato uno sfondo blu con alcuni dettagli bianchi, rossi e gialli che vanno a formare l’immagine di una colomba. Dall’altro, presentano sfondi di diversi colori, sempre accesi e pieni, su cui si stagliano ad alto contrasto figure minime e ben riconoscibili: un sole, delle nuvole, la pioggia, dei rami, un fiore, un uccellino, un nido, un fiore, dei semi, un uovo: tutti elementi semanticamente collegati tra loro e tra i quali è possibile tracciare un filo narrativo sottile, discreto e mutevole. Quegli oggetti si possono guardare, nominare, toccare, collegare. Ci si può salire sopra e li si può far interagire con le sagome di uccellini in carta che l’autrice stessa fornisce. Li si può seguire come caselle di un gioco della campana sui generis, li si può nascondere a uno a uno piegando le rispettive pagine, li si può trasformare in soggetti di una canzone inventata su due piedi (o su uno!)…
In quella possibilità multiforme di abitare, letteralmente, pagine e figure, il bambino ha l’occasione di prendere dimestichezza con loro, di conoscerle in una forma accogliente, di sperimentarle secondo modalità che sono personali: un passaggio, questo, prezioso sia per costruire occasioni di benessere e piacere attraverso l’oggetto libro, sia per facilitare l’incontro con quelle che potranno essere forme di narrazione più codificate e di complessità via via crescente.
