Come recuperare il certificato di invalidità e handicap sul sito dell’INPS?

Il certificato d’invalidità o di handicap è un vero e proprio verbale con valenza legale. Fino al 2009 veniva rilasciato in cartaceo e doveva riportare timbri e firme in originale.

Perdere un certificato d’invalidità o rovinarlo significava dover chiedere una “copia conforme all’originale” al Servizio di medicina legale che lo aveva emesso.

Per chiedere un duplicato di un verbale d’invalidità precedente al 2010 è ancora oggi necessario seguire questa procedura.

Come ottenere una copia del verbale d’invalidità o handicap (legge 104/92)

Dal 2010 i verbali d’invalidità e handicap vengono inviati al proprio domicilio tramite posta raccomandata dall’INPS, che ne salva una copia elettronica sulla sezione personale del cittadino.

Se non lo hai ricevuto, verifica sul portale dell’INPS la correttezza dell’indirizzo sul tuo Profilo e sul profilo di tuo/figlio/a: Come assegnare un figlio minore al proprio  SPID.

In ogni caso, puoi facilmente scaricare il verbale d’invalidità, cecità, sordità, handicap e Legge 68 (idoneità lavorativa) direttamente dal portale, nella sezione “MY INPS“. I passi per scaricare un duplicato sono i seguenti:

  1. Autenticazione tramite SPID/CIE/CNS
  2. Selezionare Per Me stesso se maggiorenni o Per il mio delegante se si sta operando per conto del proprio figlio minore o per un adulto di cui si è il tutore o amministratore di sostegno
  3. Servizi e strumenti
  4. Cassetta postale
  5. Il messaggio contenente i certificati di invalidità e handicap hanno entrambi come oggetto “Inv Civ invio verbale” : aprire il messaggio e scaricare il “Documento in formato .pdf”

Ricordiamo inoltre che dal 2020 sui certificati d’invalidità e handicap è riportato un Qr code, che permette di non portare con sé il certificato

Aggiornato al 03-04-2023

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Come si leggono il verbale d’invalidità civile e di handicap?

Il verbale d’invalidità civile (meglio noto come “certificato d’invalidità”) è composto da diverse sezioni. E’ molto importante comprendere il significato delle sue diverse parti, che fra le altre cose riportano i requisiti per l’accesso a diritti e ad agevolazioni riservati a persone disabili.

Cosa riporta il certificato d’invalidità civile?

Innanzitutto la lettera di accompagnamento del verbale d’invalidità (o di handicap) riporta un’informazione fondamentale, ovvero i termini di prescrizione per il ricorso se non vi troverete d’accordo con l’esito dell’accertamento riportato nel verbale (180 giorni dalla comunicazione dell’INPS).

Passando al verbale vero e proprio, esso viene inviato in duplice copia: una con tutti i dati sanitari, anche sensibili, e l’altra con il solo giudizio finale (quindi con tutti i dati sensibili omessi; per questo leggerete ripetutamente la parola “OMISSIS”).

In alto a destra il verbale riporta il QR-Code del verbale, che permette, una volta fotografato, di non portare con sé una copia cartacea o fotografica del verbale.

Seguono tre date: la data dell’accertamento, quella di presentazione della domanda e quella di partenza dell’erogazione delle provvidenze economiche (indennità e pensioni), che partiranno dal primo giorno del mese successivo alla presentazione della domanda.

Per esempio: se avete fatto domanda di  accertamento a settembre e la visita medico-legale è avvenuta molti mesi dopo, o addirittura l’anno successivo, l’importo della pensione o indennità verrà comunque calcolato a partire da ottobre e vi verranno corrisposte le rate comprensive degli interessi maturati.

Leggi: Come si richiedono l’indennità di frequenza e di accompagnamento?

In secondo luogo, entrambi i certificati constano di due sezioni:

Il foglio OMISSIS è quello da portare con sé quando viene richiesto il verbale d’invalidità, per esempio per chiedere le agevolazioni per i trasporti o l’accesso alla cultura, sport, tempo libero

Legge 104 o invalidità?

La prima sezione del verbale riporta “Tipo di posizione“. Questa voce indica di che tipo di verbale di tratta: handicap (indicato come “L. 104/92”) o invalidità civile / cecità / sordità, o per i maggiorenni che ne abbiano fatto richiesta, disabilità (“L. 68/99 – collocamento mirato“)

Dove è indicata la percentuale sul verbale?

La quarta sezione del verbale riporta:

La dicitura per i minori è sempre “Minore invalido”, senza indicazione di una percentuale. Fino ai 18 anni infatti non viene riportata la percentuale d’invalidità. Leggi: Perché sul verbale manca la percentuale d’invalidità?

L’esito può essere: “indennità di frequenza” oppure “indennità di accompagnamento”. L’indennità di accompagnamento spetta se è riportata l’espressione “con necessità di assistenza continua …” oppure “con impossibilità a deambulare …” o entrambe queste espressioni.

In sede di accertamento successivo al compimento dei 18 anni la dicitura sarà “Invalido con riduzione permanente della capacità lavorativa” seguita dalla percentuale d’invalidità.

Questa sezione è importante per il calcolo dell’ISEE.

Nel certificato della legge 104, questa sezione indica invece se la persona sia stata riconosciuta in situazione di “handicap, Comma 1” o di “handicap con gravità, Comma 3“. Le agevolazioni lavorative (tra cui i permessi Legge 104/92 e i due anni di congedo straordinario retribuito D.L. 151/01) spettano soltanto con il Comma 3.

Vai alla sezione Agevolazioni lavorative.

 

Cosa significa “Requisiti di cui all’art. 4 del D.L. 9 febbraio 2012 n. 15”?

Il decreto-legge 9 febbraio 2012 – “decreto Semplifica Italia” – ha previsto che sul verbale di handicap e di invalidità venga riportato se sussistano i requisiti necessari per la richiesta di rilascio del contrassegno di parcheggio disabili (“art. 381 del DPR 495/1992”) e delle agevolazioni fiscali per l’acquisto di veicoli destinati a una persona con disabilità.

Purtroppo si tratta di indicazioni molto tecniche, per le quali vi invitiamo a consultare il nostro articolo.

Invalidità rivedibile o definitiva?

Seguono due sezioni:

Attenzione: non è detto che entrambi i certificati, di invalidità e handicap, siano rivedibili; può capitare che lo sia soltanto uno dei due.

Leggi il nostro articolo su come comportarsi in caso di rivedibilità dell’invalidità o dell’handicap

Al compimento della maggiore età occorre chiedere l’invalidità o l’handicap?

Aggiornato al 6-7-2023

significato verbale invalidità-handicap

Come si richiede un appuntamento all’INPS

Le pratiche d’invalidità civile e le provvidenze economiche per invalidità eventualmente riconosciute sono gestite dall’INPS. Questo articolo indica appunto come contattare l’INPS.

Gli sportelli dell’INPS sono aperti tradizionalmente di mattina (dalle 8:30 alle 12:30). Questo orario è poco adatto a chi lavora. Inoltre, fino non molti anni fa, per poter incontrare un operatore dell’INPS era necessario recarsi presso la propria sede dell’Istituto, prendere il ticket per l’ordine di attesa e aspettare il proprio turno, talvolta senza sapere se si sarebbe riusciti a risolvere il proprio problema.

Fortunatamente, facendo probabilmente come retaggio delle opportunità emerse nel periodo del Lock-down del 2019, esistono ora tre possibilità di accesso alle sedi INPS, ma tutte queste soluzioni necessitano che prendiate appuntamento:

Gli appuntamenti possono essere presi in uno dei modi seguenti:

L’INPS riporta tutte le istruzioni all’interno di un’utile pagina dedicata

Leggi anche: Si può richiedere lo SPID per figlio minore?

Aggiornato al 16-1-2024

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Regione Piemonte: voucher Scelta sociale

“Scelta Sociale” è un voucher da 600 euro mensili destinati a persone anziane o disabili non autosufficienti.

Il contributo verrà erogato per 24 mesi, rinnovabili.

Le assegnazioni saranno legate all’ISEE socio-sanitario (non superiore a 50mila euro o 65mila euro in caso di disabile minorenne) e alla priorità in base al punteggio sociale espresso a seguito delle valutazioni delle seguenti commissioni socio-sanitarie:

Se vostro figlio ha un educatore, un affidatario, o percepisce un assegno di cura, significa che è già stato valutato dalla commissione UMVD minori, per cui ha già un punteggio.

Per maggiore sicurezza dovrete fare riferimento in ogni caso al servizio sociale di residenza e al sito o app Piemonte Tu.

Come richiedere il voucher Scelta Sociale?

Da inizio 2023 sarà possibile presentare domanda tramite la piattaforma online “Scelta Sociale”, tramite sito o App Piemonte Tu.

I voucher saranno assegnati tramite due bandi regionali: uno per la domiciliarità e uno per la residenzialità.

Come si richiede il punteggio UMVD/UVG?

Fra i documenti necessari per richiedere il contributo vi è una: “copia del verbale di valutazione U.V.G. / U.M.V.D. (o lettera di comunicazione del punteggio attribuito)”. La regione indica di chiedere tale documento presso il Distretto Sanitario dell’ASL di competenza vedi elenco, previa impegnativa del medico di base.

E’ possibile che presso alcune ASL piemontesi il riferimento sia il distretto, ma è molto più probabile che il riferimento siano i Servizi dell’ASL direttamente coinvolti nella definizione del punteggio multidimensionale, e in particolare:

Occorre dunque scrivere alle segreterie ASL di tali Servizi  una mail.

Esempio di testo della mail:

“Chiedo cortesemente copia del verbale UMVD, oppure certificazione del punteggio UMVD, assegnato a mio/mia figlio/a [Nome Cognome], Nato/a il […] , a […], [Codice fiscale], al fine della richiesta del “Contributo Piemonte Scelta Sociale” – https://www.regione.piemonte.it/web/temi/diritti-politiche-sociali/politiche-sociali/scelta-sociale-buono-per-domiciliarita

Aggiornato al 10-3-23

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Adattamenti auto: come chiedere il rimborso

Quando il nostro bambino cresce, se ha una disabilità motoria può diventare a un certo punto molto difficile, se non impossibile, che riesca a salire in auto normalmente o che riesca a stare seduto sui sedili. Occorrerà in questo caso attivarsi per adattare l’auto al trasporto.

Quando vostro figlio compirà 18 anni, può darsi invece che prenderà la patente speciale, la quale in caso di difficoltà motorie agli arti riporterà l’obbligo di adattamenti alla guida.

Sia in caso di adattamento dell’auto alla guida, sia in caso di suo adattamento al trasporto, oltre alle agevolazioni fiscali, la legge prevede un rimborso del 20% sulla spesa sostenuta per tali adattamenti (L. 104/1992, art. 27, comma 1).

Come chiedere il rimborso del 20% per gli adattamenti?

Il rimborso viene erogato dalla propria Regione di residenza, attraverso l’ASL di residenza.

Il cittadino quindi, per fare domanda, deve rivolgersi alla propria ASL di appartenenza. In Piemonte il servizio di riferimento è quello dell’Assistenza protesica e integrativa dell’ASL (comunemente detto “Ufficio ausili e protesi”), che dispone della modulistica necessaria e al quale è possibile chiedere come procedere.

Alla domanda occorre allegare i documenti richiesti, che prevedono in ogni caso la fattura “quietanziata” (ovvero che risulti pagata) relativa al costo sostenuto specificatamente per l’adattamento (anche in caso di cambio automatico).

Altri documenti sempre fondamentali sono:

A Torino la domanda di rimborso può essere presentata all’ASL per via telematica, tramite la normale posta elettronica, inviando una mail al Servizio Assistenza Protesica e Integrativa

Dopo quanto tempo arriverà il rimborso per gli adattamenti?

Le Regioni raccolgono le richieste pervenute all’ASL e, una volta all’anno, fanno il conto di quanto denaro occorrerà stanziare. Una volta definito e approvato lo stanziamento, questo verrà erogato al cittadino tramite bonifico, direttamente dalla Regione o tramite l’ASL.

Questi passaggi rendono i tempi piuttosto lunghi, solitamente superiori ai dodici mesi, in ogni caso non superiori ai due anni.

Vai alla pagina della regione Piemonte relativa alle agevolazioni in ambito di trasporti per persone con disabilità

Aggiornato al 10-11-22

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Come superare i gradini nell’ingresso del condominio?

Per effetto della legge 13 del 9 gennaio 1989, i condomìni progettati prima del 1989 sono accessibili alle persone con disabilità motoria.

La legge indica infatti i seguenti requisiti obbligatori di accessibilità:

a) accorgimenti tecnici idonei alla installazione di meccanismi per l’accesso ai piani superiori, ivi compresi i servoscala;

b) idonei accessi alle parti comuni degli edifici e alle singole unità immobiliari;

c) almeno un accesso in piano, rampe prive di gradini o idonei mezzi di sollevamento;

d) l’installazione, nel caso di immobili con più di tre livelli fuori terra, di un ascensore per ogni scala principale raggiungibile mediante rampe prive di gradini.

 

I condomini progettati precedentemente all’entrata in vigore della Legge 13/89, possono quindi presentare barriere architettoniche: una delle barriere più frequenti, per esempio, è la classica rampa di gradini all’ingresso dello stabile, per raggiungere l’ascensore.

Per superare una rampa sono possibili generalmente due soluzioni:

Come richiedere il montascale all’ASL

Il montascale è un ausilio ceduto in comodato d’uso gratuito dall’ASL alle persone che si spostano in carrozzina, che deve essere prescritto da un medico specialista nella patologia o menomazione (nel caso di minori si tratta solitamente del neuropsichiatra infantile).

Oltre alla prescrizione medica specialistica, sono necessarie due relazioni, entrambe rilasciate dal Comune di residenza:

E’ indispensabile inoltre essere in possesso di un verbale d’invalidità, tranne nel caso di minori. Se avete smarrito il verbale, leggete: Come recuperare i verbali d’invalidità e handicap (l. 104/92)

Una volta ottenuti questi quattro documenti, occorre fare riferimento al servizio “Assistenza protesica e integrativa” (o “Servizio ausili e protesi“) della vostra ASL di residenza.

Per Torino: https://www.aslcittaditorino.it/servizi/assistenza-protesica-integrativa/

Come tutti gli ausili erogati gratuitamente dal Servizio Sanitario, esso è compreso negli elenchi del DM 332/99 (Elenco 3):

è indicato per soggetti totalmente non deambulanti dimoranti abitualmente in edifici sprovvisti di ascensore idoneo, serviti da scale non superabili mediante l’installazione di una rampa […]; oppure per il superamento di barriere architettoniche interne all’abitazione. L’indagine sociale dovrà attestare l’assoluta indispensabilità di tale dispositivo.

NB: è importante che il medico specialista che prescrive il montascale verifichi che la carrozzina in vostro possesso sia adatta, altrimenti egli dovrà prescrivere un cambio carrozzina oppure un’ulteriore carrozzina

 

Riferimenti:

DM 332/99 e in particolare l’Elenco 3

Procedura per i residenti in Torino (Sito Informa disabile Torino)

 

Il montascale o servoscala

Se il montascale non è idoneo, oppure se più condòmini vogliono sostenere collettivamente la spesa, è solitamente possibile installare un montascale o un servo scala.

Il montascale può essere installato anche se il condominio non è d’accordo, purché sia facilmente rimovibile (per esempio montascale richiudibile a libro ) e non constituisca pericolo per se stesi o per gli altri, o non ci sia un vincolo da parte delle Belle arti per motivi storico-artistici. Vai al post

I costi in questo caso sono a carico dell’interessato (persona disabile o chi la ha a carico, o condominio), ma sono previste agevolazioni fiscali e possono essere previsti dei contributi regionali. Per approfondire vai al nostro post sui Contributi della Legge 13/89

La legge di bilancio 2023 ha prorogato al 31 dicembre 2025 l’agevolazione IRPEF del 75 % per spese inerenti eliminazione delle barriere architettoniche in edifici già esistenti: vai alla guida dell’Agenzia delle entrate

La spesa per il servoscala gode dell’IVA al 4% e della detrazione IRPEF del 19%

Per quanto concerne l’I.V.A., l’acquisto di servoscala o di altri mezzi simili atti al superamento di barriere architettoniche per soggetti con ridotte o impedite capacità motorie è ridotta al 4% (punto 31 della Tabella A, parte seconda, allegata al Dpr 633/972)

Aggiornato il 11-05-23

Esistono contributi per l’eliminazione delle barriere architettoniche?

La legge di riferimento in ambito di contributi per l’eliminazione di barriere architettoniche nell’edilizia privata è la  Legge 13/1989 – “Disposizioni per favorire il superamento e l’eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici privati“.

La norma prevedeva l’istituzione presso il Ministero dei lavori pubblici di un “Fondo speciale” destinato alle persone disabili (o al genitori o tutore che lo abbia a carico fiscalmente).

Chi ne ha diritto?

La legge 13/89 individua i seguenti beneficiari:

La presentazione della domanda e l’inserimento della stessa nell’elenco comunale delle domande ammissibili purtroppo non costituisce diritto ad ottenere il contributo, anche perché la norma stessa prevede priorità nell’assegnazione dei contributi agli invalidi totali 

Come fare domanda?

La domanda deve essere presentata al proprio Comune di residenza, infatti sull’intestazione dei moduli è riportato “Al sindaco di …”.

Nei piccoli Comuni farete riferimento all’ufficio tecnico, mentre nei grandi comuni vi consigliamo di cercare su Internet o di verificare presso l’Ufficio Relazioni con il Pubblico a chi fare riferimento.

Il Comune di Torino ha delegato l’ATC (Agenzia Territoriale per la Casa), che gestisce quindi sia la richiesta da parte di affittuari di case popolari, sia la richiesta da parte di proprietari.

Nota bene: fra gli allegati previsti dalla Legge 13 è richiesto un “certificato del medico curante attestante l’handicap”. Si tratta di un certificato del medico di famiglia o del pediatra attestante il tipo di disabilità e le difficoltà ad essa connesse. Non è invece richiesto il certificato di handicap.

 

A quanto ammontano i contributi?

I contributi vengono erogati al netto dell’IVA.

Fino a 2.582,29: viene coperta tutta la spesa.

Tra 2.582,29 e 12.911,42 euro: il contributo copre 2.582,29 + il 25% della differenza. Al totale si applica l’incremento Istat

Tra 12.911,43 e 51.645,69 euro il contributo copre 2.582,30 euro + il 25% della differenza fra 2.582,30 euro e 12.911,42 euro + il 5% della differenza tra la spesa dichiarata e 12.911,43. Al totale si applica l’incremento Istat

I contributi massimi erogabili su ciascuna delle due tipologie d’intervento sono di 8.146,59 euro (ai quali occorre aggiungere l’incremento ISTAT):

Fino a 2.582,28 euro: è coperta l’intera spesa (al netto di IVA)
Per una spesa pari a 12.911,42 euro:  sono coperti 5.924,79 euro
Su una spesa di 51.645,69 euro e oltre: sono coperti 8.146,59 euro

I contributi vengono erogati sulla base della spesa effettivamente sostenuta, ma non possono comunque superare l’importo risultante dal preventivo di spesa indicato nella domanda.

Vengono emessi a lavoro finito, dietro presentazione delle fatture pagate; in ogni caso trascorre almeno un anno dalla presentazione della domanda.

Per quali interventi è possibile richiedere i contributi?

Potete richiedere i contributi per lavori relativi a:

Nel caso in cui eseguiate lavori sia di accessibilità, sia di visitabilità, potrete chiedere due contributi, uno per ciascuna tipologia di intervento, ma occorrerà presentare due domande distinte.

 

Cosa succede se i condòmini non sono d’accordo a sostenere le spese?

Dovete superare una breve rampa che conduce all’ascensore. La soluzione migliore pare sia di installare un servoscala a pedana, ma i condomini non sono d’accordo a sostenere le spese.

Innanzitutto, i contributi vengono erogati soltanto a chi sostiene le spese; potranno andare quindi soltanto a voi, oppure ai vari condòmini che parteciperanno.

In secondo luogo, se il condominio si oppone, o entro 90 giorni non risponde alla vostra richiesta di autorizzazione, potete installare a spese vostre “servoscala nonché strutture mobili e facilmente rimovibili” per esempio un servoscala a pedana richiudibile a libro. Potrete inoltre “modificare l’ampiezza delle porte d’accesso, al fine di rendere più agevole l’accesso agli edifici, agli ascensori e alle rampe dei garages” (L. 13/89 art. 2 c. 2). La vostra decisione dovrà essere comunica al Condominio tramite raccomandata A/R o PEC.

E’ possibile chiedere i “contributi legge 13” per la seconda casa?

I contributi vengono concessi per l’abitazione presso la quale la persona disabile ha effettivastabile ed abituale dimora. Quindi, non vengono erogati se l’immobile è dimora solo saltuaria o stagionale o precaria. Tuttavia, potrete presentare domanda se la persona disabile prenderà regolare dimora presso l’abitazione successivamente: in questo caso l’erogazione dei contributi è vincolata alla verifica da parte del Comune.

Se dopo aver presentato domanda o dopo aver effettuato i lavori si cambia dimora, si perde il diritto ai contributi (Circolare esplicativa della legge 9 gennaio 1989, n. 13)

 

Ricordiamo che le persone con disabilità motoria non deambulanti possono richiedere un cingolo montascale

 

Link utili

Le agevolazioni fiscali per l’eliminazione delle barriere architettoniche

Legge 13/89 – “Disposizioni per favorire il superamento e l’eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici privati.”

“Circolare esplicativa della legge 9 gennaio 1989, n. 13.”

Regione Piemonte – Contributi Legge 13/89

Torino: ATC – Eliminazione barriere architettoniche

Cingolo Montascale

 

Contributi e agevolazioni barriere architettoniche

Le persone invalide civili devono dichiarare il reddito?

Alcune provvidenze per invalidità civile, sordità e cecità spettano se non si superano determinati limiti di reddito ridefiniti annualmente.

Parliamo delle seguenti provvidenze:

Al fine di concederle, l’INPS richiede annualmente, entro il 31 marzo, una dichiarazione dei redditi percepiti, detta “RED” (da REDditi).

Come si dichiara il RED?

Per comunicare i propri redditi il cittadino (o il suo tutore legale) ha a disposizione due modalità: fare riferimento a un CAF o Ente di patronato, oppure il portale dell’INPS, tramite SPID o CIE.

Per presentare il RED tramite il portale dell’INPS è necessario collegarsi alla pagina “RED semplificato” ed entrare tramite SPID o CIE: vai al RED semplificato.

Leggi anche: come richiedere lo SPID per minori e tutelati?

Per accedere alla pagina del sito dell’INPS per presentare la dichiarazione RED clicca qui

Legg: Quali sono le provvidenze economiche per bambini invalidi civili?

Leggi: Quali provvidenze economiche spettano a un maggiorenne invalido?

Aggiornato al 14-3-2022

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Cos’è la disability card?

Le norme sull’invalidità civile e l’handicap, in Europa, sono nazionali. Per questo motivo, un verbale d’invalidità prodotto in Italia, non avrebbe valore nei restanti Stati europei e viceversa.

Per ovviare a questo problema e per altri motivi, la FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) e la FAND (Federazione fra le Associazioni Nazionali delle persone con Disabilità) si sono battute in Italia per la realizzazione di una carta a validità europea.

Nasce così la disability card (Carta Europea della Disabilità – CED): è una carta che permette di attestare l’invalidità o l’handicap in Italia e in Europa, senza doversi portare dietro documentazione cartacea, come è stato dal 1971 (anno della legge istitutiva dell’invalidità civile) ad oggi.

La modalità di richiesta, gli aventi diritto e come utilizzarla sono illustrati all’interno del messaggio INPS n. 853 del 22 febbraio 2022 (Rilascio nuova procedura “Richiesta della Carta europea della disabilità in Italia” (CED). Vediamoli nello specifico.

La Card è prodotta dall’Istituto Poligrafico della Zecca dello Stato, con codice braille. Sulla parte frontale prevede la sigla dello Stato emittente, in alcuni Stati (al momento Belgio, Cipro, Estonia, Finlandia, Malta, Slovenia, Romania e Italia) riporta un ologramma metallizzato riportante la bandiera UE, e l’eventuale indicazione della necessità da parte del titolare di essere accompagnato.

Come richiedere la disability card?

L’INPS ha implementato sul proprio portale una specifica procedura tramite SPID o CIE: vai servizio.

Al momento non sembra possibile procedere tramite CAF o Patronato, mentre è possibile richiederla tramite una fra le seguenti associazioni di categoria: ANMIC, ENS, UIC, ANFFAS.

Nel caso di minori, occorre la delega dell’identità digitale (SPID) in uso, oppure le credenziali di identità digitale del minore: leggi come richiedere la delega .

La Carta può essere richiesta anche da genitori affidatari, ma in questo caso la validità sarà legata al periodo di affidamento.

Per richiedere la Disability Card dovrete fornire all’INPS:
– una fotografia a colori in formato tessera (formato europeo), che verrà successivamente riportata sulla Carta;
– l’indirizzo per il recapito della Carta, se diverso da quello di residenza già noto all’INPS.

Chi ha diritto alla disability card?

Il messaggio INPS n. 853/2022 specifica che i soggetti che possono presentare domanda sono:

Quando è possibile richiedere la disability card, quando arriva e quanto dura?

Come indicato sul sito del Governo e nel suddetto messaggio INPS, è possibile richiederla dal 22 febbraio 2022.

Entro 60 giorni dalla richiesta, l’INPS provvederà a spedire la tessera presso l’indirizzo indicato in fase di compilazione della modulistica on line.

La Carta resterà valida in concomitanza con lo stato di disabilità certificata e in ogni caso non oltre 10 anni, al termine dei quali potrete richiedere il rinnovo, previa verifica dei requisiti.

Disability card: in caso di rivedibilità o di aggravamento d’invalidità o di handicap

In caso sul verbale di invalidità o handicap sia indicata una data di rivedibilità, la Carta varrà fino al giorno della visita: in caso di conferma dello stesso grado di disabilità proseguirà senza interruzione. Se invece in sede di revisione verrà accertata una disabilità superiore o inferiore, la card verrà aggiornata automaticamente dall’INPS.

L’INPS inoltre potrà controllare la sussistenza dei requisiti in qualunque momento, e revocarla nel caso in cui non sussistano più le condizioni o accerti una violazione della legge nella dichiarazione del cittadino.

Se invece richiederete un nuovo accertamento per aggravamento della condizione di disabilità, l’INPS provvederà automaticamente alla sostituzione della Carta con i relativi aggiornamenti.

Leggi: come richiedere una visita di aggravamento d’invalidità o handicap

Vai al sito disability card

Aggiornato al: 05/4/2022

Disability-Card

Come funziona l’assegno unico 2022 con figli disabili?

Assegno unico e figli disabili

Dal primo gennaio è possibile presentare on line, sul portale dell’Inps o tramite CAF o ente di Patronato, la domanda per ricevere l’Assegno unico e universale per figli.

L’assegno unico sostituisce una serie di misure precedenti a sostegno delle famiglie:

Esso non sostituisce il bonus nido, che pertanto resta in vigore.

Resteranno in vigore anche le altre detrazioni fiscali per familiari a carico, per es. per il coniuge e per i figli maggiori di 21 anni.

 

Cosa s’intende per persona non autosufficiente, disabilità grave e disabilità media?

La revisione del conteggio dell’ISEE (DPCM n. 159 del 5 dicembre 2013) ha introdotto tre fasce di disabilità (ci riferiamo qui ai minori di 18 anni, ma il DPCM fornisce le indicazioni anche per gli adulti e gli anziani). Per comprendere in quale “categoria” rientri vostra/o figlia/o occorre verificare il verbale d’invalidità civile, nella sezione “il richiedente è riconosciuto”:

La differenza fra non autosufficienza e disabilità grave, in caso di disabilità fisica, psichica o mentale, è poco chiara nell’ambito delle norme: leggi il Dossier ISEE di HandyLex.org

 

A quanto ammonta l’assegno unico 2022?

Fino a 18 anni l’importo è compreso fra 50 e 175 euro al mese, in base all’ISEE, mentre dai 18 ai 20 anni l’importo va da 25 a 85 euro al mese, sempre in base all’ISEE.

L’assegno unico in caso di figli disabili tra 0 e 18 anni è maggiorato nella misura fissa di:

Dal terzo figlio in sù l’assegno unico è maggiorato da 15 a 85 euro al mese, in base all’ISEE.

Dai 18 ai 21 anni l’importo dell’assegno unico è di 50 euro al mese, se i figli maggiorenni seguono un corso di formazione scolastica, professionale o di laurea, o se hanno un reddito di lavoro inferiore a 8.000 euro, o se risultano disoccupati e sono registrati presso il Centro per l’impiego.

In caso di figli disabili tra 18 e 21 anni l’assegno è maggiorato di ulteriori 50 euro al mese.

Per figli disabili maggiori di 21 anni l’assegno unico va da 15 a 85 euro al mese, in base all’ISEE, senza limiti di età.

Un bonus di 20 euro al mese è previsto se la madre ha meno di 21 anni.

In caso entrambi i genitori lavorino, l’assegno è maggiorato da 0 a 30 euro al mese, in base all’ISEE.

L’assegno unico per i percettori di reddito di cittadinanza è corrisposto d’ufficio, senza dover presentare domanda.

Assegno unico – tabella degli importi (INPS)

 

Come si richiede l’assegno unico 2022?

L’assegno unico può essere richiesto tramite tramite il portale dell’INPS (occorre essere in possesso di SPID – Sistema Unico d’Identità Digitale) oppure tramite CAF o ente di Patronato

Aggiornato al 17-1-2022

Si può richiedere lo SPID per minori?

Nell’Aprile 2010 la gestione della procedura di richiesta di accertamento di invalidità civile e handicap era passata a livello nazionale all’INPS.

Per comunicare con l’Istituto occorreva dotarsi di un PIN (Personal Identification Number), un codice identificativo personale.

Dal 30 settembre 2021 l’INPS, in accordo con la riforma telematica della Pubblica amministrazione, è passata ai sistemi di identità digitale: SPID, CIE, CNS.

Il sistema più utilizzato di norma è lo SPID (Sistema Unico Identità Digitale), un sistema di credenziali che permette di comunicare (e pagare) online con la Pubblica Amministrazione.

L’interazione con i servizi online dell’INPS erano regolamentati come segue:

Come si richiede lo SPID per minorenni e tutelati?

La procedura di delega è descritta in modo particolareggiato presso le FAQ del sito dell’INPS, che consigliamo di consultare: vai al sito

L’INPS precisa che il genitore può registrare direttamente online una delega sullo SPID a proprio nome, per l’esercizio dei diritti del figlio minore, senza la necessità di recarsi presso lo sportello: vai al sito.

Se invece vuoi recarti allo sportello, leggi come prendere appuntamento all’INPS senza fare code

Ora le linee guida AGID – Agenzia per l’Italia digitale consentono ai minori – dai 5 anni in poi – di ottenere e usare SPID per l’accesso ai servizi digitali sotto la supervisione dei genitori. Il rilascio di SPID ai minori nella fascia di età da 5 a 14 anni prevede un periodo iniziale di sperimentazione.

Per la procedura di richiesta di SPID (Identità digitale) per minori clicca qui

Cos’è la CNS?

CNS significa Carta Nazionale dei Servizi. E consiste in una Smart Card o in una chiavetta USB che contiene un “certificato digitale” di autenticazione personale. Consente l’identificazione certa dell’utente e permette di consultare i dati personali resi disponibili dalle pubbliche amministrazioni direttamente su sito web, come ad esempio, l’accesso all’INPS o ai servizi sanitari e ai referti di visite ed esami della propria ASL.

Come si accede all’INPS tramite CIE?

In alternativa allo SPID e al CNS è possibile accedere all’INPS tramite CIE.

In questo caso occorre essere in possesso di una CIE in corso di validità ed essere in possesso dei codici PIN e PUK. Occorre inoltre possedere uno smartphone con sistema Android e lettore NFC o di un PC collegato a un lettore RFID.

Una volta abilitata la CIE tramite software (da PC) o tramite QR Code (da smartphone), si potrà accedere al sito dell’INPS. Vai alle istruzioni dell’INPS

11/4/2022

Logo_INPS

E’ possibile il riconoscimento d’invalidità senza fare la visita?

L’accertamento d’invalidità civile o di handicap avviene a seguito di una visita medico-legale collegiale.

La valutazione avviene sia tramite un esame clinico alla persona, sia (e spesso soprattutto) tramite una valutazione dei documenti clinici. In alcuni casi, però, tali documenti sono talmente chiari, che non sarebbe necessario convocare la persona all’esame obiettivo.

E’ pensando a queste situazioni che il Decreto semplificazioni 2020, in accordo con la Riforma del sistema di riconoscimento della disabilità prevista dal “Secondo programma di azione biennale per la promozione dei diritti e l’integrazione delle persone con disabilità” – Cap. 3 (DPR 12 ottobre 2017 – cap. 3), ha previsto che il riconoscimento di invalidità e handicap possa avvenire anche in base alla mera documentazione clinica, quindi senza obbligo di convocazione in presenza.

Il Decreto semplificazioni 2020 (DL n. 76 del 16/7/2020) recita infatti:

Art. 29-ter. Semplificazione dei procedimenti di accertamento degli stati invalidanti e dell’handicap

1. Le commissioni mediche pubbliche preposte all’accertamento delle minorazioni civili e dell’handicap ai sensi dell’articolo 4 della legge 5 febbraio 1992, n. 104, sono autorizzate a redigere verbali sia di prima istanza che di revisione anche solo sugli atti, in tutti i casi in cui sia presente una documentazione sanitaria che consenta una valutazione obiettiva.

2. La valutazione sugli atti può essere richiesta dal diretto interessato o da chi lo rappresenta unitamente alla produzione di documentazione adeguata o in sede di redazione del certificato medico introduttivo. In tale secondo caso spetta al responsabile della commissione di accertamento indicare la documentazione sanitaria da produrre. Nelle ipotesi in cui la documentazione non sia sufficiente per una valutazione obiettiva, l’interessato è convocato a visita diretta.

 

Prendere in considerazione l’opportunità della visita in base agli atti è diventato abbastanza frequente in caso di accertamento di rivedibilità

Aggiornato al 25-05-2023

 

handicap a 18 anni

Come si richiedono l’indennità di frequenza e di accompagnamento?

Una volta affrontato l’iter per la presentazione della domanda di accertamento di invalidità civile e dopo aver sostenuto l’accertamento medico legale, uno o due mesi dopo riceverete il verbale di invalidità tramite posta raccomandata.

Se sul verbale è riportata una dicitura di invalidità e vostro figlio/a avrà diritto a un’indennità economica, potete farne richiesta all’INPS.

I passaggi per richiedere l’indennità di frequenza o di accompagnamento sono i seguenti:

1. Recatevi insieme, come genitori, in banca o in posta per chiedere l’apertura di un libretto intestato a vostro figlio; esiste la possibilità di firmare in due momenti distinti, ma il conto viene aperto soltanto con entrambe le firme;

2. La banca vi consegnerà l’IBAN del conto di vostro figlio

3. Una volta ottenuto l’IBAN comunicatelo all’INPS tramite il portale dell’INPS (modello AP70) o tramite il CAF con cui avevate presentato la domanda di accertamento d’invalidità

INPS – Come richiedere un sostegno economico per invalidità civile

 

NB: i prelievi sono consentiti soltanto in presenza di entrambi i genitori

Da maggio 2014 a Torino non occorre più l’autorizzazione da parte del giudice tutelare

 

Aggiornato al 22 marzo 2022

Bisogna rendere conto al tribunale di come si spendono le indennità?

Quando un minore è dichiarato invalido civile, può avere diritto a indennità o pensioni, che l’INPS erogherà su un conto intestato al minore (libretto postale o bancario).

Fino al 2014 il tribunale doveva autorizzare la banca o le Poste Italiane all’apertura del conto per il minore. Dal 2014 il Tribunale di Torino ha però escluso di dover autorizzare l’apertura e gestione dei relativi conti correnti. così come l’utilizzo delle indennità di frequenza/accompagnamento destinate ai minori.

Leggi la comunicazione del Tribunale

Il tutore è obbligato a rendicontare le spese del tutelato?

I genitori di un minore sono di norma i suoi tutori legali. Non occorre l’autorizzazione del tribunale all’utilizzo delle indennità o pensioni di un figlio  o una rendicontazione annuale di verifica delle spese sostenute, non sono previste né l’una, né l’altra (salvo che il minore sia sotto tutela o sia in corso una procedura di tutela).

Fanno eccezione gli atti di straordinaria amministrazione relativi al patrimonio di un figlio minore: in questo caso, indipendentemente dalla certificazione d’invalidità civile, i genitori devono obbligatoriamente ottenere l’autorizzazione del giudice tutelare.

Il genitore tutore di figlio maggiorenne o il tutore non genitore di maggiorenne è obbligato a presentare periodicamente al giudice il rendiconto delle entrate e delle uscite. Vi consigliamo quindi di tenere memoria di queste operazioni, di utilizzare quanto più è possibile bonifico con causale e di non gettare ricevute, fatture, scontrini fiscali.

Per informazioni più dettagliate o per verificare possibili deroghe è possibile contattare direttamente la sezione tutelare del tribunale civile.

Per Torino e provincia: clicca qui

Aggiornato al 21-03-2023

tribunale_indennita

Come si può ottenere la protesi acustica?

Quando un bambino soffre di ipoacusia, può beneficiare di una protesi acustica tramite il Servizio Sanitario.

La prescrizione

Per poter richiedere una protesi acustica occorre innanzitutto che il pediatra o il medico di famiglia preparino un’impegnativa di visita specialistica per “valutazione acusia a fini protesici”.

Il medico specialista a sua volta farà fare al minore una serie di valutazioni cliniche per poter prescrivere la protesi più adatta.

I requisiti

Per poter ottenere un apparecchio acustico occorre una certificazione d’invalidità civile.

Leggi: come presentare domanda d’invalidità civile

 

La fornitura della protesi acustica

La fornitura dell’apparecchio acustico rispetta la procedura prevista per tutti gli ausili: vi consigliamo di documentarvi su questo aspetto presso la vostra ASL di residenza (solitamente sul sito aziendale sono riportate le informazioni necessarie.

 

Le forniture successive alla prima

Il rinnovo della prescrizione dell’apparecchio uditivo, deve essere attestata dallo specialista, sulla base della documentazione tecnica disponibile, quando il dispositivo è divenuto non idoneo per usura (l’apparecchio è definito non riparabile dal fornitore o da un suo mandatario), o per variazione delle condizioni cliniche e/o piano riabilitativo.

Furto o smarrimento della protesi acustica

In caso di smarrimento del dispositivo, per ottenere una nuova fornitura è necessario presentare all’ASL  (servizio ausili e protesi) la denuncia e una nuova prescrizione da parte dello specialista. La fornitura su smarrimento/furto  può avvenire solo una volta nell’arco della vita.

Vai alle linee guida

CONTRIBUTI PER APPARECCHI ACUSTICI DIGITALI (0-14 ANNI)

La Regione Piemonte ogni anno,  (ultimamente a fine anno) delibera i contributi per:

– la quota eccedente relativa ad apparecchi acustici digitali per minori di età compresa fra 0 e 14 anni

– processore esterno orecchio medio e relativo materiale acustico

– pile ricaricabili e carica batterie per portatori di impianto cocleare

NB: Le famiglie che hanno sostenuto questo tipo di spese nell’arco del 2016, pertanto, possono richiedere il rimborso

Vai alle disposizioni regionali

 

Perché sul verbale d’invalidità di un minore manca la percentuale di invalidità?

L’invalidità civile è un riconoscimento che indica quanto la “minorazione” incida sulla possibilità del bambino di svolgere le funzioni e le attività della vita quotidiana, in rapporto alla sua età.

A partire dai 18 anni, invece, l’invalidità civile è espressa anche con una percentuale, che corrisponde a una non meglio specificata riduzione della capacità lavorativa.

A partire dal 46% vostro figlio potrà essere iscritto al Centro per l’impiego e inserito all’interno delle liste speciali, dalle quali attingono le ditte e gli enti pubblici per assolvere alla Legge 68/99 smi, che prevede l’obbligo di assunzione di un certo numero di persone con disabilità.

La percentuale d’invalidità civile può essere richiesta in verità a partire da 16 anni compiuti, ovvero dall’entrata nell’età lavorativa (cioè con la cessazione dell’obbligo scolastico).

Leggi anche: Quando il figlio diventa maggiorenne occorre chiedere un nuovo accertamento d’invalidità?

Quando il figlio diventa maggiorenne occorre ripetere l’accertamento di handicap

Per l’iscrizione al centro per l’impiego e alle liste speciali: Agenzia Piemonte LavoroSuperabile INAIL

Ultimo aggiornamento: 17/6/2022

Come si presenta la domanda di accertamento d’invalidità o di handicap?

La procedura per la presentazione della richiesta di invalidità civile e/o di handicap (legge 104/92) è interamente telematica e consta in tre passaggi:

1. medico che segue vostro/a figlio/a (di solito il/la neuropsichiatra infantile) compila un cosiddetto “certificato medico introduttivo” sul portale dell’INPS. La compilazione da parte del/la neuropsichiatra infantile dell’ASL o dell’ospedale è gratuita, mentre quella eseguita dal pediatra o dal medico di famiglia è prevista a pagamento.

NB: Per riconoscere più agevolmente il diritto all’indennità di accompagnamento, è importante che il medico spunti la casella relativa alla non autosufficienza; diversamente, la commissione medico-legale ASL-INPS potrebbe chiedere un’integrazione al medico che ha emesso il certificato telematico.

La validità del certificato medico telematico è di 90 giorni.

2. tramite il portale dell’INPS o presso un CAF o Patronato, muniti del certificato medico del punto 1, prenoterete prenotazione l’accertamento medico-legale.

La prenotazione e la visita sono entrambe gratuite.

ATTENZIONE: Se intendete chiedere l’insegnante di sostegno è necessario chiedere il certificato di handicap (L. 104/92) e spuntare la relativa casella sul modulo di domanda.

INPS – domanda di accertamento d’invalidità-handicap

Per prenotare tramite il portale dell’INPS occorre essere in possesso dello SPID per figlio minore

Nuovo servizio INPS per la documentazione sanitaria

La commissione medico-legale dal 2020 ha la possibilità di accertare l’invalidità civile e l’handicap in base alla sola documentazione sanitaria, senza convocare l’interessato/a a visita (L. 120 dell’11 settembre 2020, art. 29 ter):
“La valutazione sugli atti può essere richiesta dal diretto interessato o da chi lo rappresenta unitamente alla produzione di documentazione adeguata o in sede di redazione del certificato medico introduttivo. In tale secondo caso spetta al responsabile della commissione di accertamento indicare la documentazione sanitaria da produrre. Nelle ipotesi in cui la documentazione non sia sufficiente per una valutazione obiettiva, l’interessato è convocato a visita diretta.”

Vai al servizio

Compiuti i diciotto anni occorrerà un codice SPID personale del figlio/a, salvo:

Leggi sul sito dell’INPS

 

3. l’accertamento medico-legale

Circa un mese dopo che avete presentato la richiesta di accertamento, riceverete una convocazione in medicina legale per il riconoscimento del grado di invalidità o di handicap.

Il Decreto semplificazioni 2020 prevede che il riconoscimento d’invalidità e handicap in base agli atti, senza obbligo di  presenza della persona interessata dalla valutazione, “in tutti i casi in cui sia presente una documentazione sanitaria che consenta una valutazione obiettiva”. La valutazione in base agli atti può esser proposta anche dal diretto interessato (o, supponiamo, per estensione, anche da chi esercita le responsabilità genitoriali).

 

Invalidità / Handicap

Verificate che il medico abbia spuntato le due caselle, “Invalidità” e “Handicap”.

 

Cecità, Sordità

In caso di richiesta di accertamento per cecità civile il certificato medico deve riportare in anamnesi quanto indicato dall’oculista nel proprio certificato. Il medico ha inoltre la possibilità di allegare una scansione del certificato oculistico. Il certificato oculistico può essere stato rilasciato anche da un oculista privato.

La casella “Sordità” deve essere spuntata soltanto quando il bambino ha una sordità profonda.

 

Il CAP e l’ASL

Nella procedura telematica ricoprono un’importanza fondamentale il CAP e l’ASL di riferimento, che vengono indicati nel modulo telematico dal patronato. Se il CAP non è corretto, non viene preso in considerazione dal sistema automatico, con la conseguenza che la domanda può rimanere indefinitamente in sospeso.

Visite per rivedibilità
Quando un certificato d’invalidità o di handicap prevede una rivedibilità (es. riporta “Rivedibile al 12/2027”) significa che sarà l’INPS stessa a convocare vostro figlio o figlia all’accertamento.

A diciotto anni si potrà richiedere un nuovo accertamento. Il certificato medico potrà essere datato anteriormente al diciottesimo compleanno, ma l’accertamento d’invalidità potrà essere prenotato soltanto a partire dal giorno del diciottesimo compleanno.

 

Cosa succede dopo la visita medico legale d’invalidità o handicap?

Dopo a visita medico legale, il parere della commissione verrà valutato da una seconda commissione, detta “di seconda istanza” e di seguito verrà pubblicato sul fascicolo previdenziale individuale sul portale dell’INPS. Contestualmente verrà messo in spedizione all’indirizzo indicato sulla domanda di accertamento.

Vai al fascicolo personale INPS: clicca qui

Dopo quanto tempo arriverà il certificato a casa?

I tempi di ricevimento sono variabili e dipendono da diversi fattori, tuttavia solitamente il certificato arriva entro due mesi dalla visita medico-legale.

Esso viene spedito tramite posta raccomandata e se la domanda è stata fatta per invalidità e handicap. trattandosi di certificati diversi, arriveranno separatamente, in tempi leggermente diversi (a circa due settimane di differenza).

Leggi sul sito dell’INPS

Leggi: Come fare se si ha urgenza del certificato di handicap?

 

Ultimo aggiornamento: 6/3/2023

Quali sono le agevolazioni fiscali per persone disabili?

Le agevolazioni fiscali per la persona con disabilità e chi la ha fiscalmente a carico sono numerose e articolate.

Precisiamo innanzitutto la terminologia fiscale.

Il concetto di “fiscalmente a carico”

Una persona si considera fiscalmente a carico di un proprio familiare quando il suo reddito personale complessivo è uguale o inferiore a 2.840,51 euro lorde.

Soltanto i figli di età non superiore a 24 anni, dal 1° gennaio 2019, sono considerati a carico se il loro reddito personale complessivo lordo non supera 4.000 euro.

Quali sono le differenze fra Deduzione e Detrazione?

La deduzione e la detrazione rappresentano due modalità diverse per riconoscere agevolazioni fiscali.

Con la deduzione si ottiene una base imponibile ridotta rispetto al reddito complessivo: ovvero, l’importo su cui pagare l’IRPEF è ridotto.

Per esempio, se il reddito lordo è di 20.000 euro, ma spetta una deduzione di 1.200, l’IRPEF si calcolerà su un reddito di 18.800 euro (20.000-1.200).

Con la detrazione si ottiene, invece, un abbattimento dell’Irpef lorda pari ad una determinata percentuale dell’onere detraibile.

Per esempio: dobbiamo al Fisco 1.000 euro di IRPEF; abbiamo speso però 1.000 per lavori di ristrutturazione, su cui ci spetta il 50% di detrazione: dovremo al Fisco non 1.000, ma 500 euro.

Sia per gli oneri deducibili che detraibili il Fisco generalmente pone delle soglie entro le quali riconoscere le agevolazioni fiscali, ovvero un massimo di spesa sulla quale può essere riconosciuta l’agevolazione fiscale.

In alcuni casi (come per le spese sanitarie) il Fisco fissa anche delle franchigie entro le quali non è riconosciuta l’agevolazione.

Per esempio, a fronte di una spesa sanitaria di 1.129,11 euro, la detrazione del 19% si applica su 1.000 euro, poiché l’agevolazione spetta sulla parte di spesa che supera 129,11 euro.

Alcune spese sanitarie godono della detrazione senza franchigia: leggi quali

Le agevolazioni fiscali per persone disabili

Quali sono le detrazioni per persone con disabilità?

Le agevolazioni fiscali previste per la persona con disabilità riguardano:

Veicoli:
-detrazione Irpef del 19% della spesa sostenuta per l’acquisto e/o l’adattamento
-Iva agevolata al 4% sull’acquisto
-esenzione dal bollo auto
-esenzione dall’imposta di trascrizione sui passaggi di proprietà
Ausili e sussidi tecnici e informatici
-detrazione Irpef del 19% della spesa sostenuta per i sussidi tecnici e informatici
-Iva agevolata al 4% per l’acquisto dei sussidi tecnici e informatici
-detrazioni delle spese di acquisto e di mantenimento del cane guida per i non vedenti
-detrazione Irpef del 19% delle spese sostenute per i servizi di interpretariato dei sordi
•  Barriere architettoniche (detrazione Irpef)*
•  Spese sanitarie e di assistenza personale (Deduzioni e detrazioni)

Agenzia delle entrate, “Guida alle agevolazioni fiscali per disabili

Aggiornato al: 24-1-2023

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Quali sono le agevolazioni lavorative in caso di handicap grave?

L’arrivo di un figlio rivoluziona sempre i tempi e l’organizzazione di una famiglia: l’arrivo di un figlio con disabilità può stravolgerli.

Nel caso in cui si abbia un figlio riconosciuto in situazione di handicap, sono previste alcune agevolazioni lavorative, purtroppo in gran parte riservate ai soli lavoratori dipendenti.

Innanzitutto, se non vi è chiara la differenza fra i termini “invalidità” e “handicap” e fra “handicap” e “handicap con connotazione di gravità” vi consigliamo di leggere il nostro post dedicato.

Le norme di riferimento sono la Legge 104/92 e il Testo Unico in materia di tutela della maternità e della paternità, D. Lgs 151/2001, il D.Lgs. 80/2015

Nota bene: le agevolazioni descritte in questo capitolo vengono concesse nel caso in cui al bambino sia stato riconosciuto l’handicap con connotazione di gravità (ovvero quando sul verbale di handicap è riportato “comma 3, art. 3, L. 104/92″), eccezion fatta per l’esenzione dal lavoro notturno, e alla priorità nella richiesta di part time, che vengono riconosciute anche in assenza di gravità (sul verbale sarà riportato “comma 1, art. 3, L. 104/92″).

I congedi, i riposi e i permessi che tratteremo in questa sezione si aggiungono a quelli previsti per i genitori di tutti i bambini.

Tutte le agevolazioni citate in questo articolo spettano anche ai genitori affidatari o adottivi.

1. Prolungamento a 36 mesi del congedo parentale facoltativo

Successivamente ai 5 mesi di astensione obbligatoria della madre dal lavoro, per i primi dodici anni di vita del figlio, i genitori lavoratori dipendenti possono astenersi dal lavoro complessivamente per un totale di dieci mesi (11 se il padre usufruisce di almeno tre mesi di congedo). Al padre lavoratore dipendente il congedo spetta anche durante il periodo di astensione obbligatoria della madre (a decorrere dal giorno successivo al parto), e anche se la stessa non lavora. Il congedo può essere fruito su base oraria (D.Lgs 151/01 art. 32).

In caso di figlio con handicap in situazione di gravità i mesi di astensione facoltativa totali sono 36 (tre anni), a condizione che il bambino non sia ricoverato a tempo pieno presso istituti specializzati, salvo che, in tal caso, sia richiesta dai sanitari la presenza del genitore. L’indennità è pari al 30% della retribuzione.

Il prolungamento del congedo parentale può essere utilizzato in maniera continuativa o frazionataa giorni, a settimane o a mesi.

In caso di adozione o affidamento, il congedo parentale può essere fruito dai genitori adottivi e affidatari, qualunque sia l’età del minore, entro dodici anni dall’ingresso del minore in famiglia, e comunque non oltre il raggiungimento della maggiore età.

 

2. Permesso orario

Nei primi tre anni di vita del figlio in situazione di handicap grave, ai genitori lavoratori dipendenti vengono riconosciute due ore di permesso lavorativo al giorno, retribuite e coperte dai contributi figurativi.

 

3. Tre giorni di permesso al mese

Ai genitori di minore in situazione di handicap grave sono riconosciuti tre giorni di permesso mensile, retribuiti e coperti dai contributi figurativi. I giorni sono tre in totale fra entrambi i genitori (es. la madre può prenderne due e il padre uno, o viceversa, oppure lo stesso genitore può prenderne tre e l’altro nessuno). Non sono cumulativi: se in un mese i genitori fruiscono per esempio di due giorni, il mese successivo avranno comunque diritto a tre giorni. Questo beneficio spetta durante l’intera vita lavorativa del genitore.

Raggiunta la maggiore età del figlio devono sussistere la convivenza o, in assenza di convivenza, l’assistenza al figlio deve essere continuativa ed esclusiva.

 

4. Due anni di congedo straordinario

I lavoratori dipendenti con un figlio in situazione di handicap grave, hanno diritto a un periodo di due anni (frazionabili fino alla singola giornata), retribuito e coperto dai contributi figurativi[1]. Se il figlio è maggiorenne deve sussistere la condizione della convivenza.

Il congedo è accordato a condizione che la persona da assistere non sia ricoverata a tempo pieno, salvo che, in tal caso, sia richiesta dai sanitari la presenza del soggetto che presta assistenza.

Il congedo straordinario è compatibile con la fruizione del congedo di maternità o parentale, ovvero mentre un genitore fruisce del congedo parentale, l’altro può, nei medesimi giorni, fruire del congedo straordinario

Le misure dei punti 1, 2, 3 sono alternative.

Per convivenza s’intende la residenza presso lo stesso Comune, Via, Numero civico. E’ contemplata la residenza presso una scala o interno diverso, ma non presso un numero civico diverso.

Circolare 1/2012 del Dipartimento della Funzione Pubblica

Circolare INPS 32/2012

 

Esenzione dal lavoro notturno

Spetta:

•  alle madri di un figlio di età inferiore a tre anni o, alternativamente, ai padri conviventi con le stesse;
•  all’unico genitore affidatario di un figlio convivente di età inferiore a dodici anni;
•  ai familiari che “abbiano a proprio carico un soggetto disabile ai sensi della Legge 5 febbraio 1992, n. 104″ (ovvero con certificazione di handicap). Per questa agevolazione non occorre la connotazione di gravità.


Il concetto di “a carico” si riferisce al prendersi cura del bambino, non all’averlo a carico dal punto di vista fiscale. Quindi, se per esempio il padre lo ha a carico fiscalmente al 100, ma non ha turni notturni, mentre la madre non lo ha a carico fiscalmente, ma lavora di notte, questa può chiedere l’esenzione dal lavoro notturno.

 

Sede di lavoro e trasferimenti

Il genitore che assiste con continuità un bambino in situazione di handicap con connotazione di “gravità” ha diritto a scegliere, ove possibile, la sede di lavoro più vicina al proprio domicilio.

Egli inoltre non può essere trasferito ad altra sede senza il suo consenso (L. 104/92, art. 33).

Richiesta di part-time

“In caso di richiesta del lavoratore o della lavoratrice, con figlio convivente di età non superiore agli anni tredici o con figlio convivente portatore di handicap ai sensi dell’articolo 3 della legge 5 febbraio 1992, n. 104, è riconosciuta la priorità alla trasformazione del contratto di lavoro da tempo pieno a tempo parziale»” (L. 247/07 art. 44 c. 3)


[1]L’indennità e la contribuzione figurativa spettano fino a un importo complessivo massimo di euro 43.579,06 annui per il congedo di durata annuale, importo rivalutato annualmente (dal 2011) sulla base della variazione dell’indice Istat.

Vai al sito dell’INPS

Come presentare la domanda di invalidità o di handicap

Come comportarsi se il certificato di handicap tarda ad arrivare?

Ultimo aggiornamento: 27/11/2020

Qual è la differenza tra invalidità e handicap?

Il riconoscimento dell’invalidità civile (o di sordità, o di cecità) e il riconoscimento dello stato di handicap non sono la stessa cosa.

Dopo l’accertamento d’invalidità civile e quello di handicap, infatti, riceverete due lettere raccomandate due certificati diversi, definiti “verbali”: il verbale d’invalidità civile (o sordità o cecità) e il verbale di handicap.

La visita di accertamento delle due condizioni, in realtà nella maggior parte dei casi coincidono, motivo per cui potreste non rendervi conto che in realtà l’accertamento è in realtà duplice.

Cos’è l’invalidità civile?

L’invalidità civile è un riconoscimento sanitario che indica quanto la “menomazione” incide sulla possibilità di svolgere le funzioni e le attività della vita quotidiana in rapporto all’età: sul verbale d’invalidità sarà infatti riportata la dicitura “Minore invalido, con difficoltà persistenti a svolgere i compiti e le funzioni della propria età o ipoacusico”.

Il certificato di invalidità civile è quello che consente a vostro figlio di ricevere gli ausili e le protesi nel caso di invalido maggiorenne, le provvidenze per invalidità civile, la tessera di trasporto pubblico gratuito, l’esenzione dal ticket.

La percentuale d’invalidità può essere richiesta fin dai 16 anni (che rappresentano l’ingresso nell’età lavorativa), se a vostro figlio interessa provare a entrare nel mondo del lavoro. Infatti, con una percentuale pari almeno al 46%, egli potrà iscriversi al Centro per l’Impiego e alla lista riservata alle categorie protette.

Leggi anche:

La situazione di handicap

La situazione di handicap è una valutazione che ha carattere sociale e sanitario, perché dice fino a che punto la patologia del bambino incide sulla sua vita di relazione e sulla sua possibilità di integrazione scolastica e sociale. Questo indice, nel certificato, viene espresso con le due formule seguenti: “handicap” (L. 104/92, art. 3, comma 1),  “handicap con connotazione di gravità” (L. 104/92, art. 3, comma 3).
Questa seconda formulazione è quella che consente di ottenere diverse agevolazioni in ambito lavorativo e fiscale.

Su entrambi i certificati sono riportati i diritti alle agevolazioni per il permesso di sosta e circolazione per disabili e per le agevolazioni fiscali sull’acquisto di un’automobile.

Titolare degli accertamenti di invalidità civile e di handicap è l’INPS

Aggiornato il: 25/2/2022

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Come fare se l’accertamento di handicap tarda ad arrivare

La maggior parte dei genitori di un bambino con disabilità chiede il certificato di handicap per poter fruire dei tre giorni al mese di permesso mensile retribuito o di un periodo fino a due anni di congedo straordinario retribuito. Spesso questa richiesta viene fatta nel momento del bisogno, ma tra il momento della domanda di accertamento e il ricevimento del verbale possono trascorrere anche tre – cinque mesi.

Come fare nel frattempo?

La Legge 423/93 (conversione in legge del D.L. 324/93) all’art. 2, comma 2 recita:  “Qualora la commissione medica di cui all’articolo 4 della legge 5 febbraio 1992, n. 104 [commissione di accertamento dell’handicap n.d.r.], non si pronunci entro quarantacinque giorni dalla presentazione della domanda, gli accertamenti sono effettuati, in via provvisoria, ai soli fini previsti dagli articoli 21 e 33 [tre giorni di permesso al mese, diritto a non essere trasferiti ad altra sede lavorativa, diritto a scegliere, ove possibile, la sede di lavoro più vicina al domicilio della persona da assistere e a non essere trasferito senza il proprio consenso ad altra sede n.d.r.] della legge 5 febbraio 1992, n. 104 e dall’articolo 42 [prolungamento del congedo parentale fino a un totale di tre anni; due anni di congedo straordinario retribuito n.d.r.] del decreto legislativo 26 marzo 2001, n. 151, da un medico specialista nella patologia denunciata, ovvero da medici specialisti nelle patologie denunciate, in servizio presso l’unità sanitaria locale da cui è assistito l’interessato” (per es. il medico neuropsichiatra infantile).

Il medico specialista “non può esimersi dall’attestare […] la situazione di handicap grave. Infatti non è tanto importante la patologia in sé, ma le difficoltà socio-lavorative, relazionali e situazionali che la stessa determina e che vanno esplicitate nel certificato.”

Validità temporale della certificazione

La certificazione rilasciata dal medico specialista è provvisoria e vale fino all’emissione dell’accertamento definitivo dal parte della Commissione medico-legale (circolare INPS 117/2016).

Alla richiesta di permessi o congedo il lavoratore dovrà presentare:

Certificazione provvisoria della commissione medico-legale

Oltre al certificato provvisorio rilasciato dal medico specialista, ricordiamo che la commissione di accertamento dell’handicap “previa richiesta motivata dell’interessato, è autorizzata a rilasciare un certificato provvisorio al termine della visita. Il certificato provvisorio produce effetto fino all’emissione dell’accertamento definitivo da parte della Commissione medica dell’INPS“. Il certificato provvisorio è finalizzato proprio all’ottenimento dei tre giorni al mese di permesso retribuito e ai due anni di congedo straordinario retribuito. Nei casi in cui la commissione non lo rilasciasse significa che nutre ancora dei dubbi rispetto alla condizione di gravità (“Qualora la minorazione, singola o plurima, abbia ridotto l’autonomia personale, correlata all’età, in modo da rendere necessario un intervento assistenziale permanente, continuativo e globale nella sfera individuale o in quella di relazione, la situazione assume connotazione di gravità” Legge 104/92 art. 3 comma 3).

Ultimo aggiornamento: 12/11/2019

 

Si può fare ricorso contro il parere d’invalidità o di handicap?

In ambito d’invalidità civile sono possibili due tipo di ricorso: contro il giudizio espresso dalla commissione e contro il rigetto della richiesta di pensione o indennità.

Il ricorso contro l’esito della commissione invalidità civile handicap (Legge 104/92)

Quando si ritiene che il giudizio espresso nel verbale definitivo di invalidità / handicap (o sordità, o cecità) non sia congruo, si può presentare ricorso.

NB: si può ricorrere soltanto entro 180 giorni dal ritiro della lettera raccomandata contenente il verbale

La procedura per presentare ricorso è la seguente:

  1. il cittadino si rivolge a un avvocato, anche tramite un ente di patronato (per es. presso un CAF) o a una di queste associazioni di tutela: ANMIC, ENS, UIC, ANFFAS;
  2. l’avvocato presenta al Tribunale di residenza un’istanza di accertamento tecnico per la verifica preventiva delle condizioni sanitarie (si tratta di una perizia per la quale anticiperete le spese voi (o eventualmente il patronato/associazione a cui aveve dato il mandato);
  3. Il Giudice incarica un “consulente tecnico” (un medico) della perizia, alla quale partecipa anche INPS;
  4. Il consulente tecnico invia la bozza della relazione di perizia al cittadino e all’INPS, che possono fare le proprie osservazioni.
  5. Il c.t. deposita la perizia definitiva presso il Giudice, che chiede quindi formalmente all’INPS e al cittadino se vi siano contestazioni. Se entro 30 giorni il giudice non ha ricevuto contestazioni, il giudice emette un decreto, che è  inappellabile.

Se il ricorrente ha ragione, lo Stato (mediante l”INPS) dovrà pagare le spese processuali e le prestazioni dovute (es. Indennità di frequenza, Indennità di accompagnamento, ecc.) entro 120 giorni.

COSTI: è bene informarsi preventivamente con l’organizzazione o con l’avvocato a cui avete affidato il ricorso, delle spese a vostro carico in caso di vittoria o invece in caso di sconfitta. Alcuni enti di patronato fanno sostenere al ricorrente costi diversi in base all’ISEE

Contestazione della perizia

Se una delle parti (INPS o cittadino) contesta la relazione del consulente tecnico, entro 30 giorni dalla dichiarazione di contestazione deve depositare presso il giudice il ricorso introduttivo del giudizio, specificando i motivi della contestazione. Si procede quindi nel processo vero e proprio fino all’emissione della sentenza definitiva, che è inappellabile.

Nei casi di mancato accordo la parte che abbia dichiarato di contestare le conclusioni del consulente tecnico dell’ufficio deve depositare, presso il giudice, entro il termine perentorio di trenta giorni dalla formulazione della dichiarazione di dissenso, il ricorso introduttivo del giudizio, specificando, a pena di inammissibilità, i motivi della contestazione.

Vai alla scheda INPS

Il ricorso amministrativo per invalidità civile

Esiste anche un altro tipo di ricorso, relativo unicamente al rigetto dei benefici economici. Si tratta di un ricorso amministrativo che può essere presentato direttamente all’INPS tramite SPID, CIE o CNS. Esso riguarda il possesso dei requisiti amministrativi per le pensioni d’invalidità (non di salute): come il reddito, la cittadinanza o la residenza.

I tempi di lavorazione previsti sono di 30 giorni.

Vai alla prestazione INPS

Ultimo aggiornamento: 9-1-2023

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Come comportarsi in caso di revisione dell’handicap o dell’invalidità?

Alcuni verbali di invalidità presentano una data di rivedibilità, infatti quando la commissione medico legale di accertamento di invalidità / handicap considera che la disabilità possa evolvere nel tempo, in meglio o in peggio, inserisce nel verbale definitivo (quello che si riceverà a casa tramite posta raccomandata) una data di REVISIONE.

Se la dicitura è “REVISIONE: NO“, il verbale d’invalidità è definitivo e nel caso di minori sarà valido fino al giorno precedente il compimento del diciottesimo anno di età

Il verbale di handicap che NON riporta una data di rivedibilità resterà valido senza scadenza, ovvero anche dopo compimento dei diciotto anni.

Se la dicitura è “REVISIONE: mese/anno” il verbale e i relativi diritti avranno validità fino all’ultimo giorno del mese indicato (es. rivedibile al settembre/2027) significa che entro la fine del mese indicato l’INPS dovrà chiamare la persona a visita. In realtà il decreto semplificazioni del 2014 all’ART. 25 indica che tutti i diritti e le agevolazioni avranno validità fino “alla definizione del nuovo verbale”, ovvero fino alla visita di accertamento.

La visita di rivedibilità è all’ASL o all’INPS?

L’accertamento di rivedibilità si effettua all’INPS, presso il centro medico legale competente per la vostra zona di residenza.

Cosa deve fare chi ha un verbale di invalidità o di handicap “rivedibile”?

Chi ha un verbale con l’indicazione di una rivedibilità non deve fare nulla, poiché sarà l’INPS a convocare a visita.

Inoltre il messaggio INPS n. 335 del 2021 “Invalidità civile: nuovo servizio per la documentazione sanitaria” snellisce l’accertamento di revisione permettendo di inviare alla medicina legale INPS, tramite il portale internet, la documentazione aggiornata, in modo da valutare per quanto è possibile in base alla documentazione clinica, evitando così in molti casi la convocazione di persona.

Link per inviare la documentazione all’INPS

Nuova procedura INPS per la visita di revisione

Cosa fare se l’INPS non chiama alla visita di revisione?

Quando l’INPS non chiama alla visita di revisione possono essersi verificate due situazioni:

  1. l’INPS è in ritardo: in questo caso è possibile sollecitare un appuntamento, recandosi di persone presso la medicina legale dell’INPS (non dell’ASL, che non è coinvolta nelle visite di revisione!) o scrivendole una mail (per Torino utilizzare gli indirizzi medicolegale.torino@inps.it e medicolegale.collegno@inps.it – vai al sito)
  2. la convocazione per lettera raccomandata non è arrivata: in questo caso purtroppo il messaggio INPS 1835 6/5/21 chiarisce che “a prescindere dall’esito della comunicazione postale, l’assenza a visita di revisione determinerà in ogni caso la sospensione cautelativa della prestazione economica”

Cosa fare se non vi siete presentati alla visita di rivedibilità?

Il messaggio INPS 1835 6/5/21 affronta la questione: se non vi siate presentati alla visita di accertamento:

Il verbale d’invalidità o di handicap ha una scadenza?

Sostanzialmente chi ha un verbale che riporta una data di revisione non ha affatto un verbale in scadenza, in quanto per effetto del decreto semplificazione (L. 114/2014) si conservano tutti i diritti previsti, fino alla definizione del nuovo verbale (ovvero, fino al giorno della visita di rivedibilità).

Purtroppo l’ASL nel rilasciare l’esenzione ticket per invalidità (c04) deve riportare una data di scadenza legata al verbale, per cui l’unica cosa che occorre fare è recarsi all’ASL per chiedere la proroga dell’esenzione, in attesa della visita di rivedibilità.

Potrebbe verificarsi inoltre la situazione per cui la tessera GTT di trasporto gratuito risulti inattiva. In questo caso occorre rivolgersi agli Centri di Servizi al cliente GTT

Per quanto concerne la visita di rivedibilità, sarà l’INPS stessa a convocare vostro/a figlio/a e ad effettuare materialmente l’accertamento, che non avverrà più presso la vostra ASL di residenza, bensì presso la sede medico legale dell’INPS indicata nella lettera raccomandata di convocazione che riceverete a casa.

Dunque se dall’ultimo accertamento avete cambiato indirizzo, segnalatelo all’INPS

Per conoscere la propria sede INPS di appartenenza: http://www.inps.it —> “Le sedi INPS”

Per poter continuare a fruire dell’esenzione ticket però in alcune ASL bisogna presentare allo sportello amministrativo la ricevuta dell’INPS con la prenotazione della visita di accertamento di rivedibilità.

Vai alla circolare INPS 10/2015

NB: per la visita di rivedibilità non occorre un nuovo certificato medico online, mentre è fondamentale avere documentazione clinica aggiornata (referti di analisi o di visite specialistiche, programmi terapeutici, fogli di dimissione ospedaliera).

Cosa succede se si aggrava l’invalidità o l’handicap?

Se l’invalidità o l’handicap si aggravano nel periodo immediatamente precedente alla data di revisione, avete a disposizione tre soluzioni:

  1.  attendere la visita di revisione
  2. sollecitare la visita di revisione (recandovi di persona presso la sede della medicina legale dell’INPS, o scrivendo al relativo indirizzo mail -vedi sopra: “Cosa fare se l’INPS non chiama alla visita di revisione?”)
  3. fare una richiesta di aggravamento d’invalidità, o di handicap, o di entrambi. Questa è la soluzione meno consigliabile, poiché significa sostanzialmente presentare una nuova richiesta d’invalidità, con  tempi più lunghi ed eventuali costi per il certificato medico telematico.

Leggi anche il messaggio messaggio INPS n. 926 del 25/2/22 “Nuove modalità organizzative e procedurali per la gestione delle revisioni”

Se un verbale è definitivo sono possibili ulteriori controlli?

In base al DM 2007 “Individuazione delle patologie rispetto alle quali sono escluse visite di controllo sulla permanenza dello stato invalidante” lo stato d’invalidità è soggetto a controlli a campione, salvo nel caso di patologia/e riportate nell’allegato del DM stesso

Per questo motivo sul verbale è indicato “ESONERO DA FUTURE VISITE DM 2/6/2007”: SI / NO

NB: anche se la patologia rientra fra le patologie esenti da controllo, qualora l’INPS convochi a visita funziona esattamente come nel caso di rivedibilità, ovvero in caso di assenza per motivo ritenuto dall’INPS ingiustificato, il precedente verbale non sarà più considerato valido e perderete i benefici. Converrà recarsi all’accertamento e fare presente in quella sede che la patologia è esente da futuri controlli.

Come leggere il verbale d’invalidità o di handicap

Ultimo aggiornamento: 24-1-2023

Quali sono le provvidenze economiche per i minori invalidi civili?

Il certificato d’invalidità civile (tecnicamente “verbale d’invalidità civile”) contiene un giudizio di carattere sanitario formulato dalla Commissione medico-legale. In base all’esito dell’accertamento e al tipo di disabilità, sul verbale sarà indicato il tipo di provvidenza economica riconosciuta (indennità o pensione).

Come chiedere l’invalidità civile?

NB: è il verbale d’invalidità civile, o cecità, o sordità a dare diritto alle provvidenze economiche. Il verbale di handicap invece non dà diritto a indennità o pensioni

Come leggere il verbale d’invalidità

Gli stranieri hanno diritto alle indennità e pensioni per invalidità?

I cittadini stranieri residenti in Italia, sia comunitari, sia extracomunitari, hanno diritto alle indennità e alle pensioni per invalidità civile: leggi come.

Le indennità e pensioni per invalidi minori o adulti possono coincidere o essere diverse

Alcune indennità spettano tanto ai minori, quanto agli adulti, altre invece sono specifiche in base all’età (0-18 anni e 18-67 anni). La pensione per ciechi totali spetta ai maggiorenni senza limiti di età:

In particolare, nel caso di minori invalidi le regole per le pensioni e indennità sono le seguenti:

Ai bambini sordi viene riconosciuta l’indennità di comunicazione se rientrano in queste due situazioni:

Viene riconosciuta per 12 mensilità (nella provincia autonoma di Bolzano per 13 mensilità)

Ai bambini ciechi viene riconosciuta:

Indennità di frequenza

Viene erogata l’indennità di frequenza  quando il bambino è riconosciuto, sul verbale di invalidità “Minore invalido, con difficoltà persistenti a svolgere i compiti e le funzioni della propria età o ipoacusico”

Spetta per i mesi di frequenza, anche saltuaria, di un asilo nido o di una scuola di ogni ordine e grado (anche privata), o di un centro riabilitativo pubblico o convenzionato (in questo caso la riabilitazione deve essere stata prescritta da un medico specialista del servizio pubblico. Dunque l’indennità di frequenza viene erogata anche se il bambino o lo studente frequenta la scuola senza continuità.

Incompatibilità: l’indennità di frequenza è incompatibile con i ricoveri a spese dello Stato o di Ente pubblico pari o superiore a 30 giorni, con l’indennità di accompagnamento e con l’indennità di comunicazione per sordi.

 

Indennità di accompagnamento

Viene erogata l’indennità di accompagnamento quando sul verbale d’invalidità è riportato:

• “Minore invalido con difficoltà persistenti a svolgere i compiti e le funzioni della propria età e con impossibilità a deambulare senza l’aiuto permanente di un accompagnatore”

oppure

• “Minore invalido con difficoltà persistenti a svolgere i compiti e le funzioni della propria età, con necessità di assistenza continua non essendo in grado di compiere gli atti quotidiani della vita”

oppure entrambe le diciture.

L’indennità viene erogata ogni mese.

Incompatibilità: l’indennità di frequenza è incompatibile con i ricoveri a spese dello Stato o di Ente pubblico pari o superiore a 30 giorni e con l’indennità di frequenza

Quali provvidenze spetteranno con la maggiore età?

 

Quali sono gli importi delle indennità e pensioni per invalidità civile?

All’inizio di ogni anno solare la Direzione generale dell’INPS pubblica gli importi, in base all’andamento del costo della vita calcolato dall’ISTAT.

Il sito HandyLex.org pubblica ogni anno una tabella molto dettagliata su importi e requisiti di legge

 

Da quando partono le indennità e pensioni d’invalidità?

Il diritto alle indennità parte dal primo giorno del mese successivo alla data in cui è stata presentata la domanda di accertamento di invalidità: per es. se avete fatto la richiesta di accertamento l’1 o il 30 settembre, l’indennità verrà comunque calcolata a partire dal 1 ottobre. La data di partenza dell’indennità o della pensione è riportata in cima alla prima pagina del verbale: Come leggere il verbale d’invalidità

Sugli arretrati sono calcolati gli interessi legali. Non è possibile richiedere l’erogazione di indennità e pensioni per periodi precedenti alla domanda di accertamento d’invalidità.

L’Ente incaricato del il pagamento è l’INPS.

 

Quali misure a contrasto della povertà?

 

Ultimo aggiornamento: 3-2-2023

Cosa sono i Servizi Sanitari?

I Servizi Sanitari vengono erogati dalle ASL (Azienda Sanitaria Locale) e dagli Ospedali.

In Piemonte ci sono 13 ASL, ciascuna delle quali è suddivisa in distretti sanitari, che coincidono con una determinata area geografica e che fanno capo a un Responsabile di Distretto.

Gli Ospedali si differenziano in Presìdi ospedalieri (che fanno parte di una ASL, come per es. a Torino l’ospedale Martini, che fa parte dell’ASL TO1, o l’ospedale Maria Vittoria, che fa parte dell’ASL TO2) e Aziende ospedaliere (CTO-Maria Adelaide, Molinette, ecc.), che non dipendono dalle ASL e hanno una Direzione generale propria.

Nota bene: i Servizi Sanitari cui ci riferiamo in questo percorso sono quelli erogati dalle ASL.

Torino è suddivisa in due ASL (TO1 e TO2) e in dieci distretti sanitari, ciascuno coincidente con una circoscrizione comunale. In questo modo la collaborazione fra servizi sanitari e sociali risulta facilitata.

Sono Servizi Sanitari dell’ASL: il pediatra, l’assistenza sanitaria a domicilio, l’assistenza specialistica territoriale, la neuropsichiatria infantile, l’assistenza sanitaria all’estero, la fornitura di ausili e protesi, la riabilitazione (fisioterapica o logopedica), ecc.

Fino a che età si può avere il pediatra?

Il pediatra (tecnicamente: “pediatra di libera scelta”) è il medico di fiducia preposto alla tutela dell’infanzia, dell’età evolutiva e dell’adolescenza, cioè dei bambini e dei ragazzi tra 0 e 14 anni.

Ogni bambino, sin dalla nascita, deve avere il suo pediatra per poter accedere a tutti i servizi e prestazioni garantiti dal Servizio sanitario nazionale (Ssn).

Il pediatra è obbligatorio per i bambini fino ai 6 anni; tra i 6 e 14 anni la scelta può essere tra pediatra e medico di famiglia.

In caso di handicap o di patologie croniche si può richiedere un proroga dell’assistenza pediatrica fino a 16 anni di età. Questa possibilità è particolarmente importante quando il pediatra si è formato negli anni rispetto alla patologia del bambino.

Perché la collaborazione tra voi e il pediatra risulti efficace, è importante aggiornarlo costantemente sulle novità provenienti dai diversi specialisti che eventualmente consulterete e sulle vostre scelte in campo sanitario. Egli vi potrà aiutare a “mettere insieme i pezzi” e a capire alcuni termini molto complessi – in quanto molto specialistici – oltre a seguire lo sviluppo globale del vostro bambino.

Come si sceglie il pediatra?

Alla nascita del bambino, una volta ottenuto il suo codice fiscale, sceglierete un pediatra presso l’ufficio di “Scelta e revoca del Medico e del Pediatra” del distretto sanitario in cui risiedete. L’elenco dei pediatri spesso è disponibile sul sito dell’ASL. Alcune ASL prevedono la possibilità della scelta del pediatra online.

A Torino è possibile scegliere qualsiasi pediatra che operi presso una delle due ASL cittadine, l’unica condizione è che il medico prescelto non abbia già raggiunto il numero massimo di assistiti che può avere in carico (a meno che non segua già un fratellino o una sorellina) e sia disposto a visitare i pazienti anche al di fuori della propria ASL di appartenenza.

I bambini stranieri hanno diritto al pediatra?

I bambini figli di stranieri presenti regolarmente sul territorio italiano seguono le regole previste al livello europeo in base al caso specifico – vai al sito del Ministero della salute.

Anche i bambini figli di stranieri presenti non regolarmente sul territorio italiano, che si trovino in Piemonte, hanno diritto al pediatra – vai alla delibera regionale

Quali compiti ha il pediatra?

Tra i compiti del pediatra, oltre alle visite ambulatoriali e domiciliari e alla prevenzione, rientrano:

Il pediatra deve curare l’assistenza, anche domiciliare, del bambino con patologie croniche con progetti di “assistenza domiciliare programmata” o di “assistenza domiciliare integrata”.

Il pediatra deve inoltre scrivere e aggiornare una scheda sanitaria individuale di vostro figlio, che gli consenta di disporre in ogni momento delle notizie e degli avvenimenti che riguardano il suo stato di salute, in modo tale da procedere con una cura personalizzata, appropriata alla storia clinica del bambino.

Cura inoltre i periodici bilanci di salute.

Si può cambiare pediatra?

Nel caso in cui non siate soddisfatti del pediatra che avete scelto, potete revocarlo e sostituirlo: per fare ciò occorre recarsi allo sportello “Scelta e Revoca del medico” della vostra ASL di residenza, con la tessera sanitaria del bambino.
Nel caso in cui il pediatra che sceglierete e quello precedente siano associati, occorre l’accettazione del nuovo pediatra.

Il pediatra visita a domicilio?

Il pediatra non è obbligato a visitare a domicilio tranne in caso di intrasportabilità del bambino.

A chi ci rivolgiamo quando siamo in vacanza in Italia?

Quando il vostro bambino, per qualsiasi ragione, si trova a soggiornare temporaneamente presso un comune diverso da quello di residenza (ad esempio: si trova in una località di vacanze), potete chiedere l’assistenza a un pediatra convenzionato con il Servizio sanitario o alla Guardia Medica.

La visita sarà a pagamento, ma potrete ottenere un rimborso parziale, se vostro figlio:

Per chiedere il rimborso dovete recarvi agli sportelli della vostra ASL di residenza muniti della ricevuta del pagamento.

Ministero della salute

Ultimo aggiornamento: 20-3-2015

Che cos’è la Neuropsichiatria Infantile (NPI)?

La Neuropsichiatria Infantile (NPI) svolge attività di prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione per disturbi di natura neurologica, neuropsicologica, psicologica e psichiatrica del bambino e dell’adolescente.
Se vostro figlio viene preso in carico dalla NPI, verrà predisposto per lui un “Progetto riabilitativo individuale” relativo sia agli aspetti sanitari, sia agli aspetti sociali, con particolare cura per l’integrazione scolastica, i percorsi di apprendimento e la socializzazione.

Il servizio di NPI svolge interventi in collaborazione con: i Servizi Sociali, la scuola, il Tribunale dei Minori, il Tribunale Civile e Penale.

Come per ogni prestazione sanitaria rivolta a un minore, per poter prendere in carico vostro figlio la NPI avrà bisogno del consenso di entrambi i genitori, anche se legalmente separati. Se ravvisate un problema da questo punto di vista, parlatene in sede del primo colloquio di accoglienza.

Il servizio di NPI vi potrà accompagnare dai primi mesi dopo la nascita sino al diciottesimo anno di vita di vostro figlio, aiutandovi sia per le terapie riabilitative, sia per altre importanti necessità; in particolare, ci riferiamo alla relazione con il mondo della scuola per quel che riguarda l’ottenimento dell’insegnante di sostegno, la programmazione didattica e la valutazione del percorso scolastico con le insegnanti.

In età infantile è il neuropsichiatra infantile a predisporre gratuitamente il certificato per la richiesta di accertamento di invalidità e handicap e a compilare il Piano Educativo Individualizzato per l’inclusione scolastica e l’apprendimento.

Servizio di NPI Torino

Aggiornato il 12/10/2020

Cosa sono gli interventi riabilitativi?

La riabilitazione riguarda una serie di interventi che possono essere effettuati al fine di ottenere un recupero e/o il mantenimento delle abilità del vostro bambino.
Ne fanno parte ad esempio le visite specialistiche (neuropsichiatriche, foniatriche, fisiatriche, ortopediche, oculistiche ecc.), le terapie fisioterapiche e psicomotorie, le terapie logopediche.
Teniamo conto che l’opportunità che vostro figlio faccia della riabilitazione deve essere comunque e sempre valutata dal medico specialista.
Per gli interventi riabilitativi ci rivolgeremo dunque ai Servizi di Rieducazione – Recupero Funzionale (RRF, o semplicemente “Fisiatria”) o di Neuropsichiatria infantile (NPI), tenendo conto che ogni ASL ha la propria procedura di accesso.
Quando e da chi viene prescritta la riabilitazione al bambino?

La riabilitazione può essere consigliata al vostro bambino dai medici dell’Ospedale Infantile (a Torino il Regina Margherita) o comunque da un neuropsichiatria infantile o ancora dal fisiatra.

Nota bene: è molto utile fare riferimento alla struttura pubblica, anche in vista delle certificazioni e degli interventi necessari all’integrazione scolastica.
Gli interventi riabilitativi si pagano?

Nelle strutture pubbliche e nei centri convenzionati l’intervento è prescritto dallo specialista pubblico ed è gratuito se il bambino ha un attestato di esenzione ticket.

Quali interventi riabilitativi offrono i servizi?
Fisioterapia
L’intervento fisioterapico può aiutare vostro figlio a migliorare e/o mantenere le capacità motorie il cui sviluppo è ostacolato dalla disabilità.
La fisioterapia può essere effettuata per permettergli di acquisire il controllo del capo, oppure per migliorare le sue competenze visive, oppure ancora per migliorare la sua capacità di mantenere la posizione seduta o di spostarsi nell’ambiente.

Il vostro bambino può fare della fisioterapia anche se:

Il fisioterapista formula un bilancio della situazione motoria e di sviluppo del vostro bambino, raccogliendo informazioni sia da voi, sia dai medici e dagli altri operatori sanitari, sia dall’osservazione diretta del bambino (mediante specifici strumenti).
Il fisioterapista, in base alla valutazione effettuata, propone un piano riabilitativo, che può prevedere un intervento diretto sul vostro bambino, articolato in cicli di sedute e proposte specifiche, che mirano all’acquisizione di abilità e al superamento delle difficoltà collegate al danno neurologico.
Anche i genitori partecipano alla riabilitazione del loro figlio, seguendo le informazioni, le indicazioni e i consigli del fisioterapista.

Psicomotricità (neuropsicomotricità)
Accanto al fisioterapista, troviamo spesso un’altra figura che si occupa di interventi che stimolano la relazione con il proprio corpo: il neuropsicomotricista. Qual è la differenza tra i due operatori?

In linea di massima, il fisioterapista si occupa di facilitare l’organizzazione di funzioni motorie (es. imparare a stare seduto), di mantenerle o recuperarle.
Il fisioterapista può aiutare vostro figlio a migliorare una funzione (es. il controllo del capo): per far questo egli dovrà servirsi della propria competenza tecnica, fra cui la capacità di entrare in contatto con vostro figlio e di stimolarne motivazioni e interessi.
Lo psicomotricista invece ha il compito di migliorare le capacità di relazione e di comunicazione del vostro bambino, facendo leva sempre su interventi di natura corporea: proporrà dunque situazioni terapeutiche che hanno l’obiettivo di aiutarlo a esprimersi maggiormente e ad apprendere a comunicare con gli altri.
Entrambe le figure professionali utilizzano un contesto ludico, in un ambiente appropriato (colorato e “morbido”) come momento di apprendimento, soprattutto quando il bambino è molto piccolo.
Attenzione a non confondere il fisiatra (che è il medico competente dei problemi motori e costituisce il riferimento per la diagnosi e la pianificazione dell’intervento terapeutico), con il fisioterapista, che è l’operatore sanitario che si occupa della gestione degli interventi riabilitativi.

Logopedia
Il logopedista formula un bilancio della situazione comunicativa-verbale del vostro bambino, raccogliendo informazioni sia da voi, sia dai medici e dagli operatori sanitari, sia dall’osservazione diretta del bambino (mediante strumenti specifici).
>Anch’egli propone, in base alla valutazione effettuata, un piano d’intervento a sostegno di vostro figlio e del vostro nucleo familiare, fornendovi informazioni, indicazioni e consigli.
L’intervento rivolto al vostro bambino sarà articolato in cicli di sedute e proposte specifiche, mirate al rinforzo delle sue abilità e al superamento delle sue difficoltà.

In particolare:

Attenzione a non confondere il foniatra (che è il medico competente dei disturbi della comunicazione, della deglutizione, della voce e del linguaggio, e costituisce il riferimento per la diagnosi e per la pianificazione dell’intervento terapeutico necessario al vostro bambino), con il logopedista, che è l’operatore sanitario che si occupa della gestione dei disturbi della comunicazione, della deglutizione, della voce e del linguaggio.

Ortottica
L’ortottica è un settore dell’oculistica che si occupa soprattutto della correzione dello strabismo.
L’ortottista esegue una visita che può essere utile nella diagnosi precoce dei disturbi visivi (età pre-scolare), proponendo ai vostri bimbi semplici test che forniscono un insieme di informazioni da inserire nella “pre-visita” oculistica. Inoltre l’ortottista affianca l’oculista nella correzione ottica dei bambini che presentano problemi di motilità oculare, ed effettua tutti gli esami tecnici di supporto all’esame oculistico.
Attenzione a non confondere l’oculista (che è il medico competente dei disturbi della vista), con l’ortottista, che è l’operatore sanitario che si occupa della gestione dei disturbi della vista.
Presso il servizio di Neuroftalmologia della Clinica Oculistica delll’Ospedale Oftalmico di Torino (via Juvarra 19), si è creata un’équipe multidisciplinare che segue gli esiti di danno neurologico in età evolutiva e adulta.

Quali ausili che può erogare l’ASL gratuitamente?

In base al cosiddetto “Nomenclatore degli ausili, ortesi e protesi” (Decreto Ministeriale 332 del 27 agosto 1999), i cittadini con menomazioni e disabilità invalidanti hanno diritto alla fornitura di protesi, ortesi e ausili tecnici: carrozzine, letti ortopedici, deambulatori, arti artificiali, protesi oculari e acustiche, busti, collari ecc… e materiale per stomìe e incontinenza.

Cosa significano “protesi”, “ortesi”, “ausili”?

Le protesi sostituiscono parzialmente o completamente parti del corpo mancanti, come per esempio una protesi acustica.

Le ortesi sono apparecchi correttivi, come per esempio un tutore per ginocchio, i plantari ortopedici, ecc.

Gli ausili sono un qualsiasi prodotto, strumento, attrezzatura o sistema tecnologico che può prevenire, compensare, alleviare o eliminare una menomazione o una disabilità, come per esempio le stampelle, il deambulatore, il passeggino ortopedizzato).

Quali sono i passi per ottenere un ausilio, una protesi o un’ortesi?

Il primo passaggio consiste nella prescrizione: l’ASL può fornire gratuitamente ausili, protesi o ortesi soltanto se prescritti da un medico specialista di struttura pubblica.

Se il minore è seguito dalla neuropsichiatria infantile, il riferimento per la prescrizione è il Servizio NPI.

La fornitura degli ausili è gratuita soltanto in presenza di un’invalidità accertata dalle competenti commissioni mediche. Non hanno bisogno di fare domanda d’invalidità:

 

Il secondo passaggio consiste nel preventivo in base al tipo di ausili e al relativo “codice ISO” che il medico avrà indicato nella prescrizione: potrete richiederlo a un negozio ortopedico o una farmacia, o tramite Internet (se la vostra ASL lo accetta). In alcuni casi occorrono due preventivi.

Per i presìdi di serie, come letti ortopedici, materassi antidecubito, carrozzine standard, in molte Regioni non occorre il preventivo.

Il terzo passo è l’autorizzazione: la procedura per chiedere l’autorizzazione è diversa da ASL ad ASL, ma il Servizio di riferimento è lo stesso in tutta Italia, comunemente chiamato “Ufficio ausili e protesi”.

In Piemonte questo servizio si chiama “Assistenza protesica e integrativa”

Una volta autorizzato, l’ASL provvederà alla fornitura, ovvero l’ausilio vi verrà consegnato. La consegna può avvenire a domicilio, siete voi a decidere.

L’ultimo passo consiste nel collaudo da parte dello stesso medico che aveva redatto la prescrizione. Il collaudo accerta la congruenza clinica e la rispondenza del dispositivo ai termini dell’autorizzazione, ad opera del medico prescrittore e deve avvenire entro 20 giorni dalla consegna. Il collaudo non è necessario quando l’ausilio è prodotto in serie e viene fornito da una ditta vincitrice di gara d’appalto per la fornitura di ausili, protesi, materiale per incontinenza (è il caso, per esempio, di carrozzine standard o di pannolini).

Quando il collaudo è necessario, l’ASL deve contattarvi entro 15 giorni dalla fornitura per fissare l’appuntamento.  Trascorsi 20 giorni dalla consegna dell’ausilio senza che il fornitore abbia  ricevuto alcuna comunicazione da parte dell’ASL, il collaudo si intende effettuato, ai fini della fatturazione e del pagamento. Il cittadino che on si presenta al collaudo incorre nelle sanzioni previste dalle  singole regioni.

Quali ausili vengono erogati gratuitamente dall’ASL?

L’individuazione dell’ausilio corretto parte prima di tutto dal riconoscimento di un bisogno del vostro bambino (es. stare seduto) o di voi genitori (es. provvedere all’igiene in condizioni di sicurezza), bisogno inserito all’interno di un progetto riabilitativo/abilitativo, che ha come scopo il raggiungimento di una maggiore autonomia del vostro bambino e/o di favorirvi quando assistete il vostro bambino.

L’individuazione di un ausilio necessita dunque di una valutazione complessa, che richiede tempo, strumenti, competenza.

Si tratta di valutare:

 

L’ASL può fornire ausili, protesi, ortesi compresi nel Nomenclatore Tariffario delle Protesi e degli Ausili Tecnici – Decreto Ministeriale 332 del 27 agosto 1999.

Ausili riconducibili. Data la notevole evoluzione tecnologica in questo ambito, gli ausili previsti dal nomenclatore tariffario in certi casi risultano ormai superati a soluzioni tecnologicamente superiori e in certi casi perfino più economiche. In questo caso la prescrizione indicherà che la soluzione individuata è “riconducibile” a un ausilio compreso all’interno del nomenclatore.

Ausili extra tariffario. In casi specifici di ausili indispensabili, ma non riportati nel “Nomenclatore” e non riconducibili ad ausili elencati in esso, esiste la possibilità di ottenerli in modalità “extra-tariffario”; dunque dovranno essere acquistati ad hoc.

Aggiornato al: 18/7/2023

Quali sono le agevolazioni per l’acquisto di tablet o computer?

Il computer e il tablet sono strumenti ormai di utilizzo quotidiano, utili non solo per lavoro o tempo libero, ma anche per la comunicazione interpersonale, per l’accesso all’informazione (consultare un quotidiano), per seguire le lezioni,  per ordinare una spesa online o capire se il mezzo pubblico che ci interessa sia accessibile.

La legge li definisce “Sussidi tecnici e informatici” quando si riferiscono a persone con disabilità e sono “preposti ad assistere alla riabilitazione, o a facilitare la comunicazione interpersonale, l’elaborazione scritta o grafica, il controllo dell’ambiente e l’accesso alla informazione e alla cultura in quei soggetti per i quali tali funzioni sono impedite o limitate da menomazioni di natura motoria, visiva, uditiva o del linguaggio”

L’acquisto di tali strumenti prevede l’IVA al 4% e una detrazione IRPEF del 19% tramite dichiarazione dei redditi

Documenti necessari per le agevolazioni IVA e IRPEF

Per poter acquistare fruendo dell’IVA al 4% occorre presentare al negoziante:

Il Decreto del Ministero delle Finanze del 14 marzo 1998 (aggiornato da un Decreto attuativo MEF del 2021) indica che la prescrizione venga rilasciata dal “medico curante”, quindi, oltre al neuropsichiatra infantile o altro medico specialista nella patologia, anche il medico di famiglia e il pediatra possono prescrivere i sussidi tecnici e informatici

Per poter fruire dell’agevolazione IRPEF tramite dichiarazione dei redditi occorre essere in possesso degli stessi documenti.

Approfondisci su Handy.Lex

 

Sussidi tecnici e informatici e DSA

Anche gli studenti con DSA (disturbi specifici dell’apprendimento) hanno diritto alla detrazione IRPEF del 19% sulla spesa sostenuta per l’acquisto di alcuni strumenti tecnici e informatici . Il requisito è che frequentino la scuola primaria o secondaria di I o di II grado (ovvero dalla prima elementare fino all’ultimo anno della scuola superiore).

La detrazione riguarda gli strumenti compensativi, come per esempio:

•  la calcolatrice
•  la sintesi vocale
•  il registratore
•  i programmi di video scrittura con correttore ortografico

Leggi su Associazione Italiana Dislessia

 

Aggiornato al 26-5-2023

Che aiuti offre il Servizio Sociale?

I Servizi Socio-assistenziali non sono identici in tutti Comuni, in quanto le norme (L. 328/00 e LR 1/2004) indicano i “livelli essenziali dell’assistenza” che devono comunque essere rispettati, ma non indicano come debbano essere soddisfatti.

Fra i bisogni ai quali per legge devono far fronte i Servizi socio-assistenziali ci sono quelli delle persone disabili, compresi i minori.
In questo capitolo ci riferiamo in particolar modo ai servizi offerti nell’ambito del Comune di Torino.

Potete rivolgervi al servizio sociale per richiedere:

Come richiedere questo tipo di aiuti?

Nell’ambito della disabilità al di sotto dei diciotto anni il riferimento fondamentale è la Neuropsichiatria Infantile (NPI).

È bene ricordarsi che l’aiuto può anche essere richiesto per un altro minore della famiglia: ad esempio potrebbe essere opportuno richiedere un appoggio educativo per il fratellino del bimbo disabile che sta attraversando un periodo difficile a scuola.

Nota bene: anche le famiglie straniere hanno diritto a recarsi alla neuropsichiatria infantile e ai Servizi Sociali per avere un supporto in situazioni difficili.

www.comune.torino.it/stranieri-nomadi/min_stran.htm

Vedi anche: Progetto prisma

 

Aggiornato il: 09-04-2014

 

Come si contattano i Servizi Sociali?

I Servizi Sociali sono presenti in modo capillare sul territorio piemontese: ogni Comune ne ha una sede propria o al massimo in un Comune vicino; a Torino sono presenti in ogni circoscrizione.

Per contattarli:

Nota bene: prima di recarvi al primo colloquio al Servizio Sociale è opportuno che vi informiate sulle modalità di accesso; in alcune circoscrizioni infatti l’accesso avviene tramite bigliettini numerati, che si esauriscono piuttosto in fretta, anche prima dell’orario di apertura del Servizio.

Se la vostra richiesta può essere accolta dal Servizio Sociale, vi fisseranno un appuntamento con un operatore (assistente sociale o educatore professionale o un amministrativo) a cui dovrete, in seguito, fare riferimento.

Che interventi offre il Servizio Sociale?

ll Servizio Sociale offre diversi tipi di interventi: quelli domiciliari e residenziali sono legati a un Progetto Assistenziale Individualizzato (PAI), altri invece sono slegati dal PAI (per es. l’assistenza economica, inserimenti in strutture diurne o residenziali, l’educativa territoriale).

Per quanto concerne gli aiuti legati al PAI, dovete farne richiesta non al servizio sociale, ma alla Neuropsichiatria infantile.

Il PAI (acronimo di Progetto Individuale Assistenziale) è un progetto che cerca di individuare e soddisfare i bisogni del vostro bimbo; viene realizzato dal Servizio Sociale in collaborazione con la Neuropsichiatria Infantile (NPI) e chi si prende cura del bambino (di solito i genitori).

I servizi previsti dal PAI possono essere acquistati direttamente da voi tramite un buono servizio oppure attraverso un’erogazione economica.

Potrete scegliere come fornitore del servizio una Cooperativa fra quelle iscritte all’albo dei fornitori del Comune di Torino. L’iscrizione all’albo dei fornitori certifica che la cooperativa soddisfa determinati requisiti e rispetta gli standard imposti dal Comune e dalla Regione.

Buono servizio: vi viene concesso un “buono” con il quale potrete scegliere a chi rivolgervi per ottenere il servizio concordato con la NPI e il Servizio sociale.
Un esempio: vi è stata riconosciuta l’esigenza di un’assistenza domiciliare per 3 ore alla settimana: potrete allora scegliere all’interno di un elenco di “soggetti accreditati” (sono in genere cooperative) chi ve la fornirà.

Erogazione economica: in questo caso vi viene dato un contributo economico che servirà per retribuire per es. la baby-sitter assunta regolarmente da voi, diventando così voi stessi datori di lavoro.

Assistenza domiciliare

L’assistenza domiciliare prevede che un operatore socio-sanitario (OSS) vi aiuti in alcune pratiche quotidiane. Le prestazioni vanno dalla cura del bambino (igiene personale, aiuto nel momento dei pasti, ecc.), all’aiuto nel governo della casa (pulizie, preparazione dei pasti, lavaggio biancheria ecc.), al sostegno nel portare a termine le incombenze non domestiche (disbrigo pratiche, pagamento bollette, visite mediche, accompagnamento a scuola di bambini ecc.), fino a semplici interventi igienico-sanitari (assunzione corretta dei farmaci, prevenzione piaghe da decubito ecc.).

Affido diurno

Si tratta di un volontario –scelto da voi o dal Servizio Sociale– che riceverà dall’ASL e dal Comune n rimborso spese per trascorre un certo numero di ore alla settimana con vostro figlio, per es. per aiutarlo nei compiti.

L’affido diurno è utile quando avete necessità di una persona per poche ore alla settimana, per es. se avete necessità che vostro figlio venga accompagnato a svolgere attività (ricreative, terapeutiche, ecc.) in orario lavorativo.

L’affido diurno è regolamentato da un “contratto” fra Servizio sociale, famiglia e volontario.

Assegno di cura

E’ un’erogazione economica che l’ASL e il Servizio sociale vi possono corrispondere nel caso in cui assumiate una baby-sitter o un’assistente familiare (badante).

Cure familiari
Sono un contributo economico e simbolico di poche centinaia di euro al mese che viene riconosciuto se voi genitori (o un parente entro il quarto grado) vi occupate in maniera costante e continuativa di vostro figlio disabile dovendo rinunciare al vostro lavoro, o ridurne l’orario, per prestare assistenza a vostro figlio.

Educativa territoriale
Si tratta di un intervento educativo che cerca di favorire le condizioni per migliorare i rapporti tra il bimbo e l’ambiente (famiglia, scuola, tempo libero). Di solito consiste nel frequentare servizi che prevedono attività ricreative o anche sportive.
Leggi di più

 

NB: in Piemonte è previsto che le necessità assistenziali possano essere affrontate mediante un mix di prestazioni, ovvero non esiste l’alternativa rigida fra intervento domiciliare di un certo tipo e un altro di tipo diverso, così come gli interventi possono essere in parte semiresidenziali e in parte domiciliari (per es. un pomeriggio a settimana presso un centro diurno e uno con l’affidatario diurno)
Vedi DGR 56/2010 -in particolare l’Allegato 1

 

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Aggiornato il 16-1-2017

Cos’è l’Unità Valutativa Minori (UVM)?

La Commissione di valutazione minori con handicap (Unità di Valutazione Minori) ha come finalità la valutazione integrata, sanitaria e assistenziale, dei progetti individuali relativi a persone disabili che prevedono l’attivazione di interventi sociosanitari.

Sono interventi sociosanitari quei servizi che non sono né esclusivamente socioassistenziali (ad esempio il contributo economico per il pagamento dell’affitto per le persone indigenti), né esclusivamente sanitari (ad esempio la visita di un medico), ma sono relativi a prestazioni a “valenza mista”, sanitaria e assistenziale, e che dipendono sia dal Comune, sia dall’ASL (ad esempio la retta di una struttura residenziale in cui lavorano operatori sanitari e socioassistenziali).

Secondo la normativa attuale, a livello nazionale e regionale, gli interventi sociosanitari devono essere regolamentati da apposite convenzioni tra l’ASL e l’ente che gestisce i servizi socioassistenziali, Consorzio o Comune (a Torino il Comune).

Quali sono le agevolazioni per eliminare le barriere architettoniche?

Definiamo “barriere architettoniche” tutto ciò che ci impedisce di accedere a un ambiente, o di visitarlo liberamente, o di svolgerci le attività quotidiane, come lavarci, cucinare, andare in bagno.

L’eliminazione delle barriere architettoniche può beneficiare di agevolazioni fiscali  e di un contributo regionale (previsto dalla legge 13/89).

Quali sono le agevolazioni fiscali per l’eliminazione delle barriere architettoniche?

Le agevolazioni per eliminazione delle barriere architettoniche si suddividono in IVA agevolata e detrazioni.

Alle spese sostenute per la realizzazione di opere direttamente finalizzate al superamento o all’eliminazione delle barriere architettoniche si applica l’IVA al 4%, quando queste rispondano alle peculiarità tecniche indicate dalla Legge (in particolare dalla Legge 13/89 e Parere dell’Agenzia delle Entrate n. 3 del 13/1/2020)

Le detrazioni fiscali sono:

Questa detrazione è prevista per l’installazione di ascensori e montacarichi, e per realizzazione di ogni strumento che sia adatto a favorire la mobilità interna ed esterna all’abitazione, attraverso la comunicazione, la robotica e ogni altro mezzo di tecnologia più avanzata*.

*NB: nel secondo caso l‘agevolazione è destinata a persone riconosciute in situazione di handicap con gravità (Legge 104/92 art. 3, comma 3) o a chi le ha a fiscalmente carico.

La detrazione per ristrutturazione edilizia

Per gli interventi di ristrutturazione edilizia sugli immobili è possibile fruire di una detrazione Irpef pari al:

Rientrano nella categoria degli interventi agevolati:

Consiste in una detrazione d’imposta per le spese sostenute per eliminazione delle barriere architettoniche in edifici non di nuova costruzione. La spesa andrà ripartita tra gli aventi diritto in 5 quote annuali di pari importo. Nel caso di persone incapienti è prevista la cessione alla banca del credito d’imposta, ovvero uno sconto in fattura.

Il recente D.L. 29 dicembre 2023, n. 212 ha introdotto alcune novità:

Per tutti i dettagli vi invitiamo a consultare direttamente la guida online dell’Agenzia delle entrate.

Cosa sono i “contributi Legge 13” per l’eliminazione delle barriere architettoniche?

La legge 13/89 prevede uno specifico contributo in questo caso, che può essere richiesto direttamente dalla persona disabile o di chi la ha a carico, e può essere suddiviso quando la spesa viene sostenuta da più condomini o dall’intero condominio.

Si tratta di contributi regionali, che devono essere richiesti al proprio Comune di residenza o al Comune presso il quale si trova l’abitazione da ristrutturare (ma occorre impegnarsi prendervi residenza entro un tempo definito).

Val all’articolo

Agevolazioni fiscali per persone disabili 2022 – Agenzia delle entrate

Agevolazioni fiscali per eliminazione delle barriere architettoniche – Agenzie delle entrate

Come richiedere le agevolazioni fiscali per ristrutturazione edilizia ed eliminazione delle barriere architettoniche? Leggi su Agenzia informa

Ultimo aggiornamento: 15/1/2024

Contributi e agevolazioni barriere architettoniche

Come chiedere l’aggravamento d’invalidità o di handicap?

Quando una persona con invalidità civile o con handicap senza la connotazione di gravità si aggrava (anche nel caso in cui sia trascorso poco tempo da quando ha ricevuto il verbale d’invalidità di handicap) , è possibile presentare domanda di aggravamento. L’iter è lo stesso della presentazione della prima domanda di invalidità, ma occorrerà essere in possesso di documentazione clinica che certifichi che la situazione è peggiorata rispetto a quanto riportato sul precedente verbale di invalidità o di handicap. Questa documentazione comprende: la relazione di un medico specialista neuropsichiatra infantile di solito per i minori) e/o gli esami strumentali o di laboratorio.

Nota bene: se avete presentato ricorso non potete presentare la domanda di aggravamento fino a quando non verrà stata emessa la sentenza dal tribunale.

Ultimo aggiornamento: 15-11-2023

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