Si può acquistare un televisore con IVA al 4%?

L’acquisto di sussidi tecnici o informatici rivolti a facilitare l’autosufficienza e l’integrazione delle persone con disabilità può godere di due agevolazioni: l’IVA al 4% e la detrazione dell’IRPEF del 19%.

Per la definizione di Sussidi tecnici o informatici puoi leggere il nostro articolo: Ci sono agevolazioni per l’acquisto di un tablet o di computer?

Molte persone ci chiedono se sia possibile acquistare con queste agevolazioni fiscali un televisore o una Smart Tv.

Il televisore, specie le smart tv, si configurano certamente come sussidi tecnici e informatici, ma per poter fruire delle agevolazioni occorre che vi sia un “collegamento funzionale” fra il tipo di disabilità che emerge dal verbale di invalidità o handicap (legge 104/92) e le caratteristiche dello strumento.

Questo collegamento inoltre deve essere certificato da un medico, sotto la propria responsabilità. Nel caso di un televisore, i casi in cui vi possa realmente essere un collegamento funzionale sono assai rari (potrebbe esserci per esempio nel caso di una persona non udente, per la sottotitolatura in diretta dei programmi televisivi culturali o d’informazione).

 

Aggiornato al 1-12-2022

IVA al 4 per televisore

Come si richiede un appuntamento all’INPS

Le pratiche d’invalidità civile e le provvidenze economiche per invalidità eventualmente riconosciute sono gestite dall’INPS. Questo articolo indica appunto come contattare l’INPS.

Gli sportelli dell’INPS sono aperti tradizionalmente di mattina (dalle 8:30 alle 12:30). Questo orario è poco adatto a chi lavora. Inoltre, fino non molti anni fa, per poter incontrare un operatore dell’INPS era necessario recarsi presso la propria sede dell’Istituto, prendere il ticket per l’ordine di attesa e aspettare il proprio turno, talvolta senza sapere se si sarebbe riusciti a risolvere il proprio problema.

Fortunatamente, facendo probabilmente come retaggio delle opportunità emerse nel periodo del Lock-down del 2019, esistono ora tre possibilità di accesso alle sedi INPS, ma tutte queste soluzioni necessitano che prendiate appuntamento:

Gli appuntamenti possono essere presi in uno dei modi seguenti:

L’INPS riporta tutte le istruzioni all’interno di un’utile pagina dedicata

Leggi anche: Si può richiedere lo SPID per figlio minore?

Aggiornato al 16-1-2024

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Adattamenti auto: come chiedere il rimborso

Quando il nostro bambino cresce, se ha una disabilità motoria può diventare a un certo punto molto difficile, se non impossibile, che riesca a salire in auto normalmente o che riesca a stare seduto sui sedili. Occorrerà in questo caso attivarsi per adattare l’auto al trasporto.

Quando vostro figlio compirà 18 anni, può darsi invece che prenderà la patente speciale, la quale in caso di difficoltà motorie agli arti riporterà l’obbligo di adattamenti alla guida.

Sia in caso di adattamento dell’auto alla guida, sia in caso di suo adattamento al trasporto, oltre alle agevolazioni fiscali, la legge prevede un rimborso del 20% sulla spesa sostenuta per tali adattamenti (L. 104/1992, art. 27, comma 1).

Come chiedere il rimborso del 20% per gli adattamenti?

Il rimborso viene erogato dalla propria Regione di residenza, attraverso l’ASL di residenza.

Il cittadino quindi, per fare domanda, deve rivolgersi alla propria ASL di appartenenza. In Piemonte il servizio di riferimento è quello dell’Assistenza protesica e integrativa dell’ASL (comunemente detto “Ufficio ausili e protesi”), che dispone della modulistica necessaria e al quale è possibile chiedere come procedere.

Alla domanda occorre allegare i documenti richiesti, che prevedono in ogni caso la fattura “quietanziata” (ovvero che risulti pagata) relativa al costo sostenuto specificatamente per l’adattamento (anche in caso di cambio automatico).

Altri documenti sempre fondamentali sono:

A Torino la domanda di rimborso può essere presentata all’ASL per via telematica, tramite la normale posta elettronica, inviando una mail al Servizio Assistenza Protesica e Integrativa

Dopo quanto tempo arriverà il rimborso per gli adattamenti?

Le Regioni raccolgono le richieste pervenute all’ASL e, una volta all’anno, fanno il conto di quanto denaro occorrerà stanziare. Una volta definito e approvato lo stanziamento, questo verrà erogato al cittadino tramite bonifico, direttamente dalla Regione o tramite l’ASL.

Questi passaggi rendono i tempi piuttosto lunghi, solitamente superiori ai dodici mesi, in ogni caso non superiori ai due anni.

Vai alla pagina della regione Piemonte relativa alle agevolazioni in ambito di trasporti per persone con disabilità

Aggiornato al 10-11-22

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Esistono contributi per l’eliminazione delle barriere architettoniche?

La legge di riferimento in ambito di contributi per l’eliminazione di barriere architettoniche nell’edilizia privata è la  Legge 13/1989 – “Disposizioni per favorire il superamento e l’eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici privati“.

La norma prevedeva l’istituzione presso il Ministero dei lavori pubblici di un “Fondo speciale” destinato alle persone disabili (o al genitori o tutore che lo abbia a carico fiscalmente).

Chi ne ha diritto?

La legge 13/89 individua i seguenti beneficiari:

La presentazione della domanda e l’inserimento della stessa nell’elenco comunale delle domande ammissibili purtroppo non costituisce diritto ad ottenere il contributo, anche perché la norma stessa prevede priorità nell’assegnazione dei contributi agli invalidi totali 

Come fare domanda?

La domanda deve essere presentata al proprio Comune di residenza, infatti sull’intestazione dei moduli è riportato “Al sindaco di …”.

Nei piccoli Comuni farete riferimento all’ufficio tecnico, mentre nei grandi comuni vi consigliamo di cercare su Internet o di verificare presso l’Ufficio Relazioni con il Pubblico a chi fare riferimento.

Il Comune di Torino ha delegato l’ATC (Agenzia Territoriale per la Casa), che gestisce quindi sia la richiesta da parte di affittuari di case popolari, sia la richiesta da parte di proprietari.

Nota bene: fra gli allegati previsti dalla Legge 13 è richiesto un “certificato del medico curante attestante l’handicap”. Si tratta di un certificato del medico di famiglia o del pediatra attestante il tipo di disabilità e le difficoltà ad essa connesse. Non è invece richiesto il certificato di handicap.

 

A quanto ammontano i contributi?

I contributi vengono erogati al netto dell’IVA.

Fino a 2.582,29: viene coperta tutta la spesa.

Tra 2.582,29 e 12.911,42 euro: il contributo copre 2.582,29 + il 25% della differenza. Al totale si applica l’incremento Istat

Tra 12.911,43 e 51.645,69 euro il contributo copre 2.582,30 euro + il 25% della differenza fra 2.582,30 euro e 12.911,42 euro + il 5% della differenza tra la spesa dichiarata e 12.911,43. Al totale si applica l’incremento Istat

I contributi massimi erogabili su ciascuna delle due tipologie d’intervento sono di 8.146,59 euro (ai quali occorre aggiungere l’incremento ISTAT):

Fino a 2.582,28 euro: è coperta l’intera spesa (al netto di IVA)
Per una spesa pari a 12.911,42 euro:  sono coperti 5.924,79 euro
Su una spesa di 51.645,69 euro e oltre: sono coperti 8.146,59 euro

I contributi vengono erogati sulla base della spesa effettivamente sostenuta, ma non possono comunque superare l’importo risultante dal preventivo di spesa indicato nella domanda.

Vengono emessi a lavoro finito, dietro presentazione delle fatture pagate; in ogni caso trascorre almeno un anno dalla presentazione della domanda.

Per quali interventi è possibile richiedere i contributi?

Potete richiedere i contributi per lavori relativi a:

Nel caso in cui eseguiate lavori sia di accessibilità, sia di visitabilità, potrete chiedere due contributi, uno per ciascuna tipologia di intervento, ma occorrerà presentare due domande distinte.

 

Cosa succede se i condòmini non sono d’accordo a sostenere le spese?

Dovete superare una breve rampa che conduce all’ascensore. La soluzione migliore pare sia di installare un servoscala a pedana, ma i condomini non sono d’accordo a sostenere le spese.

Innanzitutto, i contributi vengono erogati soltanto a chi sostiene le spese; potranno andare quindi soltanto a voi, oppure ai vari condòmini che parteciperanno.

In secondo luogo, se il condominio si oppone, o entro 90 giorni non risponde alla vostra richiesta di autorizzazione, potete installare a spese vostre “servoscala nonché strutture mobili e facilmente rimovibili” per esempio un servoscala a pedana richiudibile a libro. Potrete inoltre “modificare l’ampiezza delle porte d’accesso, al fine di rendere più agevole l’accesso agli edifici, agli ascensori e alle rampe dei garages” (L. 13/89 art. 2 c. 2). La vostra decisione dovrà essere comunica al Condominio tramite raccomandata A/R o PEC.

E’ possibile chiedere i “contributi legge 13” per la seconda casa?

I contributi vengono concessi per l’abitazione presso la quale la persona disabile ha effettivastabile ed abituale dimora. Quindi, non vengono erogati se l’immobile è dimora solo saltuaria o stagionale o precaria. Tuttavia, potrete presentare domanda se la persona disabile prenderà regolare dimora presso l’abitazione successivamente: in questo caso l’erogazione dei contributi è vincolata alla verifica da parte del Comune.

Se dopo aver presentato domanda o dopo aver effettuato i lavori si cambia dimora, si perde il diritto ai contributi (Circolare esplicativa della legge 9 gennaio 1989, n. 13)

 

Ricordiamo che le persone con disabilità motoria non deambulanti possono richiedere un cingolo montascale

 

Link utili

Le agevolazioni fiscali per l’eliminazione delle barriere architettoniche

Legge 13/89 – “Disposizioni per favorire il superamento e l’eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici privati.”

“Circolare esplicativa della legge 9 gennaio 1989, n. 13.”

Regione Piemonte – Contributi Legge 13/89

Torino: ATC – Eliminazione barriere architettoniche

Cingolo Montascale

 

Contributi e agevolazioni barriere architettoniche

Le spese per il ricovero in struttura possono essere portate in deduzione o detrazione?

La situazione più comune, quando si ha un figlio con disabilità, è che lui viva con i genitori. Quando il figlio diventa maggiorenne può verificarsi la situazione di un inserimento in struttura residenziale o semi-residenziale.

Una parte della retta, in questo caso, potrebbe essere a carico di voi genitori.

Quali spese è possibile dedurre o detrarre in caso di ricovero in struttura?

In questo caso, gran parte delle spese (per esempio quelle sanitarie) saranno a carico dell’ASL, ma nell’eventualità che vi siano spese di assistenza specifica a vostro carico, potrete chiedere alla struttura di fatturarle a parte, in particolare “le prestazioni rese dal personale di coordinamento delle attività assistenziali di nucleo, da quello con la qualifica di educatore professionale, dal personale qualificato addetto all’attività di animazione e di terapia occupazionale” (dall’opuscolo dell’Agenzia delle entrate)

Le spese sono invece detraibili al 19%, senza franchigia di 129,11 euro, le spese per trasporto in ambulanza o da parte di una ONLUS

Per consultare tutte le agevolazioni e i benefici economici, vai alla sezione sui Benefici economici per persone con disabilità e loro familiari

Aggiornato al: 24-5-2022

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Le persone invalide civili devono dichiarare il reddito?

Alcune provvidenze per invalidità civile, sordità e cecità spettano se non si superano determinati limiti di reddito ridefiniti annualmente.

Parliamo delle seguenti provvidenze:

Al fine di concederle, l’INPS richiede annualmente, entro il 31 marzo, una dichiarazione dei redditi percepiti, detta “RED” (da REDditi).

Come si dichiara il RED?

Per comunicare i propri redditi il cittadino (o il suo tutore legale) ha a disposizione due modalità: fare riferimento a un CAF o Ente di patronato, oppure il portale dell’INPS, tramite SPID o CIE.

Per presentare il RED tramite il portale dell’INPS è necessario collegarsi alla pagina “RED semplificato” ed entrare tramite SPID o CIE: vai al RED semplificato.

Leggi anche: come richiedere lo SPID per minori e tutelati?

Per accedere alla pagina del sito dell’INPS per presentare la dichiarazione RED clicca qui

Legg: Quali sono le provvidenze economiche per bambini invalidi civili?

Leggi: Quali provvidenze economiche spettano a un maggiorenne invalido?

Aggiornato al 14-3-2022

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Come funziona l’assegno unico con figli disabili?

Assegno unico e figli disabili

Dal primo gennaio è possibile presentare on line, sul portale dell’Inps o tramite CAF o ente di Patronato, la domanda per ricevere l’Assegno unico e universale per figli.

L’assegno unico sostituisce una serie di misure precedenti a sostegno delle famiglie:

Esso non sostituisce il bonus nido, che pertanto resta in vigore.

Resteranno in vigore anche le altre detrazioni fiscali per familiari a carico, per es. per il coniuge e per i figli maggiori di 21 anni.

 

Cosa s’intende per persona non autosufficiente, disabilità grave e disabilità media?

La revisione del conteggio dell’ISEE (DPCM n. 159 del 5 dicembre 2013) ha introdotto tre fasce di disabilità (ci riferiamo qui ai minori di 18 anni, ma il DPCM fornisce le indicazioni anche per gli adulti e gli anziani). Per comprendere in quale “categoria” rientri vostra/o figlia/o occorre verificare il verbale d’invalidità civile, nella sezione “il richiedente è riconosciuto”:

La differenza fra non autosufficienza e disabilità grave, in caso di disabilità fisica, psichica o mentale, è poco chiara nell’ambito delle norme: leggi il Dossier ISEE di HandyLex.org

 

A quanto ammonta l’assegno unico 2022?

Fino a 18 anni l’importo è compreso fra 50 e 175 euro al mese, in base all’ISEE, mentre dai 18 ai 20 anni l’importo va da 25 a 85 euro al mese, sempre in base all’ISEE.

L’assegno unico in caso di figli disabili tra 0 e 18 anni è maggiorato nella misura fissa di:

Dal terzo figlio in sù l’assegno unico è maggiorato da 15 a 85 euro al mese, in base all’ISEE.

Dai 18 ai 21 anni l’importo dell’assegno unico è di 50 euro al mese, se i figli maggiorenni seguono un corso di formazione scolastica, professionale o di laurea, o se hanno un reddito di lavoro inferiore a 8.000 euro, o se risultano disoccupati e sono registrati presso il Centro per l’impiego.

In caso di figli disabili tra 18 e 21 anni l’assegno è maggiorato di ulteriori 50 euro al mese.

Per figli disabili maggiori di 21 anni l’assegno unico va da 15 a 85 euro al mese, in base all’ISEE, senza limiti di età.

Un bonus di 20 euro al mese è previsto se la madre ha meno di 21 anni.

In caso entrambi i genitori lavorino, l’assegno è maggiorato da 0 a 30 euro al mese, in base all’ISEE.

L’assegno unico per i percettori di reddito di cittadinanza è corrisposto d’ufficio, senza dover presentare domanda.

Assegno unico – tabella degli importi (INPS)

 

Come si richiede l’assegno unico 2022?

L’assegno unico può essere richiesto tramite tramite il portale dell’INPS (occorre essere in possesso di SPID – Sistema Unico d’Identità Digitale) oppure tramite CAF o ente di Patronato

Aggiornato al 17-1-2022

Ci sono agevolazioni sulle auto in leasing?

Sempre più persone si stanno orientando verso la possibilità di prendere un’auto in leasing.

A chi si domandasse se esistano agevolazioni a questo proposito, precisiamo che è prevista l’Iva ridotta al 4%, soltanto a condizione, però, che il contratto di leasing sia di tipo “traslativo”.

In sostanza, è indispensabile che dalle clausole contrattuali emerga la volontà delle parti di trasferire all’utilizzatore la proprietà del veicolo, mediante il riscatto, da esercitarsi al termine della durata della locazione finanziaria.

In questo caso, la società di leasing potrà applicare l’aliquota agevolata sia sul prezzo di riscatto, sia sui canoni di locazione finanziaria.

Dalla data di stipula del contratto decorre:

• il periodo di quattro anni nel corso del quale il beneficiario non può avvalersi nuovamente dell’agevolazione
• il periodo di due anni durante il quale egli deve mantenere la disponibilità del veicolo. Il mancato rispetto di quest’ultima condizione è causa di decadenza dal beneficio (tranne l’ipotesi in cui la cessione sia dovuta alla necessità di nuovi o diversi adattamenti del mezzo).

Ultimo aggiornamento: 16-2-2021

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Esistono agevolazioni per il carico familiare e l’assistenza?

L’Agenzia delle entrate prevede una detrazione per familiari a carico, commisurata al grado di parentela (coniuge o figlio), all’età del familiare e al reddito del nucleo. La detrazione subisce una maggiorazione per ogni figlio certificato in situazione di handicap.

Alcuni istituti previdenziali, come per esempio l’INPS, prevedono invece gli assegni familiari, proporzionati al reddito.

• Detrazioni per figli a carico

Un figlio è considerato a carico se il suo reddito annuo lordo non supera 4.000 euro (fino al compimento dei 24 anni) o 2.840,51 euro successivamente.

Per ogni figlio con disabilità fiscalmente a carico la detrazione teorica massima è:
– 1.620 Euro, se il figlio ha un’età inferiore a tre anni;
– 1.350 Euro, per il figlio di età pari o superiore a tre anni.
Con più di tre figli a carico la detrazione aumenta di 200 euro per ciascun figlio a partire dal primo.

La detrazione effettiva si calcola seguendo questa formula:

detrazione teorica x [(95.000- reddito complessivo)/95.000]
il risultato di questa formula dà la detrazione spettante

Per es.: figlio minore di tre anni con disabilità certificata = detrazione teorica di 1620 euro; reddito complessivo 30.000 euro

1.620 (detrazione teorica) x (95.000-30.000)/95.000 =

1.620 x 65.000/95.000 =

1620 x 0,6842 = 1.108 euro (detrazione reale)

Nel caso di redditi insufficienti per essere sottoposti a tassazione, però, il beneficio è inesistente (si tratta di soggetti “fiscalmente incapienti”).

•  L’assegno familiare

Deve essere richiesto al proprio istituto previdenziale; spetta, quando previsto, in caso di invalidità certificata

•  Addetti ai servizi domestici e familiari (colf, baby sitter): I contributi previdenziali e assistenziali obbligatori sono deducibili, per la parte a carico del datore di lavoro, fino all’importo massimo di 1.549,37 euro

Da marzo 2022 queste misure verranno sostituite dall’assegno unico 2022

Aggiornato al: 17-1-2022

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Quali sono le agevolazioni per le spese sanitarie e di assistenza personale?

Sulle spese sanitarie e di assistenza personale si applicano sia deduzioni, sia detrazioni.

Se avete dubbi sul significato di questi termini leggete “Quali sono le agevolazioni fiscali?

Spese SANITARIE deducibili:

•  le spese mediche generiche (per esempio, le prestazioni rese da un medico generico, l’acquisto di medicinali)
•  le spese per ippoterapia e musicoterapia, a condizione che siano state prescritte da un medico che ne attesti la necessità per la cura e siano eseguite in centri specializzati direttamente da personale medico o sanitario specializzato (psicoterapeuta, fisioterapista, psicologo, terapista della riabilitazione, eccetera), o sotto la loro direzione e responsabilità tecnica.
•  le spese di assistenza specifica
-l’assistenza infermieristica e riabilitativa
-le prestazioni fornite dal personale in possesso della qualifica professionale di addetto all’assistenza di base o di operatore tecnico assistenziale (se dedicate esclusivamente all’assistenza diretta della persona)
-le prestazioni rese dal personale di coordinamento delle attività assistenziali di nucleo, da quello con la qualifica di educatore professionale, dal personale qualificato addetto all’attività di animazione e di terapia occupazionale.

NB: tranne l’ippoterapia e la musicoterapia, queste spese sono deducibili anche quando sono state sostenute per un familiare disabile non a carico fiscalmente: se il documento di spesa è intestato solo al disabile, la deduzione spetta al familiare che ha sostenuto in tutto o in parte il costo, a condizione che integri la fattura, annotando sulla stessa l’importo da lui sostenuto.

Spese SANITARIE detraibili al 19% dall’Irpef con franchigia di 129,11 euro
In particolare, possono essere detratte, per la parte eccedente l’importo di 129,11 euro, le spese sanitarie specialistiche (per esempio, analisi, prestazioni chirurgiche e specialistiche).

Spese SANITARIE detraibili integralmente (cioè senza franchigia):

– trasporto in ambulanza del soggetto portatore di handicap (le prestazioni specialistiche effettuate durante il trasporto invece danno diritto a detrazione solo sulla parte eccedente i 129,11 euro);
– acquisto di poltrone per inabili e minorati non deambulanti e apparecchi per il contenimento di fratture, ernie e per la correzione dei difetti della colonna vertebrale;
– acquisto di arti artificiali per la deambulazione.

Spese SANITARIE detraibili per la parte che eccede 129,11 euro:  spese sanitarie specialistiche: analisi, prestazioni chirurgiche e specialistiche.

Spese SANITARIE deducibili: sono interamente deducibili dal reddito le spese mediche generiche o di assistenza specifica sostenute nell’interesse di un figlio disabile. Si tratta delle spese di carattere sanitario più diffuso: acquisto di medicinali, prestazioni rese da un medico di famiglia o da professionisti della riabilitazione, ma anche da personale sociosanitario (“OSS”) ed educatori professionali.
Le spese di assistenza specifica sono deducibili dal reddito complessivo anche quando sono sostenute dai familiari di una persona disabile non fiscalmente a carico. E’ il caso per es. di un nonno che le sostenga per un nipotino. Attenzione: Chi ha sostenuto le spese deve essere riportato in fattura.
Si considerano di “assistenza specifica” le spese relative a: assistenza infermieristica e riabilitativa, personale in possesso della qualifica professionale di addetto all’assistenza di base o di operatore tecnico assistenziale, prestazioni fornite dal personale di coordinamento delle attività assistenziali di nucleo, personale con la qualifica di educatore professionale, personale qualificato addetto ad attività di animazione e di terapia occupazionale.
In caso di ricovero in un istituto di assistenza è possibile portare in deduzione la parte della retta che riguarda le spese mediche e le spese paramediche di assistenza specifica. E’ necessario che richiediate alla struttura di indicare tali spese distintamente nella documentazione fiscale che vi rilascia.

Spese di ASSISTENZA PERSONALE: detrazione del 19%

Sono detraibili dall’Irpef, nella misura del 19%, le spese sostenute per gli addetti all’assistenza personale nei casi di “non autosufficienza” del disabile nel compimento degli atti della vita quotidiana.

La detrazione deve essere calcolata su un ammontare di spesa non superiore a 2.100 euro e spetta solo quando il reddito complessivo del contribuente non è superiore a 40.000 euro. Nella determinazione del reddito complessivo va compreso anche il reddito dei fabbricati locati assoggettato al regime della cedolare secca. Se più contribuenti hanno sostenuto spese per assistenza riferita allo stesso familiare, l’importo va ripartito tra di loro.

Se un contribuente ha sostenuto spese per sé e per un familiare, la somma sulla quale egli potrà calcolare la detrazione resta comunque quella di 2.100 euro.

NB: La detrazione spetta anche per le spese sostenute per il familiare non autosufficiente, anche quando egli non è fiscalmente a carico.

Spese di ASSISTENZA deducibili: i contributi previdenziali e assistenziali obbligatori versati per gli addetti ai servizi domestici e familiari (per esempio, colf, baby-sitter e assistenti delle persone anziane) sono deducibili, per la parte a carico del datore di lavoro, fino all’importo massimo di 1.549,37 euro

Agenzia delle Entrate – “Le agevolazioni fiscali sule spese sanitarie

Agenzia delle Entrate – “Guida alle agevolazioni fiscali per disabili

Aggiornato al 16/10/2023

Quali sono le agevolazioni auto per persone disabili?

Le agevolazioni fiscali per l’acquisto dell’automobile consistono in:

•  IVA al 4%: spetta sull’acquisto e sull’adattamento del veicolo (manodopera più strumenti e accessori staccati necessari). Sull’acquisto (non sulla manutenzione) il limite massimo di cilindrata previsto è  2000 centimetri cubici se l’auto è alimentata a benzina, 2800 se è diesel
•  Detrazione IRPEF del 19%: riguarda l’acquisto e le spese di manutenzione straordinaria a fronte di una spesa complessiva (fra acquisto e manutenzione) che non superi 18.075,99 euro.
•  Esenzione totale del bollo: il limite massimo di cilindrata previsto è  2000 centimetri cubici se l’auto è alimentata a benzina, 2800 se è diesel (Vai al sito)
•  Esenzione dalla tassa di trascrizione sui passaggi di proprietà (non spetta in caso di disabilità sensoriale)

Tali agevolazioni spettano anche al familiare che ha fiscalmente a carico la persona disabile per la quale si acquista l’automobile.

Poiché su questo argomento si sono susseguiti nel tempo pareri dirimenti e circolari da parte dell’Agenzia delle Entrate, il decreto legge n. 5/2012 – art. 4 – ha previsto una semplificazione: i verbali  di accertamento dell’invalidità civile / handicap devono riportare anche la sussistenza dei requisiti sanitari necessari per poter richiedere le agevolazioni fiscali relative ai veicoli (nonché per il rilascio del contrassegno invalidi). Pertanto, i nuovi certificati, oltre ad accertare lo stato di invalidità civile, cecità, sordità, handicap e disabilità del soggetto, devono stabilire anche se sono soddisfatti:

– i requisiti richiesti dalle norme fiscali per poter fruire delle agevolazioni per l’acquisto di veicoli

– i requisiti richiesti dal Codice della Strada per poter richiedere il contrassegno di parcheggio per disabili

Come comprendere dal certificato d’invalidità se avete diritto alle agevolazioni sull’auto?

Abbiamo redatto una tabella riassuntiva delle voci che possono trovarsi sul verbale

Voce sul verbale

 

Significato

 

Note

 

art. 8 della legge n. 449/1997 portatore di handicap con ridotte o impedite capacità motorie permanenti Il mezzo deve essere adattato al trasporto o alla  guida.
Nel caso di minore età si può prescindere dall’adattamento obbligatorio del veicolo se è riconosciuto persona con handicap grave (Circolare 11/E 21/5/2014)
art. 30, comma 7, della legge 388/2000 -affetto da handicap psichico o mentale di gravità tale da avere determinato il riconoscimento dell’indennità di accompagnamento
invalido con grave limitazione della capacità di deambulazione o affetto da pluriamputazioni
Spettano tutte le agevolazioni, indipendentemente dall’adattamento dell’auto
art. 6 della legge n. 488/99 e art. 50 della legge 342/2000 sordo Non spetta l’esenzione dalla tassa di registrazione al PRA o di trascrizione sui passaggi di proprietà
art. 6 della legge n. 488/99 e art. 50 della legge 342/2000 non vedente Non spetta l’esenzione dalla tassa di registrazione al PRA o di trascrizione sui passaggi di proprietà
articolo 381, decreto del Presidente della Repubblica 495/1992 invalido con capacità di deambulazione sensibilmente ridotta Diritto al contrassegno di sosta e circolazione

Le commissioni mediche rilasciano il certificato in due distinte versioni: la prima copia riporta le indicazioni sopra esposte in forma estesa (colonne 1 e 2 della tabella), la seconda, invece, è rilasciata in versione “Omissis” (per motivi di privacy) e indica, nella parte relativa alle agevolazioni fiscali, i soli riferimenti normativi relativi al tipo di disabilità (colonna 1 della tabella).

Come comportarsi se sul verbale d’invalidità o di handicap non si trovano queste indicazioni, ma vostro figlio si ritrova in una delle condizioni indicate nella seconda colonna?

AUTO ELETTRICHE O IBRIDE
Poiché la normativa subordina l’agevolazione IVA alla cilindrata del veicolo,  per l’acquisto di veicoli elettrici spetta la detrazione Irpef ma non l’aliquota Iva ridotta, mentre spetta per l’acquisto di auto ibride, avendo queste anche un motore a cilindri.

OGNI QUANTO TEMPO SI PUO’ FRUIRE DELLE AGEVOLAZIONI IVA e IRPEF?

E’ possibile fruire della detrazione per l’acquisto e per la riparazione straordinaria di un’automobile una volta ogni quattro anni dalla data dell’acquisto. Trascorso questo periodo se ne può fruirne nuovamente, senza che sia necessario vendere il precedente veicolo

LE AGEVOLAZIONI VALGONO SE L’AUTOMOBILE VIENE ACQUISTATA ALL’ESTERO?
È possibile fruire della detrazione anche se il veicolo è acquistato e utilizzato all’estero da parte di soggetti fiscalmente residenti in Italia. La documentazione comprovante l’acquisto del veicolo in lingua originale deve essere corredata da una traduzione in lingua italiana.

 

* QUALI ADATTAMENTI SONO CONCESSI IN CASO DI “Ridotte o impedite capacità motorie”?

Le agevolazioni spettano se il minore di diciotto anni è in possesso di un certificato di handicap con connotazione di gravità oppure se l’auto è stata adattata al trasporto con almeno uno degli adattamenti previsti dal Ministero dei Trasporti e cioè:
– pedana sollevatrice meccanica/elettrica/idraulica
– scivolo a scomparsa meccanico/elettrico/idraulico
– braccio sollevatore meccanico/elettrico/idraulico
– paranco meccanico/elettrico/idraulico
– sedile scorrevole-girevole simultaneamente
– sistema di ancoraggio delle carrozzelle con cinture di sicurezza
– portiera scorrevole.

Agenzia delle Entrate – Le agevolazioni fiscali per persone con disabilità
INPS – Agevolazioni fiscali e contrassegno invalidi
Circolare 11/E 21/5/2014

Aggiornato al: 23-05-2023

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Come si richiedono le pensioni da maggiorenne?

I minori titolari di indennità di accompagnamento o di comunicazione, quelli esclusi dalle visite di controllo (sul verbale d’invalidità è riportato il riferimento al  DM 2 agosto 2007), e i minori affetti da sindrome da talidomide o da sindrome di Down, raggiunta la maggiore età hanno diritto, oltre alle prestazioni previdenziali di cui già godevano, alle seguenti ulteriori prestazioni:

– pensione di inabilità a favore dei cittadini maggiorenni totalmente inabili;
– pensione non riversibile a favore dei cittadini maggiorenni ciechi assoluti;
– pensione non riversibile a favore dei cittadini maggiorenni sordi;
senza fare richiesta di nuovo accertamento d’invalidità e senza presentare domanda di prestazione all’INPS, ma compilando il modello AP70 dell’INPS, tramite patronato o direttamente online, tramite il portale dell’INPS (occorre essere in possesso di SPID, CIE o CNS)

I minori già titolari di indennità di frequenza – che ritengano di raggiungere il 74% d’invalidità civile a seguito dell’accertamento da maggiorenni, possono presentare la relativa domanda entro i sei mesi antecedenti il compimento della maggiore età. In tali casi, le relative prestazioni sono erogate, in via provvisoria, al compimento del diciottesimo anno di età. Se l’accertamento d’invalidità richiesto da maggiorenni confermerà la previsione, le prestazioni verranno concesse, stanti tutti i requisiti amministrativi richiesti.

INPS – domanda di accertamento d’invalidità-handicap

 

Aggiornato al 12-5-2023

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Quali provvidenze economiche spettano a un maggiorenne invalido?

I minori con disabilità hanno diritto a determinate indennità o pensioni, che in parte cambieranno al compimento della maggiore età.

Cosa cambierà al compimento dei diciotto anni?

In generale i neo-maggiorenni con disabilità, per poter ricevere le provvidenze economiche previste per gli adulti, dovranno chiedere un nuovo accertamento d’invalidità civile.

Leggi: Come si presenta la domanda d’invalidità?

In virtù del decreto semplificazioni L. 114/2014 (art. 25, comma 6) ci sono alcune eccezioni. Per conservare il diritto alle indennità non hanno necessità di chiedere un nuovo accertamento i minori:

Gli stessi, compiuto il diciottesimo anno, oltre a conservare il diritto alle provvidenze precedentemente percepite, avranno automaticamente diritto anche alle pensioni previste per invalidi maggiorenni

A quale provvidenza economica ha diritto un invalido maggiorenne?

Una volta effettuata la visita di accertamento (o una volta compiuti i diciotto anni, nel caso dei minori appartenenti all’elenco sopra indicato), l’INPS spedirà a casa il nuovo verbale d’invalidità e lo inserirà nell’Area “MY INPS” del proprio portale.

In base alle diciture riportate sul verbale, stati gli altri requisiti amministrativi e reddituali, avrete diritto o meno alle seguenti ulteriori provvidenze economiche:

 

 

*Minore di 12 anni: l’ipoacusia deve essere pari o superiore a 60 decibel HTL di media fra le frequenze 500, 1000, 2000 hertz nell’orecchio migliore; Maggiore di 12 anni: l’ipoacusia deve essere pari o superiore a 75 decibel. Viene inoltre richiesto di dimostrare che l’insorgenza dell’ipoacusia è precedente ai 12 anni

Aggiornato al: 6-3-2023

Cos’é la “Dichiarazione di responsabilità IC RIC”?

Ogni anno, l’INPS richiede ai titolari di prestazioni economiche d’invalidità civile, l’attestazione della permanenza o meno dei requisiti amministrativi previsti dalla legge per il loro riconoscimento (articolo 1, legge 23 dicembre 1996, n. 662, e legge 24 dicembre 2007, n. 247)

I minori titolari di indennità di accompagnamento e dell’indennità di frequenza devono presentare il modello ICRIC, per dichiarare eventuali periodi di ricovero o, in caso di minori di età compresa tra i 5 e i 16 anni, la frequenza scolastica obbligatoria o quella di centri ambulatoriali.

Per i minori tra i 5 e 16 anni si deve dichiarare:

•  la cessazione della frequenza scolastica;
•  il cambio di scuola rispetto all’anno scolastico precedente;
•  il trasferimento ad altro istituto scolastico;
•  il passaggio di grado di istruzione. In tal caso devono essere indicati i riferimenti del nuovo istituto scolastico (nome della scuola, indirizzo completo, codice fiscale o partita IVA, indirizzo di posta elettronica o PEC).

Le dichiarazioni di responsabilità si presentano online attraverso il servizio dedicato oppure con la collaborazione degli intermediari abilitati. In alternativa, possono essere presentate tramite Contact center al numero 803 164 (gratuito da rete fissa) oppure 06 164164 da rete mobile.

La presentazione della dichiarazione è obbligatoria in particolare nel caso in cui il minore sia stato ricoverato per almeno 24 ore in una struttura pubblica a carico dello Stato, o dell’Ente pubblico (es. ricovero ospedaliero).

Dal 2018 l’ICRIC non è più necessaria.

Ultimo aggiornamento 26/3/2018

significato verbale invalidità-handicap

Come si richiedono l’indennità di frequenza e di accompagnamento?

Una volta affrontato l’iter per la presentazione della domanda di accertamento di invalidità civile e dopo aver sostenuto l’accertamento medico legale, uno o due mesi dopo riceverete il verbale di invalidità tramite posta raccomandata.

Se sul verbale è riportata una dicitura di invalidità e vostro figlio/a avrà diritto a un’indennità economica, potete farne richiesta all’INPS.

I passaggi per richiedere l’indennità di frequenza o di accompagnamento sono i seguenti:

1. Recatevi insieme, come genitori, in banca o in posta per chiedere l’apertura di un libretto intestato a vostro figlio; esiste la possibilità di firmare in due momenti distinti, ma il conto viene aperto soltanto con entrambe le firme;

2. La banca vi consegnerà l’IBAN del conto di vostro figlio

3. Una volta ottenuto l’IBAN comunicatelo all’INPS tramite il portale dell’INPS (modello AP70) o tramite il CAF con cui avevate presentato la domanda di accertamento d’invalidità

INPS – Come richiedere un sostegno economico per invalidità civile

 

NB: i prelievi sono consentiti soltanto in presenza di entrambi i genitori

Da maggio 2014 a Torino non occorre più l’autorizzazione da parte del giudice tutelare

 

Aggiornato al 22 marzo 2022

Come richiedere il bonus asilo nido?

Bonus asilo nido e assegno unico universale

Dal 1 gennaio 2022 è possibile presentare domanda per l’assegno unico universale, che verrà riconosciuto a partire da marzo 2022.

L’assegno unico sostituisce una serie di misure precedenti a sostegno delle famiglie:

Il bonus asilo nido

Con la legge di Bilancio 2020 era diventato definitivo il cosiddetto “bonus asilo nido” destinato ai genitori di bambini nati o adottati dal 2016 in poi affetti da gravi patologie croniche, per pagare l’asilo nido o forme alternative di supporto domiciliare.

Il bonus asilo nido non viene assorbito dall’assegno unico di cittadinanza e pertanto resta in vigore.

Cos’è il bonus asilo nido?

E’ un importo erogato dall’INPS per il pagamento di rette per la frequenza di asili nido pubblici e privati autorizzati e di forme di assistenza domiciliare in favore di bambini con meno di tre anni affetti da gravi patologie croniche.

L’importo annuo, misurato in base al”ISEE minori, è suddiviso in 11 rate mensili, fino a un massimo complessivo di 3000 euro.

In ogni caso, il bonus non potrà superare la spesa sostenuta per il pagamento della retta.

Il bonus per assistenza domiciliare viene erogato dall’INPS a seguito di presentazione da parte del genitore richiedente, che risulti convivente con il bambino, di un attestato rilasciato dal pediatra di libera scelta che attesti per l’intero anno di riferimento “l’impossibilità del bambino a frequentare gli asili nido in ragione di una grave patologia cronica”.

Gli importi e le soglie ISEE sono tali e quali quelli per il contributo alla retta, ma non vengono suddivisi in mensilità.

In caso di ISEE non in corso di validità, l’importo erogato sarà di 1.500 euro.

 

Come si richiede il bonus asilo nido?

La domanda può essere presentata tramite patronato o online dal portale dell’INPS

Alla presentazione della domanda di contributo alla retta dovrà essere allegata la documentazione comprovante il pagamento della retta relativa ad almeno un mese di frequenza per cui si richiede il beneficio oppure, nel caso di asili nido pubblici che prevedono il pagamento delle rette posticipato rispetto al periodo di frequenza, la documentazione da cui risulti l’iscrizione o comunque l’avvenuto inserimento in graduatoria del bambino.

La documentazione di avvenuto pagamento dovrà indicare:

Per richiedere il bonus per assistenza domiciliare a un bambino che non può frequentare l’asilo nido, innanzitutto l’impossibilità alla frequenza deve dipendere soltanto dallo stato di salute fisica.

Il pediatra o il medico curante deve attestare l’impossibilità di frequentare l’asilo nido per l’intero anno solare di riferimento, in ragione di una grave patologia cronica

Il certificato medico deve contenere i dati anagrafici del minore (data di nascita, città, indirizzo e n. civico di residenza

Chi deve presentare la domanda di bonus asilo nido?

La domanda deve necessariamente essere presentata dal genitore che sostiene le spese della retta.

Nell’eventualità in cui non tutte le rette siano pagate dallo stesso genitore, ognuno di essi potrà presentare domanda, con riferimento alle mensilità per le quali ha provveduto al pagamento.

Informazioni e domanda Bonus asilo nido sul sito dell’INPS

 

Aggiornato il 10-1-2022

L’indennità di frequenza spetta al nido?

I minori riconosciuti invalidi civili hanno diritto all’indennità di frequenza o all’indennità di accompagnamento.

Come chiedere il riconoscimento d’invalidità nei minori

L’indennità di frequenza viene erogata dall’INPS quando il bambino è riconosciuto, sul verbale di invalidità “Minore invalido, con difficoltà persistenti a svolgere i compiti e le funzioni della propria età o ipoacusico”

Come leggere il verbale d’invalidità

Essa spetta per ciascun mese di frequenza, di un asilo nido, pubblico o privato, o di una scuola di ogni ordine e grado (pubblica o privata), o di un centro riabilitativo in regime pubblico o convenzionato.

Questo significa che il percorso riabilitativo deve essere stato prescritto dalla neuropsichiatria infantile dell’ASL o dell’ospedale.

La frequenza può essere anche saltuaria.

Se, per esempio, un bambino frequenta il nido da settembre al 30 luglio, l’indennità spetterà per 11 mensilità; se egli non va al nido, l’indennità di frequenza spetterà soltanto se, e per i mesi, in cui frequenta un percorso riabilitativo.

L’indennità di accompagnamento invece non richiede la frequenza scolastica o di un centro riabilitativo

Ultimo aggiornamento: 27-2-2023

Bisogna rendere conto al tribunale di come si spendono le indennità?

Quando un minore è dichiarato invalido civile, può avere diritto a indennità o pensioni, che l’INPS erogherà su un conto intestato al minore (libretto postale o bancario).

Fino al 2014 il tribunale doveva autorizzare la banca o le Poste Italiane all’apertura del conto per il minore. Dal 2014 il Tribunale di Torino ha però escluso di dover autorizzare l’apertura e gestione dei relativi conti correnti. così come l’utilizzo delle indennità di frequenza/accompagnamento destinate ai minori.

Leggi la comunicazione del Tribunale

Il tutore è obbligato a rendicontare le spese del tutelato?

I genitori di un minore sono di norma i suoi tutori legali. Non occorre l’autorizzazione del tribunale all’utilizzo delle indennità o pensioni di un figlio  o una rendicontazione annuale di verifica delle spese sostenute, non sono previste né l’una, né l’altra (salvo che il minore sia sotto tutela o sia in corso una procedura di tutela).

Fanno eccezione gli atti di straordinaria amministrazione relativi al patrimonio di un figlio minore: in questo caso, indipendentemente dalla certificazione d’invalidità civile, i genitori devono obbligatoriamente ottenere l’autorizzazione del giudice tutelare.

Il genitore tutore di figlio maggiorenne o il tutore non genitore di maggiorenne è obbligato a presentare periodicamente al giudice il rendiconto delle entrate e delle uscite. Vi consigliamo quindi di tenere memoria di queste operazioni, di utilizzare quanto più è possibile bonifico con causale e di non gettare ricevute, fatture, scontrini fiscali.

Per informazioni più dettagliate o per verificare possibili deroghe è possibile contattare direttamente la sezione tutelare del tribunale civile.

Per Torino e provincia: clicca qui

Aggiornato al 21-03-2023

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Indennità: in caso di ricovero

L’indennità di frequenza e l’indennità di accompagnamento non vengono erogate nei casi di ricovero presso strutture ospedaliere con retta a carico dello stato per un periodo di degenza pari o superiore a 30 giorni. Viene considerata come effettiva interruzione di ricovero la dimissione che dura più di 24 ore. Per es. è considerato un unico ricovero il periodo [1/1/2015-14/1/2015] + [15/1/2015-19/1/2015] + [20/1/2015 – 31/1/2015].

In caso di minori l’indennità di accompagnamento viene ugualmente erogata se i sanitari della struttura dichiarano che il minore necessita di assistenza da parte di adulti, che la struttura non è in grado di garantire.

La presenza dei minori presso le comunità di tipo familiare è invece compatibile con l’erogazione dell’indennità di frequenza e di accompagnamento.

 

Ultimo aggiornamento: 18/01/2016

L’indennità di accompagnamento spetta quando il bambino è in ospedale?

L’indennità di frequenza e l’indennità di accompagnamento non vengono erogate nei casi di ricovero presso strutture ospedaliere con retta a carico dello Stato per un periodo di degenza pari o superiore a 30 giorni, in proporzione alla lunghezza del periodo di ricovero.

Cosa succede se il ricovero viene interrotto una o più volte durante i 30 giorni?

Si calcola un unico ricovero quando la interruzioni sono minori o uguali a 1 giorno. Per esempio:

periodo 1: 1/1/2015 – 14/1/2015
periodo 2: 15/1/2015 – 19/1/2015
periodo 3: 20/1/2015 – 31/1/2015

In questo caso di esempio, il bambino perderebbe un mese di indennità di accompagnamento o di frequenza.

NB: Nel caso di minori è prevista un’eccezione, ovvero l’indennità non viene sospesa nel caso in cui i sanitari della struttura dichiarino che il bambino necessita di un’assistenza che l’ospedale non può garantire.

La presenza dei minori presso le comunità di tipo familiare è invece compatibile con l’erogazione dell’indennità di frequenza o di accompagnamento.

 

Ultimo aggiornamento: 21/12/2015

Cosa succede all’indennità di accompagnamento se mi trasferisco all’estero?

Se vi trasferite all’estero, vostro figlio continuerà a percepire l’indennità di accompagnamento o l’indennità di frequenza?
Il diritto a percepire le provvidenze economiche per invalidità civile è legato alla “Residenza stabile e continuativa” in Italia, che è definita come l’avervi “dimora effettiva, stabile e abituale”.

Dal punto di vista operativo, trascorsi sei mesi fuori dall’Italia, a meno che non sia per gravi motivi sanitari (es. trasferimento all’estero per cure mediche autorizzate dal S. S. Regionale), l’INPS sospende l’erogazione delle provvidenze per invalidità civile.

Trascorso un anno dalla sospensione (quindi un anno e sei mesi dopo il trasferimento all’estero), l’INPS revocherà l’indennità economica e al rientro stabile in Italia dovrete presentare da capo la domanda di invalidità civile per vostro figlio. E’ molto probabile (autorevole fonte INPS) che a breve sarà possibile presentare soltanto un’istanza di riattivazione per via amministrativa, senza dover ripetere l’iter sanitario.

Per verificare la permanenza in Italia l’INPS compie dei rilevamenti a campione.

Ultimo aggiornamento: 17/7/2015

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Come funziona l’ISEE?

L’ISE e l’ISEE sono indicatori relativi alla situazione economica, utilizzati da Comuni, enti e istituzioni  per definire se un nucleo familiare abbia diritto ad accedere a prestazioni o a benefici economici. Esso comprende:

L’ISE (con una “E” sola) è l’Indicatore della situazione economica del nucleo familiare; esso deriva dalla somma dei redditi e del 20% del patrimonio mobiliare e immobiliare di tutto il nucleo familiare.

Come richiedere l’ISEE?

Il calcolo dell’ISEE è gratuito.

E’ possibile presentare domanda di calcolo ISEE direttamente all’INPS, tramite appuntamento o per via telematica; oppure è possibile rivolgersi, sempre gratuitamente, a un Centro di assistenza fiscale (CAF) o a un Ente di patronato.

Dal 2013 il calcolo dell’ISEE l’ISEE è stato riformulato con il DPCM 159/2013 (“Nuovo ISEE”), che comprende nel  calcolo anche i  “trattamenti assistenziali, previdenziali e indennitari, incluse carte di debito, a qualunque titolo percepiti da amministrazioni pubbliche (…)”.
Per esempio il nuovo ISEE comprende nel calcolo l’indennità di accompagnamento per invalidi civili.

Una novità importante e utile in tempi di crisi, quando il reddito può mutare profondamente da un anno all’altro, è la possibilità di richiedere l’ISEE riferito alla situazione corrente, in caso di variazioni superiori al 25% dell’indicatore, dovute alla situazione lavorativa.

Il Centro di documentazione nazionale della UILDM, Handy.Lex, ne ha dato una lettura critica, che sul proprio sito di informazione legislativa

In caso di invalidità civile, il nuovo ISEE chiede di indicare la condizione di invalidità: Media, Grave, Non autosufficienza. Questi tre livelli di gravità fanno riferimento a una tabella e vengono determinati in base alle diciture riportate sul verbale (Leggi anche: Come leggere il verbale d’invalidità?).

Quali sono le norme di riferimento per l’ISEE?

La norma di riferimento nazionale per il calcolo e l’applicazione dell’ISEE è il D.M. 5 159/2013 “Regolamento concernente la revisione delle modalità di determinazione e i campi di applicazione dell’Indicatore della situazione economica equivalente (ISEE)”

Con la Delibera della Giunta Regionale 10-6984 del 5/6/2023 (BUR 23 del 2023) il Piemonte ha definito nuove Linee guida regionali sull’ISEE, in base alle quali in Piemonte il calcolo dell’ISEE non conteggia l’indennità di accompagnamento e la pensione d’invalidità pensione d’invalidità

Vai alla DGR 10-6984 5-Giugno-2023

 

Quali documenti presentare per il calcolo dell’ISEE in caso di disabilità?

Se si è persona disabile o si ha una persona disabile fiscalmente a carico, occorre presentare:

Cos’è l’ISEE per nucleo familiare ristretto?

Per l’accesso alle prestazioni sociosanitarie, ad esempio assistenza domiciliare per le persone con disabilità e/o non autosufficienti, ovvero di ospitalità alberghiera presso strutture residenziali e semiresidenziali per le persone non assistibili a domicilio, è lasciata la facoltà di scegliere un nucleo più ristretto rispetto a quello ordinario. Questa regola vale soltanto in caso di persone con disabilità maggiorenni.
Per esempio: nel caso di persona con disabilità maggiorenne che vive con i genitori (non coniugata e senza figli), il nucleo ristretto è composto dalla sola persona con disabilità. In sede di calcolo dell’ISEE si terrà conto quindi solo dei redditi e patrimoni di tale persona.

Aggiornato il 7-7-2023

significato verbale invalidità-handicap

Stranieri invalidi hanno diritto all’indennità di accompagnamento e di frequenza?

I cittadini stranieri, minori e adulti, ai quali sia stata riconosciuta un’invalidità civile hanno diritto allo stesso trattamento economico e dei cittadini italiani:

“L’indennità di accompagnamento, la pensione di inabilità, l’assegno mensile di invalidità e l’indennità mensile di frequenza […] spettano anche agli stranieri regolarmente soggiornanti, anche se privi di permesso di soggiorno CE di lungo periodo, alla sola condizione che siano titolari del requisito del permesso di soggiorno di almeno un anno (articolo 41 TU immigrazione).”

Leggi in Gazzetta ufficiale

Innanzitutto, ricordiamo che per aver diritto alle indennità e alle pensioni INPS per invalidità civile occorre essere in possesso di un verbale d’invalidità, che viene rilasciato da una commissione medico-legale ASL, integrata da un medico INPS, soltanto a residenti in Italia.

Per avere la residenza in Italia occorre fare l’iscrizione anagrafica.

Leggi sul sito del Ministero dell’Interno

leggiCome fare domanda d’invalidità

I minori invalidi e gli adulti hanno diritto a provvidenze economiche diverse:

Quali indennità e pensioni spettano ai minori invalidi?

Quali e indennità e pensioni spettano all’invalido maggiorenne?

Cosa fare se l’INPS rigetta la domanda di pensione o l’indennità per invalidità civile?

Di norma l’INPS è molto attenta ai requisiti per ottenere le pensioni e le indennità per invalidità. Nel caso l’INPS escluda vostro figlio/a per mancanza di requisiti amministrativi è sempre possibile fare ricorso direttamente all’INPS (leggi come in fondo al nostro articolo).

Come capire se ho diritto all’indennità di frequenza o di accompagnamento?

Il diritto alle provvidenze economiche è riportato sul verbale d’invalidità, a inizio della prima pagina: Come leggere il verbale d’invalidità civile

 

Ultimo aggiornamento: 3-2-2023

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Quali sono le agevolazioni fiscali per persone disabili?

Le agevolazioni fiscali per la persona con disabilità e chi la ha fiscalmente a carico sono numerose e articolate.

Precisiamo innanzitutto la terminologia fiscale.

Il concetto di “fiscalmente a carico”

Una persona si considera fiscalmente a carico di un proprio familiare quando il suo reddito personale complessivo è uguale o inferiore a 2.840,51 euro lorde.

Soltanto i figli di età non superiore a 24 anni, dal 1° gennaio 2019, sono considerati a carico se il loro reddito personale complessivo lordo non supera 4.000 euro.

Quali sono le differenze fra Deduzione e Detrazione?

La deduzione e la detrazione rappresentano due modalità diverse per riconoscere agevolazioni fiscali.

Con la deduzione si ottiene una base imponibile ridotta rispetto al reddito complessivo: ovvero, l’importo su cui pagare l’IRPEF è ridotto.

Per esempio, se il reddito lordo è di 20.000 euro, ma spetta una deduzione di 1.200, l’IRPEF si calcolerà su un reddito di 18.800 euro (20.000-1.200).

Con la detrazione si ottiene, invece, un abbattimento dell’Irpef lorda pari ad una determinata percentuale dell’onere detraibile.

Per esempio: dobbiamo al Fisco 1.000 euro di IRPEF; abbiamo speso però 1.000 per lavori di ristrutturazione, su cui ci spetta il 50% di detrazione: dovremo al Fisco non 1.000, ma 500 euro.

Sia per gli oneri deducibili che detraibili il Fisco generalmente pone delle soglie entro le quali riconoscere le agevolazioni fiscali, ovvero un massimo di spesa sulla quale può essere riconosciuta l’agevolazione fiscale.

In alcuni casi (come per le spese sanitarie) il Fisco fissa anche delle franchigie entro le quali non è riconosciuta l’agevolazione.

Per esempio, a fronte di una spesa sanitaria di 1.129,11 euro, la detrazione del 19% si applica su 1.000 euro, poiché l’agevolazione spetta sulla parte di spesa che supera 129,11 euro.

Alcune spese sanitarie godono della detrazione senza franchigia: leggi quali

Le agevolazioni fiscali per persone disabili

Quali sono le detrazioni per persone con disabilità?

Le agevolazioni fiscali previste per la persona con disabilità riguardano:

Veicoli:
-detrazione Irpef del 19% della spesa sostenuta per l’acquisto e/o l’adattamento
-Iva agevolata al 4% sull’acquisto
-esenzione dal bollo auto
-esenzione dall’imposta di trascrizione sui passaggi di proprietà
Ausili e sussidi tecnici e informatici
-detrazione Irpef del 19% della spesa sostenuta per i sussidi tecnici e informatici
-Iva agevolata al 4% per l’acquisto dei sussidi tecnici e informatici
-detrazioni delle spese di acquisto e di mantenimento del cane guida per i non vedenti
-detrazione Irpef del 19% delle spese sostenute per i servizi di interpretariato dei sordi
•  Barriere architettoniche (detrazione Irpef)*
•  Spese sanitarie e di assistenza personale (Deduzioni e detrazioni)

Agenzia delle entrate, “Guida alle agevolazioni fiscali per disabili

Aggiornato al: 24-1-2023

agevolazioni-fiscali-agenzia-entrate-disabilita

Quali sono le provvidenze economiche per i minori invalidi civili?

Il certificato d’invalidità civile (tecnicamente “verbale d’invalidità civile”) contiene un giudizio di carattere sanitario formulato dalla Commissione medico-legale. In base all’esito dell’accertamento e al tipo di disabilità, sul verbale sarà indicato il tipo di provvidenza economica riconosciuta (indennità o pensione).

Come chiedere l’invalidità civile?

NB: è il verbale d’invalidità civile, o cecità, o sordità a dare diritto alle provvidenze economiche. Il verbale di handicap invece non dà diritto a indennità o pensioni

Come leggere il verbale d’invalidità

Gli stranieri hanno diritto alle indennità e pensioni per invalidità?

I cittadini stranieri residenti in Italia, sia comunitari, sia extracomunitari, hanno diritto alle indennità e alle pensioni per invalidità civile: leggi come.

Le indennità e pensioni per invalidi minori o adulti possono coincidere o essere diverse

Alcune indennità spettano tanto ai minori, quanto agli adulti, altre invece sono specifiche in base all’età (0-18 anni e 18-67 anni). La pensione per ciechi totali spetta ai maggiorenni senza limiti di età:

In particolare, nel caso di minori invalidi le regole per le pensioni e indennità sono le seguenti:

Ai bambini sordi viene riconosciuta l’indennità di comunicazione se rientrano in queste due situazioni:

Viene riconosciuta per 12 mensilità (nella provincia autonoma di Bolzano per 13 mensilità)

Ai bambini ciechi viene riconosciuta:

Indennità di frequenza

Viene erogata l’indennità di frequenza  quando il bambino è riconosciuto, sul verbale di invalidità “Minore invalido, con difficoltà persistenti a svolgere i compiti e le funzioni della propria età o ipoacusico”

Spetta per i mesi di frequenza, anche saltuaria, di un asilo nido o di una scuola di ogni ordine e grado (anche privata), o di un centro riabilitativo pubblico o convenzionato (in questo caso la riabilitazione deve essere stata prescritta da un medico specialista del servizio pubblico. Dunque l’indennità di frequenza viene erogata anche se il bambino o lo studente frequenta la scuola senza continuità.

Incompatibilità: l’indennità di frequenza è incompatibile con i ricoveri a spese dello Stato o di Ente pubblico pari o superiore a 30 giorni, con l’indennità di accompagnamento e con l’indennità di comunicazione per sordi.

 

Indennità di accompagnamento

Viene erogata l’indennità di accompagnamento quando sul verbale d’invalidità è riportato:

• “Minore invalido con difficoltà persistenti a svolgere i compiti e le funzioni della propria età e con impossibilità a deambulare senza l’aiuto permanente di un accompagnatore”

oppure

• “Minore invalido con difficoltà persistenti a svolgere i compiti e le funzioni della propria età, con necessità di assistenza continua non essendo in grado di compiere gli atti quotidiani della vita”

oppure entrambe le diciture.

L’indennità viene erogata ogni mese.

Incompatibilità: l’indennità di frequenza è incompatibile con i ricoveri a spese dello Stato o di Ente pubblico pari o superiore a 30 giorni e con l’indennità di frequenza

Quali provvidenze spetteranno con la maggiore età?

 

Quali sono gli importi delle indennità e pensioni per invalidità civile?

All’inizio di ogni anno solare la Direzione generale dell’INPS pubblica gli importi, in base all’andamento del costo della vita calcolato dall’ISTAT.

Il sito HandyLex.org pubblica ogni anno una tabella molto dettagliata su importi e requisiti di legge

 

Da quando partono le indennità e pensioni d’invalidità?

Il diritto alle indennità parte dal primo giorno del mese successivo alla data in cui è stata presentata la domanda di accertamento di invalidità: per es. se avete fatto la richiesta di accertamento l’1 o il 30 settembre, l’indennità verrà comunque calcolata a partire dal 1 ottobre. La data di partenza dell’indennità o della pensione è riportata in cima alla prima pagina del verbale: Come leggere il verbale d’invalidità

Sugli arretrati sono calcolati gli interessi legali. Non è possibile richiedere l’erogazione di indennità e pensioni per periodi precedenti alla domanda di accertamento d’invalidità.

L’Ente incaricato del il pagamento è l’INPS.

 

Quali misure a contrasto della povertà?

 

Ultimo aggiornamento: 3-2-2023

L’indennità di frequenza spetta in estate?

L’indennità di frequenza è una somma che in presenza di un’invalidità certificata spetta mensilmente fino al 18° compleanno, relativamente ai mesi di frequenza di:

•  scuole, pubbliche o private legalmente riconosciute, di ogni ordine e grado, a partire dagli asili nido;
•  centri ambulatoriali, centri diurni, anche di tipo semi-residenziale, pubblici o privati, purché operanti in regime convenzionale, specializzati nel trattamento terapeutico e nella riabilitazione e nel recupero di persone portatrici di handicap;
•  centri di formazione o addestramento professionale pubblici o privati, purché convenzionati, finalizzati al reinserimento sociale.

L’indennità di frequenza è prevista, anche nei mesi estivi soltanto nel caso in cui vostro figlio frequenti una scuola o un centro riabilitativo in regime di convenzione con l’ASL seguendo un programma terapeutico redatto dall’ASL (neuropsichiatria infantile). Sono esclusi i soggiorni estivi all’estero ed i centri estivi (“Estate ragazzi”).

 

Ultimo aggiornamento: 18/02/2016

Quali sono le agevolazioni per l’acquisto di tablet o computer?

Il computer e il tablet sono strumenti ormai di utilizzo quotidiano, utili non solo per lavoro o tempo libero, ma anche per la comunicazione interpersonale, per l’accesso all’informazione (consultare un quotidiano), per seguire le lezioni,  per ordinare una spesa online o capire se il mezzo pubblico che ci interessa sia accessibile.

La legge li definisce “Sussidi tecnici e informatici” quando si riferiscono a persone con disabilità e sono “preposti ad assistere alla riabilitazione, o a facilitare la comunicazione interpersonale, l’elaborazione scritta o grafica, il controllo dell’ambiente e l’accesso alla informazione e alla cultura in quei soggetti per i quali tali funzioni sono impedite o limitate da menomazioni di natura motoria, visiva, uditiva o del linguaggio”

L’acquisto di tali strumenti prevede l’IVA al 4% e una detrazione IRPEF del 19% tramite dichiarazione dei redditi

Documenti necessari per le agevolazioni IVA e IRPEF

Per poter acquistare fruendo dell’IVA al 4% occorre presentare al negoziante:

Il Decreto del Ministero delle Finanze del 14 marzo 1998 (aggiornato da un Decreto attuativo MEF del 2021) indica che la prescrizione venga rilasciata dal “medico curante”, quindi, oltre al neuropsichiatra infantile o altro medico specialista nella patologia, anche il medico di famiglia e il pediatra possono prescrivere i sussidi tecnici e informatici

Per poter fruire dell’agevolazione IRPEF tramite dichiarazione dei redditi occorre essere in possesso degli stessi documenti.

Approfondisci su Handy.Lex

 

Sussidi tecnici e informatici e DSA

Anche gli studenti con DSA (disturbi specifici dell’apprendimento) hanno diritto alla detrazione IRPEF del 19% sulla spesa sostenuta per l’acquisto di alcuni strumenti tecnici e informatici . Il requisito è che frequentino la scuola primaria o secondaria di I o di II grado (ovvero dalla prima elementare fino all’ultimo anno della scuola superiore).

La detrazione riguarda gli strumenti compensativi, come per esempio:

•  la calcolatrice
•  la sintesi vocale
•  il registratore
•  i programmi di video scrittura con correttore ortografico

Leggi su Associazione Italiana Dislessia

 

Aggiornato al 26-5-2023

Quali sono le agevolazioni per eliminare le barriere architettoniche?

Definiamo “barriere architettoniche” tutto ciò che ci impedisce di accedere a un ambiente, o di visitarlo liberamente, o di svolgerci le attività quotidiane, come lavarci, cucinare, andare in bagno.

L’eliminazione delle barriere architettoniche può beneficiare di agevolazioni fiscali  e di un contributo regionale (previsto dalla legge 13/89).

Quali sono le agevolazioni fiscali per l’eliminazione delle barriere architettoniche?

Le agevolazioni per eliminazione delle barriere architettoniche si suddividono in IVA agevolata e detrazioni.

Alle spese sostenute per la realizzazione di opere direttamente finalizzate al superamento o all’eliminazione delle barriere architettoniche si applica l’IVA al 4%, quando queste rispondano alle peculiarità tecniche indicate dalla Legge (in particolare dalla Legge 13/89 e Parere dell’Agenzia delle Entrate n. 3 del 13/1/2020)

Le detrazioni fiscali sono:

Questa detrazione è prevista per l’installazione di ascensori e montacarichi, e per realizzazione di ogni strumento che sia adatto a favorire la mobilità interna ed esterna all’abitazione, attraverso la comunicazione, la robotica e ogni altro mezzo di tecnologia più avanzata*.

*NB: nel secondo caso l‘agevolazione è destinata a persone riconosciute in situazione di handicap con gravità (Legge 104/92 art. 3, comma 3) o a chi le ha a fiscalmente carico.

La detrazione per ristrutturazione edilizia

Per gli interventi di ristrutturazione edilizia sugli immobili è possibile fruire di una detrazione Irpef pari al:

Rientrano nella categoria degli interventi agevolati:

Consiste in una detrazione d’imposta per le spese sostenute per eliminazione delle barriere architettoniche in edifici non di nuova costruzione. La spesa andrà ripartita tra gli aventi diritto in 5 quote annuali di pari importo. Nel caso di persone incapienti è prevista la cessione alla banca del credito d’imposta, ovvero uno sconto in fattura.

Il recente D.L. 29 dicembre 2023, n. 212 ha introdotto alcune novità:

Per tutti i dettagli vi invitiamo a consultare direttamente la guida online dell’Agenzia delle entrate.

Cosa sono i “contributi Legge 13” per l’eliminazione delle barriere architettoniche?

La legge 13/89 prevede uno specifico contributo in questo caso, che può essere richiesto direttamente dalla persona disabile o di chi la ha a carico, e può essere suddiviso quando la spesa viene sostenuta da più condomini o dall’intero condominio.

Si tratta di contributi regionali, che devono essere richiesti al proprio Comune di residenza o al Comune presso il quale si trova l’abitazione da ristrutturare (ma occorre impegnarsi prendervi residenza entro un tempo definito).

Val all’articolo

Agevolazioni fiscali per persone disabili 2022 – Agenzia delle entrate

Agevolazioni fiscali per eliminazione delle barriere architettoniche – Agenzie delle entrate

Come richiedere le agevolazioni fiscali per ristrutturazione edilizia ed eliminazione delle barriere architettoniche? Leggi su Agenzia informa

Ultimo aggiornamento: 15/1/2024

Contributi e agevolazioni barriere architettoniche