Recensione pubblicata il: 31/01/2019

Autore Daniele Movarelli Illustratore Liuna Virardi Editore La Spiga Edizioni Paese di pubblicazione Italia Collana Lilliput ISBN 9788846837370 Anno 2018 Numero di pagine 32 Prezzo 4,90 €

Fascia d'età 3-5 anni 6-8 anni Sezione Libri sulla disabilità

Si parla di Disabilità visiva

Ci sono supereroi e supereroi. Supercarlo, per esempio, non è il tipo di supereroe che potremmo definire classico. Il suo costume è un po’ minimal – un paio di occhiali scuri – e i suoi superpoteri sottilissimi – olfatto, tatto, udito e gusto ultrasensibili. Eppure le sue imprese sono davvero straordinarie. Ne conosciamo qualcuna grazie al racconto di un suo amico, voce narrante della storia: quella volta in cui Supercarlo ha ritrovato la strada di casa grazie ai soli profumi della via, per esempio. O quelle altre in cui ha percepito suoni leggerissimi come le foglie cadute sul prato o il respiro del vicino assopito. L’ammirazione dell’amico per queste abilità di Supercarlo è davvero grande e sincera, e su di essa si regge l’intero racconto che assume da cima a fondo la forma di un ritratto affettuoso e ammirato. Fino all’ultima pagina che con un  semplice ribaltamento di ruoli e superpoteri restituisce a Carlo la sua normalità e al suo amico un pizzico di quotidiana straordinarietà.

Snello e dall’aspetto accattivante, Supercarlo è un racconto illustrato costruito in maniera molto efficace da Daniele Movarelli e Liuna Virardi. Pur poggiando su un’idea un po’ rischiosa e frequentemente ripresa all’interno della letteratura per ragazzi che guarda al tema della disabilità – ossia quella di riabilitare quest’ultima attraverso una certa idealizzazione di chi ne è colpito  – Supercarlo trova il modo di mantenere i piedi ben saldi a terra, concentrandosi su quella quotidianità – le avventure in città, le sfide dell’immaginazione, i pomeriggi di giochi e di storie, le merende golose – che rende ogni bambino a suo modo uguale a tutti gli altri pur nella sua unicità. Interessante e felicissima in questo senso la sinergia tra testi e immagini: la disabilità visiva di Carlo non viene mai infatti nominata ma si intuisce poco a poco grazie agli episodi narrati dall’autore e si palesa all’occhio attento del lettore grazie ad alcuni dettagli inseriti dall’illustratrice (uno su tutti il libro con illustrazioni puntinate). Il risultato è una lettura gradevole e tutt’altro che pedante, capace di raccontare il valore e l’importanza dell’amicizia come fertile incontro di ricchezze e debolezze. Sempre.