Cosa sono il PEI e il PDP?
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La scuola è un ambiente in cui bambini e ragazzi trascorrono moltissimo tempo dai tre ai 18-20 anni, in cui hanno probabilmente alcune relazioni molto significative, man mano che cresceranno.
Per favorire l’inclusione scolastica in Italia sono previsti due documenti, il P.E.I. (Piano Educativo Individualizzato) e il P.D.P. (Piano Didattico Personalizzato).
Il P.E.I. (Piano Educativo individualizzato) viene redatto dalla Neuropsichiatria Infantile in caso vi sia una disabilità certificata come “handicap” e permette di chiedere l’insegnante di sostegno.
Il P.D.P. (Piano Didattico Individualizzato) viene redatto dalla scuola nelle situazioni di “B.E.S. – Bisogni educativi speciali“: DSA, ADHD, funzionamento cognitivo al limite (Q.I. tra 90 e 70) o svantaggio economico, sociale o culturale.
DSA, ADHD, funzionamento cognitivo al limite vengono certificati dalla Neuropsichiatria infantile, mentre lo svantaggio economico, sociale o culturale viene valutato direttamente dalla scuola.
Leggi: Cosa sono i “Bisogni educativi speciali”?
Il P.E.I.
Il PEI è un documento che permette di delineare un piano personalizzato per ogni studente E può prevedere percorsi d’insegnamento differenziati rispetto agli altri compagni di classe.
Viene concordato dalla neuropsichiatria infantile, dalla scuola, dai genitori e dal minore direttamente interessato, in modo da essere calibrato sui bisogni dello studente. Coordina i vari interventi ritenuti utili al conseguimento di obiettivi didattici, relazionali e di autonomia.
L’obiettivo del PEI è quello di delineare un piano personalizzato per ogni studente, ovvero una didattica personalizzata che tenga conto sì dei limiti e delle risorse dello studente, ma anche del contesto (scuola, casa, attività ludiche e sportive). Infatti, il riferimento per la redazione del P.E.I. è l’I.C.F. (Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute). L’ICF parte dal presupposto che la salute sia da intendersi in senso “bio-psico-sociale”. Per questo motivo il PEI fa riferimento non soltanto alle diagnosi, ma anche ai contesti sociali che frequenta lo studente e alle sue relazioni, e in particolare al contesto scolastico, rispetto a cosa possa favorire ridurre o accentuare la disabilità.
Il fattore “contesto” è stato introdotto dal decreto interministeriale n. 182 del 2020
Tra le altre cose, il P.E.I. identifica gli obiettivi da raggiungere, non solo di apprendimento, ma anche di autonomia e relazioni, e identifica le possibili azioni da parte della scuola per raggiungerli. Esso riporta inoltre i criteri per valutare il livello di raggiungimento dei singoli obbiettivi.
Leggi “Il nuovo PEI”
Ogni quanto va rivisto il PEI?
Il PEI è soggetto a rivalutazioni durante l’anno, e deve essere ricalibrato (o confermato) a ogni nuovo inizio di anno scolastico.
A ogni inizio di ciclo scolastico (elementari, medie, superiori) esso viene invece rivisto integramente.
Cos’è il PDP?
Il Piano Didattico Personalizzato, diversamente dal P.E.I., non dipende da una certificazione di handicap e non prevede percorsi d’insegnamento differenziati.
Gli alunni che possono beneficiarne vengono definiti con “Bisogni educativi speciali” (BES)
E’ uno strumento nato per progettare a scuola interventi mirati e personalizzati relativamente ai minori con una certificazione di DSA, del quale possono beneficiare anche alunni senza certificazione ma ugualmente con difficoltà dovute a svantaggio sociale, culturale o linguistico. Nel PDP vengono predisposte soluzioni per permettere all’alunno di poter meglio seguire la didattica e meglio cimentarsi nelle prove di verifica orale o scritta al pari dei compagni di classe; in particolare vengono riportate le misure dispensative (per es. non dover leggere ad alta voce, non dover sostenere interrogazioni a sorpresa) e misure compensative (per es. l’uso della calcolatrice o di specifiche app)
Il PDP è obbligatorio nei seguenti casi:
– diagnosi di DSA – disturbi specifici dell’apprendimento (dislessia discalculia, disgrafia, disturbo misto)
– diagnosi di ADHD (Attention-Deficit/Hyperactivity Disorder – deficit dell’attenzione e disturbo di iperattività)
– quoziente intellettivo al limite (compreso fra 85 e 70)
E’ previsto, ma non è obbligatorio nei seguenti casi:
– svantaggio sociale
– svantaggio culturale
– svantaggio linguistico
Ultimo aggiornamento: 9-10-2023
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