I libri del topolino – Il vento
Di topini è pieno zeppo il mondo letterario che guarda all’infanzia. Quelli di Monique Felix, però, sono topini davvero speciali. Le loro avventure, già amate da intere generazioni di giovani lettori e ora fortunatamente riportate sugli scaffali da Camelozampa, sono, infatti sorprendentemente deliziose e si sviluppano sempre a cavallo tra dimensione narrativa e metanarrativa.
Qui si trova sempre, infatti, un piccolo roditore che rosicchia la pagina del volume in cui si trova immerso, svelando un mondo sottostante con il quale finisce per confrontarsi. La pagina diventa ogni volta, cioè, una soglia che separa il protagonista (e con lui il lettore) da un mondo altro e inatteso ma anche un oggetto di scena con cui questi interagisce e si destreggia, per poter esplorare e infine uscire indenne dal mondo che di volta in volta va svelando.
Così, per esempio, ne Il vento, il topolino sembra dapprima guardarsi intorno smarrito, come se si trovasse in trappola circondato del bianco disorientante della pagina. Poi, però, il bordo di carta appena mordicchiato lascia intravedere qualcosa subito sotto e la curiosità si fa irresistibile. Topino rosicchia e rosicchia ma non fa in tempo a strappare l’intero perimetro della pagina che questa si stacca e lo spinge con forza: quella che si agitava lì sotto era una tempesta di prim’ordine con tanto di vento impetuoso, fiocchi di neve e piume svolazzanti. Topino si nasconde dapprima dalle grinfie di un’aquila, studia rapito il movimento di un aeroplano e si adopera infine per mettere in opera un semplice ma efficace piano cartotecnico: ecco, infatti, che la pagina strappata si fa girandola. Topino è decisamente pronto per buttarsi a capofitto in quel mondo fatto di colori, oggetti e avventure tutti da scoprire.
Impeccabile nel formato (piccolo e quadrato) e nella composizione (essenziale e sempre in equilibrio tra i diversi piani narrativi), Il vento offre ai lettori più giovani, idealmente di età prescolare ma anche dei primi anni di scuola primaria, una gustosa e minima avventura letteraria, tutta raccontata senza far uso di parole scritte. Il tratto dell’autrice è realistico ed efficace nella resa di movimenti ed emozioni. Non cede inoltre alla tentazione di inserire dettagli superflui. Una volta compreso il meccanismo narrativo che gioca con la pagina e che crea una gustosa e non banale sfida interpretativa, il lettore può dunque seguire con discreto agio le silenziose e ingegnose avventure del protagonista.
Quello incontrato de Il vento appare a tutti gli effetti come un format originale che l’autrice riprende e sviluppa con esiti sempre diversi in una vera e propria serie. La potenziale difficoltà di comprensione data dall’incontro tra piano narrativo e piano metanarrativo può venir dunque mitigata, sul lungo periodo, dalla regolarità della struttura narrativa che caratterizza e accomuna i differenti volumi. Contemporaneamente a Il vento, Camelozampa ha pubblicato anche La merenda. La speranza è che anche gli altri volumi della serie possano presto trovare posto sugli scaffali delle nostre librerie.